lunedì 22 dicembre 2014

Regali non rivendibili su ebay

Esiste un tipo di grillo africano che regala alla femmina che vuole conquistare, una sacca di sperma. Lei, se accetta l'accoppiamento, mangerà la sacca regalata. Che regalo del cazzo!

Lo stercorario regala alla femmina una palla di sterco, dove lei potrà deporre le uova dopo l'accoppiamento. Che regalo di merda!

E ora provateli a rivenderli su ebay.

venerdì 19 dicembre 2014

Antipatica, polemica, ed anche parecchio pignola

Si, forse lo sono, antipatica, polemica, ed anche parecchio pignola.
Ci penso da ieri. 
Alla notizia della morte di Virna Lisi, decido di dare uno sguardo a Repubblica on line e leggo questo articolo, dove la giornalista parla de:
Che proprio non mi va giù. Cosa vuol dire "lottare contro lo scorrere del tempo" secondo la giornalista del noto giornale? Io la capisco così, ma forse capisco male, che lottare contro lo scorrere del tempo significa farsi le plastiche, le iniezioni al botulino, mascherare in qualche modo le rughe. E capisco anche che, sempre secondo la giornalista Virna Lisi, non voleva lottare. Ripeto, forse ho capito male. Sicuramente non avrei scritto così. Sicuramente credo che si possa lottare contro lo scorrere del tempo accettandosi allo stesso tempo, ma cercando di mantenersi in forma ed avere cura di se'. Certamente avrei citato il coraggio, la forte personalità, la bellezza, e magari avrei ricordato Anna Magnani che una volta disse ad un truccatore "Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. Ci ho messo una vita a farmele venire". 

mercoledì 17 dicembre 2014

C'è un orso nel mio presepio

Da qualche anno anche noi facciamo il presepio. Abbiamo raccattato parecchi pezzi da parenti che non lo fanno più, ed ogni anno aggiungiamo qualcosa. Il nostro è un presepio libero da qualsiasi formalismo. Gesù è già nato perché ci pare brutto relegarlo in qualche scatola da solo in attesa del 25, o ancora peggio metterci un telo sopra come fosse già Pasqua. Anzi, di Gesù ne abbiamo due perché la storia non nega che Gesù abbia avuto un fratello di carne o di latte. Poi ci sono 6 Re Magi, per portare ancora più doni, una palma ed anche un abete, che non c'entra una sega, però fa parecchio Natale. Eppure ieri, febbricitante sul divano, mi sono soffermata su un particolare cui non avevo fatto caso. Due cacciatori (e non chiamateli pastori, non sono tutti pastori) hanno catturato un orso e lo portano in spalla con un legno. La faccia tumefatta per via della difficile cattura dell'orso gigante, una smorfia del labbro, li vedete trasportare l'enorme sfortunata belva:

Un orso....ma pole esse'?

venerdì 5 dicembre 2014

Donne con le palle

Il calamaro opalescente femmina, se disturbato da un maschio in un momento inopportuno, tira fuori dei testicoli fasulli.

Io lo trovo fantastico.

mercoledì 3 dicembre 2014

Sta Fa Va

Cari cosi che scrivete su FacciaLibro o su Uozzap o sulle pareti dei cessi, vorrei dirvi un segreto: SU FA NON VA L'ACCENTO. Anzi, vi dirò di più, nemmeno su STA o VA. Mai. Semplice no? Niente eccezioni niente ripensamenti.
Ora se proprio vi garba mettere qualche segnetto qui e là, allora nel caso dell'imperativo tipo "Fai la lezione" potreste invece scrivere "Fa' la lezione", ma ovviamente non è necessario e l'imperativo "Fai" va benissimo così. Idem per gli altri.

Scusate, rompo i coglioni, ma quando leggo certe cose mi si rizzano i peli e, a volte, mi cadono le tette.

venerdì 21 novembre 2014

Fuori il negozio da casa mia!

Un tempo c'era il negozio. Tu entravi nel negozio e dicevi "Vorrei un chilo di pane" oppure "Ho bisogno di un paio di scarpe" a seconda del negozio e delle tue necessità, a volte compravi a volte no, poi tornavi a casa. Ora è il negozio che entra da te. O ti chiamano al telefono per proporti qualche fantastica offerta "voce dati senza limiti sempre connessi" con uno strano accento straniero. La linea è disturbata e ti chiedi perché loro stessi non usufruiscono delle fantastica offerta. O ti suonano alla porta tu apri e ti dicono "Che bella casa!" anche se vivi in una topaia, oppure "Che bei figli!" guardando la foto del barboncino della tua amica. Gli hanno insegnato così al corso di venditori che hanno appena seguito, parlano parlano non ti lasciano il tempo di replicare. La replica è:
"Se mi interessa o se mi serve vengo io/chiamo io/vi cerco su internet", e loro ribattono "No signora - ti chiamano rigorosamente signora - per poter usufruire della fantastica offerta deve riempire questo modulo e firmarlo senza nessun impegno, solo qui e ora".
Cosa vuol dire firmarlo senza nessun impegno?
Poi sanno tutto di te, i tuoi orari, chi è in casa ed a che ora, ti fanno anche un po' paura perché ti senti PEDINATA.
Ora cari cosi capisco che tutti si debba lavorare è un momentaccio c'è la crisi, allora mi rivolgo ai vostri capi, anzi ai vostri padroni. Cari cosi padroni, LASCIATE IL NEGOZIO FUORI DA CASA MIA, se ho bisogno vi cerco io, E VI TROVO.

giovedì 20 novembre 2014

sabato 15 novembre 2014

Un pomeriggio fantastico

Il giovedì è un bel giorno. Cerco di uscire un po' prima dal lavoro, prendo i bimbi da scuola, stiamo al parco, poi coi miei più l'amichetto E. del piccolo andiamo a mangiare il gelato. Torniamo a casa, lasciamo gli zaini, ed andiamo tutti a chitarra. In macchina cantiamo delle vecchie canzoni di Nada o di Patty Pravo. Questo giovedì è stato fantastico come sempre. Rientrando dalla gelateria, al buio, i bimbi trotterellavano dietro di me. Se non che il piccolo ...  "Mamma mi puzza la mano". Mi viene incontro col palmo della destra bene aperto, inseguito da un puzzo tremendo. Gli altri due lo tengono a distanza.
Aveva pestato una merda con la scarpa, aveva la mano piena ed anche la manica del piumino, per il famoso principio della merda spalmata.

Fanculo padroni di cani del cazzo io vi odio.

giovedì 13 novembre 2014

Benvenuti nel mio giardino

Ieri la Spina ha annunciato che nel 2015 tornerà di moda il cespuglio. Subito ho pensato ai capelli, e mi sono sentita al passo coi tempi. Invece no, lei intendeva proprio lì. Mai sottovalutare la Spina.

Ecco, ben venga la nuova moda. Addio dolorose cerette, addio posizioni da contorsionista per raggiungere cavità oscure e remote da ripulire, addio slip che si appiccicano ai rimasugli di cera regalandoti quella simpatica andatura a pinguino dopo una seduta dall'estetista. Si potrebbe anche pensare di dare sfogo alla fantasia; oggi li porto di lato, con la divisa nel mezzo, oppure faccio le treccine? E perché non sfoggiare una bella rasatura col disegno di un gatto, oppure tingere un ciuffo di rosso? Certo però che si dovrebbe rivedere anche tutto il mercato dell'intimo e dei costumi da bagno. Oppure vogliamo lasciare dei simpatici baffi ai lati?

Per noi donne sarebbe una bella liberazione da questa odiosa schiavitù che ci vuole  giovani, giovanissime, quasi bambine e quindi glabre. Dovremmo invece andare fiere del nostro morbido cuscinetto anteriore, magari racchiuso in una mutanda anni '70. D'altronde bellezze nostrane come Lucia Bosè o Sofia Loren non hanno forse sfoggiato fiere i riccioli mori delle loro ascelle?

Piace a tutti accarezzare un morbido gattino od un soffice cane, e non ci sogniamo certo di fare le coccole ad un verme, ad una lumaca o ad una talpa senza pelo, tanto per rammentare alcuni famosi glabri del regno animale. Perché per noi donne dovrebbe essere diverso?

Viva la pelliccia quindi, scarruffata, pettinata o con le siepi ai lati del sentiero, proprio come fosse un bel giardino.

lunedì 10 novembre 2014

Sabato ultime due ore, geologia

In quinta liceo alle ultime due ore avevamo geologia. Il prof era un po' teo; non voglio essere offensiva, ma insomma non era certo un trascinatore o un motivatore, la materia non ci garbava molto e la nostra classe era troppo emotivamente intelligente e ricca per poterlo accettare. Inoltre questo prof arrivava sempre in ritardo, ed essendo sempre alle ultime due ore del sabato, quando non lo vedevamo arrivare, ce ne andavamo. Semplicemente. "Non ci sarà", si diceva, "sicuramente è assente" si pensava. E belli fieri ci allontanavamo dalla scuola. Finché ovviamente ci fece richiamare dal preside, non potevamo sempre andare via e lasciarlo da solo. "Che arrivi in orario, allora" ribattemmo noi. E insomma alla fine si trovò un compromesso.
Poveraccio.
Però chissà come si gongola ora. Ora che la geologia ha tutta questa importanza. Ora che agli acquazzoni si sono sostituite le bombe d'acqua, ora che ogni volta che piove c'è chi si fa il segno della croce, ora che i geologi sono sempre in TV a parlare del dissesto geologico appunto. Dell'edilizia sfrenata, e del dissesto geologico. Della pulizia degli argini e del dissesto geologico. Dei cambiamenti climatici e del dissesto geologico. E del fatto che ora come allora, arrivano sempre in ritardo, le ultime due ore del sabato.

mercoledì 5 novembre 2014

Che cosa ho imparato in una settimana



Sto cercando di venire a capo di una settimana di corso. L'istruttore era un inglese come sopra, ma non lo condanno; le sue motivazioni erano più culturali che personali.
Sono sopravvissuta anche ad Halloween, al panino che mi hanno lasciato per la cena, come centro tavola, ai costumi abbandonati in salotto, alla spazzatura che mi ha accolta al mio rientro chiedendo disperatamente di essere portata fuori.
Lunedì passato, per finire, ero a Roma; le scarpe invernali dell'anno scorso hanno ceduto, le perdo mentre cammino a passo svelto per le gallerie della metropolitana. Timbriamo il biglietto, io ed un collega, e sbagliamo direzione. Ce ne accorgiamo subito, appena superato il tornello, per cui semplicemente lo scavalchiamo per tornare indietro. Il personale della metro ci apostrofa immediatamente con un "Ao' signò". Ci vorrebbe l'equivalente  al video di cui sopra per dipingere la maleducazione di certi romani, ma non li condanno; le loro motivazioni sono più culturali che personali. Sopravviviamo al controllo biglietti, del resto li avevamo timbrati cinque secondi prima.

Le scarpe grandi? Infilo un po' di carta igienica internamente sulla punta, ed è tutto risolto.

giovedì 23 ottobre 2014

Scoperte inquietanti

Il mio cellulare ha nel dizionario la parola "Berlusconi" per cui se in un SMS scrivo "ber" lui in automatico mi dà tra le opzioni "Berlusconi". La cosa non mi garba granché, allora provo con Renzi. No Renzi non c'è, per fortuna.

Però non ci sono neanche Gandhi o Rodari.

Fanculo.

venerdì 17 ottobre 2014

Uozzapp?

Alla fine mi sono fatta convincere ed ho installato Uozzapp. Perché lo usano le mamme della classe e dello sport, perché ero l'unica a sapere per ultima chi avesse ritrovato la felpa, le magliette ed i grembiuli persi dal mio bimbo piccolo, perché insomma era un po' come essere monca in un mondo di intagliatori.
Ad una condizione; lo attivo solo la sera e controllo tutto insieme.
Risultato: circa 33 messaggi a sera in due gruppi distinti, più qualche sparuto messaggio personale.
Tenore dei messaggi di gruppo:
Ciao belllllleeeeee (cuoricino) (cuoricino)
Buongiorno! (sole che ride) oppure (ombrello) (a seconda della situazione meteorologica)

una decina di messaggi di risposta con Emoticons che includono

  • donnina che balla;
  • applausi;
  • baci;
  • faccina che si tiene le mani sulle guance tipo "L'urlo" di Munch;
  • altri cuoricini;
  • ogni tanto qualche foto di oggetti perduti dal piccolo e rinvenuti in qualche zaino di amici.
Alla fine faccio presto, scorro tutto, poco testo, scrivo qualcosa che nella maggior parte dei casi sembrerà mortalmente noioso, o troppo poco colorato, e senza neanche una faccina che urla o ride o fischia o bacia o fa una pernacchia o l'occhiolino o si leva una caccola. Insomma rimango monca in un mondo di intagliatori.

Però grazie grazie di cuore davvero, per avermi restituito la felpa mimetica col cappuccio, ci tenevamo molto,


giovedì 16 ottobre 2014

Anche io come Dilbert

Esistono miglia di corsi che insegnano ai manager come gestire i loro sottoposti, eppure non esiste un solo corso sulla cosa più importante: come un impiegato debba gestire il suo manager, soprattutto se si tratta di un cattivo manager.

There are thousands of training courses on how managers can manage their peers, but there’s no single course on the most important subject; how an employee should manage his/her manager, especially a bad one.

giovedì 9 ottobre 2014

Pane con pasta madre

Da quando il piccolo, a marzo scorso, ha portato a casa da scuola la pasta madre, trovo più divertente di prima fare il pane. La mia pasta madre ha già avuto due figli e svariati nipoti. E la uso settimanalmente per il pane di casa, ed anche per qualche dolce. Vado più o meno ad occhio, tirando fuori dal frigo la pasta madre un'ora prima dell'impasto. Per circa 250 g di pasta madre, aggiungo 500 g di farina di kamut, 260 ml di acqua a temperatura ambiente, un pizzico di zucchero. Impasto tutto a mano o nell'impastatrice a lungo, poi lascio riposare per mezz'ora in una ciotola coperta da uno straccio. A questo punto impasto ancora, allungo e spiano la pasta sulla carta forno, la arrotolo, pratico due tagli con un coltello, lascio riposare ancora per mezz'ora sempre coprendo con uno straccio, infine inforno a 200 gradi per circa 40 minuti.

L'odore per casa è buonissimo, il risultato è ottimo, e sappiate che io non so cucinare.






venerdì 3 ottobre 2014

Cane vecchio, barca e caffè

Stamani avevo una visita al centro sportivo dello Stadio di Livorno, ma sono arrivata in anticipo ed il centro era chiuso. Mi sono messa fuori ad aspettare, avevo un grosso libro in mano, e due signori di una certa età con un vecchio labrador sdraiato lì accanto mi hanno informata che il centro avrebbe aperto alle nove "Venga le offriamo un caffè".
"Si volentieri" rispondo io. Uno era il medico e responsabile del centro stesso, l'altro un amico e padrone del cane. L'amico aveva letto il mio libro, la conversazione quindi poteva partire da lì. Nel frattempo tira su il vecchio cane, sostenendolo nei suoi lenti passi con un gesto dettato più dalla complicità di una coppia avviata che dalla fatica "Sa, ha 14 anni". Entriamo in una porticina dentro lo stadio, passiamo per dei piccoli magazzini e locali tecnici, arriviamo al bar dello Stadio. L'amico prende un budino di riso per il cane, e lo appoggia delicatamente per terra. Il cane sta a malapena seduto, rischia di cadere indietro, poi decide di sdraiarsi al sole. Il medico mi parla degli avventori del bar, gente colorita che gioca a carte urlando, e mentre mi racconta noto che uno di questi vuole rifilare al barista le monetine di rame "Un le prendo nemmeno se chiami i carabinieri" ribatte da dietro il banco.
Attaccate alla parete foto di calciatori, ma anche di un karateka, e di una donna nuda da calendario, come usava prima nelle officine per auto.
Torniamo al centro sportivo e scopro che il medico è amico del Puro, e della sua famiglia.
Salutiamo l'amico ed il suo cane. Io sono contenta, mi sono divertita.

Ah già la barca!

Questo ve lo racconto un'altra volta.

lunedì 29 settembre 2014

Sono cose belle...

...entrare alla lezione di total body pensando di avere in mano la fascia bianca per i capelli, per poi accorgersi che si tratta del tanga di ricambio.

giovedì 25 settembre 2014

Misteri del mondo maschile



Sono circa le 15 del pomeriggio quando arriva l'SMS di R. "Stasera, 21,30 Rete 4, Continuavano a chiamarlo Trinità". Marito non vuole certo mancare all'appuntamento, eppure ha tutti i film di Trinità su DVD ufficiale; è stato uno dei miei primi regali. Ma l'effetto condivisione che ti dà l'evento in TV seguito da altri come te, è tutta un'altra cosa.

Per me è un grande mistero, come un uomo adulto riesca a rivedere la stessa scena decine e decine di volte, mantenere la risata in sospeso tra i denti, per poi esplodere sulla scena chiave, che già conosceva a memoria, quando ci sarebbe stata come si sarebbe svolta quali parole si sarebbero detti i protagonisti, Posso capire che sia rassicurante, non riesco però a comprendere come si possa mantenere l'effetto comico. Eppure non solo si mantiene, ma si amplifica! E' tutta una dinamica al maschile che crea gruppo, rafforza i legami, fa nascere complicità.

Del resto ricordo quando qualche ragazza vide al cinema Titanic per ben otto volte.

Stavolta è stata la scena del poker. La mattina seguente marito cerca di spiegarmi quella scena, mentre ride, parlando di mazzo da tagliare; ovviamente Bud o Terence tagliano e poi mescolano lo stesso. Capisco poco, è mattina presto e sono più che altro concentrata sul mio pane e marmellata. Più tardi arriva pronto il mail di R., che mi racconta quel pezzo di film:

""dalle mie parti usa tagliare", fa tagliare, e rimette il mazzo come era prima di essere tagliato! Che risate!"

Ma si saranno messi d'accordo?

mercoledì 24 settembre 2014

Arriva il giorno


In cui anche una donna come me deve ammettere che fa troppo freddo per continuare a mettere i sandali.

martedì 16 settembre 2014

Battaglia per l'acquisto del materiale scolastico

Ieri primo giorno di scuola coi bimbi. In mattinata ci accorgiamo che quasi tutti i grembiuli sono ormai piccoli, quindi: Azione 1 comprare un paio di grembiuli più grandi. Pomeriggio dedicato all'acquisto del materiale didattico (Azione 2)  che i maestri hanno fatto riportare sul diario scolastico. Ma prima servono le scarpe nuove per l'inverno (Azione 3). Di fronte ad una parete piena di calzature, con l'aiuto di un commesso gentilissimo, riusciamo a non comprare niente; i bimbi non sono convinti, ed oltretutto il grande cade da una panca e sbatte la testa su un'altra. Usciamo e ci rechiamo nel più vicino Bar, l'unico in Italia che non tenga ghiaccio, e che in cambio mi vende una bottiglietta d'acqua fredda da tenere sul bernoccolo.
Comunque l'Azione 3 è fallita, non mi piace girare per negozi. Ci rechiamo al supermercato dove anche l'Azione 1 viene annullata perché i grembiuli sono pressoché finiti. Nel frattempo lottiamo contro una calca di genitori e bambiniimpazziti per recuperare risma di carta, quaderni a quadretti, quaderni a righe, pennarelli, foderine colorate. Riusciamo ad accaparrarci qualcosa, Azione 1 completata! Però in casa non c'è più frutta, e visto che marito ha promesso che ci avrebbe raggiunti all'Iper, possiamo anche fare la spesa, poi ci aiuterà con le borse. Abbiamo quasi finito, prendo il cellulare e trovo un SMS "Amore sono a casa".
Amore sono a casa????

#@][!!!!

Avrebbe potuto scrivermi "Amore ti ho tradito", mi sarei incazzata uguale. Lo chiamo "Come sei a casa?", lo aggredisco.
"Sono arrivato all'Iper ti o chiamata non hai risposto pensavo tu avessi finito e sono venuto a casa"
"Non ho tue chiamate! - in realtà non lo so non ho controllato - Mi avevi promesso che saresti venuto. Ci vediamo a casa" e butto giù.

Ecco imparate questo uomini di tutto il mondo, ogni parola fatta a una donna è una promessa, ogni promessa è debito.

Arriviamo a casa che sono quasi le 20 con solo l'Azione 2 compiuta, più molta frutta. Vedo le luci accese di casa nostra, marito si affaccia giulivo sul terrazzo "Hai intenzione di guardarci da lì con le tue belle ciabattine, o scendi ad aiutarci?" esclamo. Si precipita giù, dalla velocità con cui arriva credo sia sceso con la fune nella tromba delle scale, e mi aiuta con le buste mormorando "Di solito fai da sola".

Non ricordo cosa gli ho risposto. Sicuramente qualcosa di acido e malvagio.

Sono davvero tremenda, ma ovviamente non chiederò mai scusa.

venerdì 12 settembre 2014

Mare, dormendo



Secondo me ad una certa ora sulla spiaggia spruzzano del gas soporifero...e dormono tutti.

giovedì 11 settembre 2014

Come Neo di Matrix, come Lucia di Renzo

Quando la nostra giovane ex collega G.S., con la sua nuvola di profumo, la gonnellina corta svolazzante e la sua magrezza è venuta a salutarci, uno sciame di mosconi si è precipitata alla macchinetta del caffè. "Sei bellissima con questi capelli alla Sue Ellen!" le ho detto sinceramente, anche se qualcuno mi ha fatto notare che forse Sue Ellen ai suoi tempi non c'era già più in TV. A me G.S. sta simpatica, anche se talvolta ho avuto l'impressione che la cosa non fosse massimamente contraccambiata, ma non importa. Il punto è che in un ambiente di lavoro prettamente maschile, dove si acquisisce facilmente e senza particolari doti estetiche il ruolo di "corteggiata di classe A", può andare giù male quando arrivano le nuove leve a scalzarti e farti finire in classe B. Non che a me interessi particolarmente, ma c'è qualcuno che invece effettivamente ci tiene. Quindi se colei che ti ha scalzato si licenzia, allora potresti pensare di avere la possibilità di tornare in classe A.
Se non che ....
Arriva la Neoassunta Numero Uno o NNU o brevemente NU che non solo è giovane e carina, ma è come Neo di Matrix, ovvero la Prescelta. Il suo primo giorno è stato preceduto da una certa aspettativa, si sapeva che aveva sbaragliato tutti ai colloqui psico-attitudinali e che è candidata direttamente a ruoli di Top Management. Quindi lascerà presto il nostro sito. Per percorrere una strada già segnata verso il successo aziendale; niente colpi di scena, tutto già deciso, risultato garantito.
A noi sicuramente resterà quel senso di incertezza, come quando Lucia raggiunse Renzo al paesello e tutti, aspettandosi la velina dei Promessi Sposi viste le peripezie passate dal povero Renzo per riaverla, rimasero un po' delusi e qualcuno la trovò pure un po' bruttina. Insomma, quel senso di "Si, brava, però.."

mercoledì 3 settembre 2014

Mare, Vaschine



La solita fissata. Non posso farne a meno. Gli scogli, quegli scogli lisci su cui studiare la migliore posizione. Il mormorio delle persone accanto a te. I tuffi dei bimbi, il saltellare da una pietra all'altra, la ricerca di un piccolo polpo da guardare catturare e liberare subito, i granchi, le maschere, i capelli appiccicosi, l'erbetta scivolosa su cui giocare.
Il mare, quel mare; ti adoro.


martedì 26 agosto 2014

Neoassunti

Ieri sono arrivati due neoassunti. Sono molto giovani, avranno 27-28 anni, quindi sono nati nel 1987/86 quando, come dice la mia amica Spina, "io trombavo già". Che è la traduzione sanguigna di "Potrebbero essere miei figli".
Uno di loro, N., ci ha avvicinati timido alla macchinetta del caffè chiedendo dettagli circa l'orario di lavoro. Il fatto è che dovrà affiancare il Puro, che quanto ad orario di lavoro è molto fantasioso; a volte entra alle 10 ed esce alle 19, comunque ha un orario di lavoro molto spostato verso il serale. Al contrario N. è stato già avvistato nei dintorni dell'ufficio attorno alle 7,20 del mattino.
A noi è venuto da ridere, non certo per l'inesperienza del ragazzo, quanto per l'assurdità della situazione in cui si è trovato.
Mi è anche venuto in mente quando io, ventiseienne neoassunta, feci una domanda tecnica ad un impiegato esperto che mi pareva vecchio, come potremmo apparire noi adesso, esordendo "Volevo sapere, visto che sono assunta da poco ..."  "Si vede", mi rispose lui.
Non capivo da cosa si vedeva, ma ora ho capito. Si vedeva. Come dice la Spina quando io nacqui lui probabilmente trombava già.

lunedì 25 agosto 2014

Mare, correndo

"Mamma mi dai la maschera?". Il Piccolo arriva trafelato alla "gabina", è già "mézzo", ma probabilmente ha deciso che vale la pena guardare il fondo. Dietro di lui il Bimbo Sperduto, che mi guarda con i suoi soliti occhioni neri "Anche per lui" aggiunge il Piccolo, ma io avevo già la seconda maschera in mano. Corrono via felici e bagnati. I miei vicini di cabina vedono tutto, ne sono sicura, niente sfugge al braccio della morte, ma io mi muovo come un carcerato pericoloso e nessuno mi si avvicina. Torno all'ombrellone. Due bimbetti si tirano la rena, una signora con la dentiera fatta male sbraita, mentre farebbe meglio a guardare suo nipote invece di rompere i coglioni ai nipoti degli altri. Il Grande mi grida da una ventina di metri "Mamma vado a fare le siusky dal trampolino", e corre via.
Corrono sempre. Eppure nessuno sta cercando di soffiargli il mare da sotto il naso.
Marito arriva dal lavoro; il casco gli ha schiacciato i capelli come se avesse dormito tutto il pomeriggio sul divano. Mi fa davvero ridere. Questa settimana sono io in ferie. "Vado a fare un tuffo" gli dico, "raggiungici in acqua". Mi avvio con la mia maschera verso gli scogli, le ciabatte quasi rotte, le labbra già salate.

giovedì 7 agosto 2014

Tempismo perfetto



Marito ha un tempismo perfetto. Per esempio se metto la lavatrice degli scuri, lui appena è finita decide che è il momento di cambiarsi la maglietta nera ed i pantaloni grigi. Trovo la cosa affascinante ed inspiegabile.

Ieri il grande era intento a mostrarmi un trucco di magia. Aveva due pezzi di corda in mano e fingeva che fosse uno solo. Era molto concentrato ed io lo stavo a guardare. Poi ha preso un paio di forbici ed ha finto di tagliare la corda, e mentre un pezzo è caduto marito ha deciso di passare proprio da lì con l'aspirapolvere e SLURP il pezzo di cordicella è stata risucchiato in un attimo, proprio non l'ho visto.

Che dire, il trucco è perfettamente riuscito.

lunedì 4 agosto 2014

Le ultime parole famose

Questa settimana era densa di impegni, tanto che l'ho detto a marito "Mi aspetta una settimana molto densa", pensando già a come organizzarmi, tra la consegna di un lavoro in scadenza, la serata al mare dagli amici del rugby dei bimbi stasera (e volevo andarci a corsa!), la cena con le amiche domani ed un compleanno di un amico del piccolo mercoledì.
Ecco, ho 38.

@#!!!!!!!

Niente amici del rugby stasera, niente amiche domani, niente compleanno mercoledì.

Ma io sono ottimista, domani mi sveglierò completamente rigenerata, me lo sento. Per ora però ho i brividi.

giovedì 31 luglio 2014

La crisi è finita, andate in pace

Abbiamo passato anni di false previsioni “La crisi è finita”, “La crisi è alle spalle”, “La crisi terminerà il prossimo anno”, tanto che adesso basta, per evitare figure di merda non se ne parla più, come le comari che non rammentano il diavolo per paura in qualche modo di evocarlo.
Complice l’estate. Ci si gira intorno, comunque, proclamando che le famiglie italiane preferiscono brevi gite per scoprire bellezze a chilometro zero, a lunghe vacanze in luoghi remoti. Ma neanche l’estate ha deciso di darci una mano. In questo luglio che sa di autunno, chi aveva investito in un bagno o un ristorante in riva al mare, aspetta ancora che un po’ di sole ed un po’ di caldo portino turisti e locali su scogli e spiagge, a fare il bagno, mangiare un gelato oppure godersi una cena all'aperto. E speriamo che il meteo li accontenti.
Per non parlare dei mondiali. Potevano essere un bel diversivo, e anche un bel pretesto per ritrovarsi tutti a casa di un amico ed ordinare pizze da asporto, ma niente. I nostri campioni, strapagati nonostante tutto, non hanno mostrato le loro grandi capacità calcistiche, o non hanno avuto la giusta motivazione, ed il sogno si è infranto ancora prima di nascere. Allora ci si è rivolti all'Argentina, ma sono stati di nuovo i ricchi ed i volenterosi ad avere la meglio. Ai poveracci come noi, il secondo posto e grazie per aver partecipato.
Nella mia città come nel resto d’Italia le piccole aziende continuano a chiudere, le grandi aziende a trasferire i poli produttivi all'estero, i lavoratori a perdere il posto di lavoro e la speranza di riscatto sociale, se non per loro almeno per i propri figli. Qui comincia il calvario; assunzioni a termine, stagionali, mensili, bimestrali o trimestrali, ammalarsi un lusso, orari indecenti. Senza visibilità, senza aspettative, ci si concentra sul presente e si cerca di stringere i denti. Forse era proprio qui che volevano farci arrivare. E’ già tanto se la famiglia mantiene vitto e alloggio, figuriamoci se si pensa alla possibilità di mandare i figli all'Università. E qui agonizza la speranza di riscatto sociale per il ceto medio, quella speranza che ha permesso a me, a mia sorella, a mio marito, a suo marito, di laurearci nonostante i nostri genitori non lo fossero.
Non è più vero che allora tanto vale avere un mestiere in mano. Quale mestiere? Idraulici ed elettricisti arrancano come noi, rincorrono i creditori e trovano spesso le porte chiuse di un’azienda fallita.
Nonostante tutto, e questo davvero mi stupisce, fioccano i-Pad con applicazioni tanto inutili quanto colorate e smart phone da 300 euro in mano a bimbetti di 10 anni. Dove vanno tutti questi soldi, un mistero. Com'è che non facciano girare un po’ l’economia, un grosso punto interrogativo.

Suggerimenti? Nessuno, a parte uno immediato contingente e temporaneo; se sai disegnare, mettiti a fare tatuaggi. Oppure le unghie.

martedì 22 luglio 2014

Vista selettiva

Stamattina c'era un cartone di latte UHT aperto nel frigo. Ma non era nel solito posto, giusto cinque centimetri più in là. Avevo anche comprato un cartone di latte fresco e stava proprio lì accanto.
Marito si è svegliato ed ha guardato nel punto preciso dove di solito sta il latte, lì e solo lì, concentrato, senza spostare lo sguardo neanche di pochi centimetri, come le galline che hanno gli occhi da una parte e dall'altra, ma non al centro. Fantastico. Lì precisamente lì il latte non c'era e quindi ha aperto un cartone nuovo.
Risultato: in frigo adesso ne abbiamo tre.
E sono convinta che se sposto quello che sta lì e precisamente lì leggermente di lato, potrei presto ritrovarne quattro.

martedì 8 luglio 2014

Una settimana a Sant'Antioco (Sardegna)

Oltre all'album foto tradizionale, alle foto ed ai commenti su feisbuc ed alle immagini mandate su uotsap, ci sono delle giornate che resteranno nella tua mente ed a cui farai riferimento pensando alle tue vacanze.
Una settimana nel sud della Sardegna permette ad un gruppo numeroso (24 persone, 12 adulti e 12 tra bambini e ragazzi) di godere del mare incontaminato e della scenografia dell'isola evitando l'affollamento in spiaggia ed i problemi di parcheggio, di soggiornare in due bellissime ville con giardino, di risparmiare sulla spesa totale, di beneficiare dell'ospitalità dei locali, di effettuare escursioni in libertà.
Ricorderò sicuramente il guado per raggiungere la spiaggia e le dune di Porto Pino, oltre al culo della signora che ha deciso di guadare senza mutande, ed il senso di solitudine provato alla vista delle dune.


















Ricorderò la spiaggia di Maladroxia, a due passi da casa, ed il baracchino di Mariella o Mariuccia con i suoi ottimi piatti. Bello l'ittiturismo "La Laguna a Tavola", dove siamo stati benissimo nonostante qualche cattivo commento letto su Trippa Vaso, cui abbiamo cercato di rimediare. In bocca al lupo all'aragosta di 4 chili che sonnecchia nella vasca esterna, sperando che nessun cliente voglia mai mangiarsela.
Fortissimi anche Mario e Pinella a Cala Sapone, che vince il mio premio personale di spiaggia migliore della zona; a me piacciono le piccole baie circondate da lisce scogliere. Un grazie particolare ai bambini di Cala Sapone che si sono cimentati contro i nostri piccoli toscani in un'amichevole, neanche tanto amichevole, 4 contro 4 di calcio "mutandati contro pantaloncini".





 Interessante anche la gita in gommone, nonostante il vento forte e le nuvole incombenti.

Ottima la compagnia, ma quella ce la siamo portati da casa, con tanto di aperitivi, musica, gioco a nascondino prima e dopo cena, penitenze, canti serali, e grigliate.

lunedì 7 luglio 2014

Ottobre 2003 (2)

Come al solito il colloquio con l'Ufficio del Personale è quasi finito in lite. La persona che ho di fronte, che lavora per le Risorse Umane, sembra un medico della Gestapo. Secca allampanata addobbata rigida non mi dà alternative. Il mio capo ci ha parlato prima di capire che margini di manovra avesse. Devo ammetterlo, mi ha colta di sorpresa. In un momento in cui l'azienda ti paga per smettere di lavorare, lui ha potuto scegliere ed ha potuto cercare di trattenermi.
"Nessuno è indispensabile", anche io cerco di giocare le mie carte.
"La tua posizione in questo momento non ci permette di incentivarti all'uscita" risponde la secca, imperturbabile.
Devo velocemente rivedere la mia posizione e capire quali passi fare, per adesso non mi resta che uscire da quell'ufficio maledetto e mentre scendo le scale col mio capo lui mi chiede perché, perché sto cercando di andarmene:
"Voglio andare a Milano, lì conto di trovare un lavoro" rispondo io.
"Bene allora possiamo trovare una soluzione alternativa, visto il progetto che stai seguendo potremmo pensare ad un trasferimento".

Poteva dirlo subito. Ad ogni modo la soluzione proposta, ed insolita da parte sua, non mi sembra così male.

mercoledì 2 luglio 2014

Ottobre 2003



La segretaria indossa il suo solito tubino. Ne avrà 50, tutti uguali quanto a forma, diversi solo per qualche cerniera in più o per il colore. Esce cinguettando dall'ufficio del capo con le sue scarpe decolté, ride leziosamente con piccoli acuti, si precipita alla sua scrivania per eseguire il primo comando della giornata. So che lo farà in modo efficiente e che fornirà al capo tutte le informazioni necessarie per effettuare una scelta.
E' il momento giusto per entrare. Ho i miei jeans scampanati e la camicia rosa aderente in vita. Mi sento veramente bella. Apro decisa la porta dopo aver bussato, il mio capo fissa il suo monitor e neanche alza lo sguardo.
"Mi licenzio".
Si allontana dalla scrivania spingendo indietro la sedia con le ruote, alza lo sguardo e dopo mesi mi guarda in faccia. Ha un'espressione tra il confuso ed il sorpreso e non ha nessuna informazione che possa aiutarlo a fornire una risposta.

giovedì 19 giugno 2014

Innovazioni Mondiali

Un applauso a chi l'ha inventato e brevettato: lo spray che usano gli arbitri per segnare il limite della barriera e la posizione della palla da calciare. Una cosa semplice, che ormai sembra essere essenziale in campo. Un po' come il post-it: semplice, utile, geniale.
Ma se ci riflettete bene, perché è diventato così necessario, questo spray?

  1. perché i giocatori altrimenti non rispettano le direttive dell'arbitro e si muovono dove cazzo gli pare;
  2. perché così i giocatori ripassano anche i concetti base di geometria: punto, segmento, eccetera;
  3. la striscia è di panna montata e può essere leccata direttamente dal prato in caso di calo di zuccheri.
Ecco, ovvio, il motivo è il numero 1, ma non vi sembra grave? A me si.

martedì 10 giugno 2014

La coppa di cristallo

Fare la doccia a mia nonna è coma lavare una coppa di cristallo, abbastanza pesante, molto soggetta alla forza di gravità, scivolosa, inerme.
E' la paura.
Dopo un po' lei ha paura di cadere, si aggrappa all'aggrappabile, coi capelli ancora bagnati e le braccia insaponate, e tu la tieni forti e hai paura che cada davvero e si rompa. Le dici che la stai tenendo, sei lì con lei nella doccia, mezza bagnata ed insaponata anche tu, quindi veloce la sciacqui la fai uscire e finalmente la fai sedere.
E' la stanchezza.
Nonna mi ricordo quando davi il cencio per terra e con le ciabatte passavi sopra dove era ancora un po' bagnato. Era il tuo modo di pulire. E poi col bastone, energicamente, mentre davi il cencio prendevi a botte il battiscopa e le porte, senza quasi accorgertene.

Adesso ho provato a tenerti sotto la doccia ed ho avuto paura che tu cadessi.

lunedì 9 giugno 2014

Oggi mordo (4)

Fa un caldo porco, i condizionatori in ufficio sono rotti, il mio PC pare un termosifone, ho i jeans attillati e mi sudano le chiappe, questa cazzo di sedia imbottita pare caffè bollente, i miei bimbi si lamentano perché oggi dovranno andare al mare (mare bagno tuffi nuoto amici giochi!) con la tata e non coi nonni, ed io continuo a lavorare con le solite persone di qualche post fa e mi martella nella mente "All work and no play makes Jack a dull boy", che è un proverbio inglese che fu tradotto con "Il mattino ha l'oro in bocca" in "Shining", di Stanley Kubrick.
Dovrei preoccuparmi? Si, dovrei.

giovedì 5 giugno 2014

Conseguenze terribili dell'igiene orale

Ieri sera mi è successa una cosa terribile; si è rotto il filo interdentale mentre effettuavo la pulizia ed è rimasto incastrato tra dente e dente. Ho provato ad attorcigliarmi il rimanente pezzo attorno al dito e tirarlo via, ma più passava il tempo, più restavo a bocca aperta, più sbavavo come un lama e più il filo era scivoloso. A quel punto ho provato con le pinzette, col risultato di sfilacciarlo ulteriormente. Infine l'ho attorcigliato attorno alle forbicine, in uno schifo di saliva e resti di cibo, finché non si è rotto.

E' ancora lì.

Stamattina, adesso, è ancora lì, e la mia sensibilità orale me lo fa percepire come un bastoncino di 2 cm di diametro. E poi si sa, la lingua batte dove il file è incastrato, e non faccio altro che storcere la bocca e cercare di catturarlo dall'interno con la lingua, appunto. la mia mente è ormai concentrata su questo piccolo odioso pezzetto di filo, e non so come ne verrò a capo. Vi prego non parlatemi, sembro affetta da una paresi facciale.

Si si ho provato con altro filo ed anche con lo scovolino.

L'ultima carta è l'estrazione dentale.

mercoledì 4 giugno 2014

Sopravvivenza

Come sopravvivere ad una conferenza da remoto con un tipo odioso che pensa che tutto quello che fa lui è chic e tutto quello che fai tu è shit? Prendi un foglio e scrivi "Ti odio" ogni volta che vorresti dirgli "Vaffanculo".
Risultato: 11 "Ti odio" a svariate dimensioni, marcati su foglio usato.

lunedì 26 maggio 2014

L'aceto, il mestolo ed il bambino


Giornata impegnativa venerdì. I bimbi sono a casa perché la loro scuola fa seggio, ed io decido di lavorare da casa. Ho parecchie riunioni da remoto per cui devono stare zitti, mentre fanno i compiti. In particolare il pranzo si riduce ad un'ora tra l'una e le due, in cui cucino qualcosa e cerchiamo di mangiare. Mentre la minestra è nei piatti, il grande mi chiede una spiegazione sulle divisioni. Nel frattempo il piccolo sguscia, combina qualcosa, non ci facciamo caso; nel frattempo il piccolo prende l'aceto che sta sull'acquaio (lavello n.d.r.) e che uso per togliere il calcare, e ne versa una buona dose nella minestra del grande, ma non ce ne accorgiamo. Il grande inizia a mangiare mentre il piccolo canticchia che ha fatto uno scherzo. "BUA che schifo" esclama il grande alla prima cucchiaiata. "Ah ah ci ho messo l'aceto" ridacchia il piccolo.
Divento una iena, nella boccetta potevo averci messo anche l'ammoniaca per pulire. E poi non avrei avuto il tempo di preparare altro come primo. Ho il mestolo in mano, minaccio il piccolo di prenderlo a mestolate, cosa che poi non farò. Il piccolo alchimista comincia a realizzare di averla fatta grossa, lo costringo a mangiare almeno un po' di quella minestra deviata, le lacrime scendono dalle guanciotte. Si lo so che adesso mi viene da ridere, ma sul momento ero davvero arrabbiata.
"Ecco adesso come faccio, e poi potevamo correre all'ospedale, e poi lunedì martedì mercoledì state coi nonni o con la baby sitter perché così non ce la faccio e poi..."
"Mamma mercoledì torniamo a scuola"
"Ah, giusto."

Io li trovo comunque adorabili.

martedì 20 maggio 2014

Nu parcati


Così da un giorno all'altro mi sono trovata a Chisinau. Toccata e fuga, ovviamente. Ma oggi ho trovato il tempo di fare un giro nei due parchi vicini all'albergo. Convinta di riuscire a tradurre tutto. I cartelli stradali non hanno segreti. "Senso Unico" si traduce "Sens Unic" e "Non parcheggiare" "Nu parcati". Peccato che stasera al tavolo accanto al mio non capivo una mazza dei discorsi che i commensali tenevano a turno, calice in mano, aria seria ed anche celebrativa. Un anniversario forse? Qualcuno che voleva ringraziare qualcun altro? Di sensi unici e parcheggi, comunque, neanche a parlarne.


Niente da dire sulla bellezza delle donne, così sottili, lisce e ventose. "Perle ai porci" mi ha detto un collega quando ha saputo che c'ero io qui, al posto di un uomo. "Per evitare che qualche uomo non torni più a casa" ho ribattuto io. 
Però quel signore col berretto e la giacca a righe che spostava a fatica i grossi scacchi di legno della scacchiera da parco, lento e pensieroso, non lo dimenticherò mai.

Chissà se ha poi vinto la partita.

giovedì 15 maggio 2014

Cosa c'è di peggio che essere mollati via sms? (ovvero i vantaggi di avere una nipote teen-ager)


  1. Essere mollati via sms.
  2. Il detartage dal dentista.
  3. Fare un colloquio di lavoro e non sapere mai esplicitamente come è andata.
  4. Dire buongiorno a qualcuno e non ricevere risposta.

giovedì 8 maggio 2014

Ultimo ritrovato di bellezza!!!


Con l'accento sulla "e", e con la "e" aperta, quindi non nel senso di "prendersi ad accettate", ma nel senso di "accettarsi".
Ne ho sentite di tutte, alcune irripetibili:
"Devi prendere l'olmo rosso"
"Da piantare in vaso?"
"Ma no, in pasticche!",
per non parlare dell'uso della crema per la secchezza vaginale sulla faccia allo scopo di distendere le rughe, del risciacquo del colon (ma questa non l'ho capita bene, giuro), al clistere di caffè per restare giovani.
Ero rimasta ad una mia amica, che usò il Topexan per lavarsi la Uallera perché il nome le aveva suggerito l'uso vaginale. Una dilettante al confronto di queste Inquisitrici della bellezza.

ACCETTATI!

lunedì 28 aprile 2014

Attenzione

Questi servizi igienici sono ad uso esclusivo delle donne con le code e la gambe a zeta. Astenersi uomini se non dotati di pipi ritto e se incapaci di farla stando in piedi, da lontano, guardandoselo e tenendo le mani dietro la nuca.




mercoledì 16 aprile 2014

Amiche


Queste sono alcune delle mie amiche a Genova. Gi. mi ha fatto da baby sitter tutta la settimana che ho trascorso in trasferta di lavoro. La prima mattina che mi è venuta a prendere per andare insieme in ufficio, ha effettuato una strana manovra col cambio dell'auto, che è rimasto incastrato e non dava più accesso alla prima ed alla terza, per cui si partiva in seconda, si passava alla quarta ed era concessa la retromarcia. Con Gi. ci si diverte sempre. Ha chiamato suo marito e gli ha detto "Non è colpa mia, la Vero è testimone". L'ultimo giorno invece dovevo mettere la valigia nel portabagagli, che non si apriva "Tira tira" mi fa lei da dentro, mentre dietro un cretino ci clacsonava.
Ho tirato.
Gi. non sa che mio nonno era un risi'atore in porto: ho sbarbato la maniglia del portellone dell'auto, ma non è colpa mia, Gi. è testimone.
Le altre mie amiche della foto sono Ro. e Mi.
Ro. è forte, guida lo scooter come Valentino Rossi in gara ed anche con Ro. ci si diverte sempre. Con gli anni siamo passate dal parlare dei (suoi) tatuaggi al colore dei capelli per coprire i (pochi) capelli bianchi.
Mi. invece è una scienziata, va alle elementari apre limoni e patate e ci accende le lampadine. Durante la cena ci ha parlato delle fantastiche prestazioni del robot che pulisce in terra da solo mentre te ti scaccoli sul divano, che costa un casino, ma ne vale la pena. Anche Mi. si diletta coi colori e cambia tonalità di capelli una volta al mese, per la felicità di suo marito dottor R..

Un ringraziamento particolare va anche al mio amico Di., che in riferimento allo scorso post mi ha fatto notare che "non tutti i rincoglioniti diventano manager, alcuni restano solo rincoglioniti".

Ecco, siamo noi. Fa sempre piacere vedersi.

giovedì 27 marzo 2014

Causa - effetto

Secondo te, uno quando diventa manager si rincoglionisce, oppure diventa manager perché è rincoglionito?

giovedì 20 marzo 2014

Quote rosa si, ma anche no



Avrei piuttosto delle valide alternative che scardinano il problema dello stereotipo maschio femmina alla radice, o almeno ci provano:

  • Astensione parentale obbligatoria di almeno 4 mesi anche per i papà o tutori in caso di nascita o adozione del figlio;
  • Ogni ospedale con l'obbligo di avere almeno il 50% di medici non obiettori;
  • Aumento delle pene in caso di violenza sulle donne o stalking;
  • Sgravi fiscali per le aziende di giocattoli che mettono sul mercato e pubblicizzano bambole femmine che sono medici, ingegneri, avvocati, meccanici, calciatori, e simili, che promuovono la cucina giocattolo per bambini e bambine in ugual misura, similmente per l'aspirapolvere giocattolo e simili.
Altre idee?

lunedì 10 marzo 2014

Terribile, io

Critica.
Collerica.
Corretta, gentile, ma anche severa.
Si severa.
Niente alibi, né per me né per gli altri.
Litigo.
Dico quello che penso, mi arrabbio se non pensi. Pretendo, perché credo che tu possa fare di più.

Terribile, io.

venerdì 28 febbraio 2014

Evoluzione di un occhio nero

Tutto è iniziato la scorsa settimana, quando il grande ha preso una ginocchiata sull'occhio durante il riscaldamento prima della partita di rugby. Ovviamente ha continuato a giocare senza proferir parola, finché l'allenatore non ha notato quell'occhio enorme e lo ha fatto uscire per il ghiaccio. In quel momento mio figlio aveva lo sguardo misto tra quello di Sloth dei Goonies e quello di Rocky Balboa di fronte a "Ti spiezzo in due", ma molto più gonfio.

Il lunedì a scuola si è chiuso nella sua timidezza e riparato sotto il suo cappuccio, ma per fortuna una bambina di classe sua, per superare il senso di schifo che l'occhio le suscitava, ha deciso di starlo a guardare per tutta l'ora di scienze. Risultato; entrambi si sono abituati all'idea.
Nei giorni successivi l'evoluzione dell'occhio lo ha portato ad un tono blu-nerastro, con sfumatura allungata verso le tempie, tanto che ho deciso di soprannominare il grande "Cleopatra".

Qualcuno a scuola comincia a sospettare che sia tutto un trucco, ma non è Halloween.

Oggi ci siamo svegliati con un livido spinto verso il basso dalla forza di gravità, il che dà a mio figlio un aspetto congiunto di simpatia alla Paolo Migone, e fascino sfidante alla Jack Sparrow, e quindi per adesso ho deciso di soprannominarlo "Jack".



Tutte le mattine si scruta allo specchio, studia l'evoluzione del suo sguardo e cerca di capire cosa siano quei colori cangianti. Dopodiché si prepara per la scuola, senza più bisogno di indossare il cappuccio.


martedì 18 febbraio 2014

Prima lezione di pilates

Oggi per caso mi sono imbattuta in una lezione di prova di pilates. Per me è stato come andare dal dentista. Almeno un dente cariato lo trovano sempre.
"Problemi particolari?"
"No, grazie."
Dopo 5 minuti l'istruttrice si è accorta che tengo la spalla destra più su dell'altra e che è per me una postura così naturale che neanche me ne accorgo. Dopodiché ha iniziato a proporci delle posizioni in cui devi rilassare il collo, ma tendere le gambe, internare l'ombelico, sollevare il pube, spingere l'osso sacro...spingere l'osso sacro? ma dove scusa? No perché allora analogamente potrei provare ad attorcigliarmi una costola, pur sempre rilassando gli zigomi e non tirare il collo come fossi una tartaruga. Oppure stirare un tallone, allungare le orecchie, seppure rilassando la bocca in un sorriso sereno. Il tutto con naturalezza senza sforzare e senza sentire male.
Possiamo? Eh si possiamo.

Ho mal di testa.

venerdì 14 febbraio 2014

Vendetta tremenda vendetta

E' così che la mia auto si è vendicata. Io stavo mettendo i boccioni dell'acqua alta qualità nel portabagagli, ho sentito uno strano cigolio in alto a destra, dopodiché il portellone posteriore dell'auto mi è caduto sulla testa. Si è rotto un pistone, il portellone è caduto e mi ha rincarcato il collo lì, sul posto. Si è avvicinato marito, ha esaminato attentamente il pistone e ignorato me, lo ha riparato alla bellemmeglio, e mi ha avvertita "Stai attenta quando apri il portabagagli".
Adesso quando devo caricare la roba dietro indietreggio, apro il portellone, lo apostrofo sottovoce "Assassino", tiro dentro gli oggetti, richiudo tutto e scappo. Funzionerà?

lunedì 10 febbraio 2014

giovedì 6 febbraio 2014

Sole giochi furbi e lavatrici




Finalmente una giornata di sole! Dopo settimane di pioggia. Una mamma stamani, all'uscita della scuola, ha esordito entusiasta "Evviva c'è il sole vado subito a fare una lavatrice". Non che non ci pensi, alle lavatrici ed ai panni che non asciugano, ma non mi fermo qui. C'è il sole, potrei andare a poggiare il culo sugli scogli, oggi coi bimbi si fa merenda nel parco senza smerdarci troppo le scarpe. Le lavatrici, stasera. Ecco, come quando la mi socera vide per la prima volta il giardino che avevamo nella casa di Genova ed esclamò "Che bella stesa di panni che ciai", mentre io pensavo a festini, serate fuori, amici a casa. E' il punto di partenza che è diverso.
Comunque oggi è anche il compleanno del piccolo, che per regalo ha voluto da noi Kaleidos. E' un gioco bellissimo che stimola lo spirito di osservazione e la fantasia, lo hanno inventato degli italiani ed ha anche un'estetica meravigliosa. Lo vedete qui nella sua scatola di latta, appoggiato sopra il baule che mi ha regalato la socera e che ha ristrutturato il mi' babbo. Inoltre non va a pile, non è un gioco del cazzo come la tombola elettronica o la battaglia navale elettronica. Eppure sono Ing. Elettronico! Ma vuoi mettere il fascino della carta della matita e del cartoncino, del fai da te semplice e naturale?
Infine, sto portando avanti accurate ricerche sul fenomeno "puzzo di piscio di gatto anche se non hai un gatto" emanato dalle scarpe da gioco dei mi' figlioli. La scienza dovrà pur trovare una spiegazione.

venerdì 31 gennaio 2014

Giorno Due e Mezzo


Non è per le rughe, poche a dire il vero considerando i 100 anni compiuti. Non è nemmeno la sordità, comprensibile vista l'età, o la vista ridotta, oppure il bastone. Neppure il suo ritirarsi come un indumento che  si è centrifugato un po' troppo e si è come accartocciato su se stesso. Non sono queste le cose che mi colpiscono di mia nonna.
Sono le cure parentali.
Sono quelle a stupirmi. Si sono sbiadite in quella stessa centrifuga a causa della quale mia nonna si è ritirata. Penso sia una sorta di autodifesa; non essendo più in grado di badare a se stessa, non può certo preoccuparsi per gli altri, tanto meno per sua figlia. La sua giornata è cadenzata dai programmi TV, all'ora di Carlo Conti c'è la cena, e la cosa importante è non restare soli, avere qualcuno che si prenda cura di lei.
Ma io ricordo. Nonna, ricordo i tuoi racconti di quando scappavi sotto i bombardamenti con il piccolo Alfredo in braccio, ricordo che all'altra mamma che correva di fronte a te era caduta la bimba dalle braccia, e che tu tenevi il tuo forte. Ricordo quando io avevo il morbillo e tu c'eri. O forse era la rosolia.

Io ricordo, pazienza per la centrifuga.

mercoledì 29 gennaio 2014

Giorno Uno

Nel Giorno Uno operano mia mamma, mio babbo starà con lei oggi, mia sorella farà la notte, io starò con mia nonna. Questo è lavoro di squadra.
Mia nonna ha 100 anni compiuti ed è sorda. Quando le parlo devo urlare come se io fossi a monte e lei a valle nella foto sotto:

Le ho portato le caramelle all'eucalipto.
"Nonna ti ho portato le caramelle"
"Eh?"
"Nonna TI HO PORTATO LE CARAMELLEEEE"
"Eh?"
Glie ne do una. Sono disposta a finire il pacchetto oggi pur di farmi capire.
"Grazie, sono buone, sai che sono golosa, se lo sa la tu' mamma!"
Piantino di nonna.
Che faccio glie ne do un'altra?

martedì 28 gennaio 2014

Giorno Zero



Chissà se esiste da qualche parte del cosmo un panorama del genere. Io l'ho visto!
Consiglio:

  • la grappoteca "Eder" di San Martino di Castrozza, dove troverete grappe di ogni genere dalla liquirizia alla pera, cioccolato al bombardino, pasta colorata, speck aromatizzato, prodotti di bellezza, zuppe d'orzo;
  • la bambina che dopo un viaggio in seggiovia, al mio terzo tentativo di attaccare discorso esclama "Non posso parlare con gli estranei", mentre il suo amichetto mi stringe la mano e si presenta;
  • la ciaspolata sulla neve intonsa.
Domani è il Giorno Uno.

giovedì 16 gennaio 2014

Fino a che punto


E' un po' come fanno i bambini, quando si chiedono fino a che punto possono arrivare e sfidano continuamente i genitori per sondare i limiti che questi hanno posto, seppure inconsciamente. Quei limiti invalicabili oltre i quali si è costretti a dire "Basta".
Ecco sta succedendo lo stesso. I genitori siamo sempre noi, niente di nuovo. I bambini sono la società, lo stato, l'autorità, il ministero. Non so nemmeno come potrei definirlo, forse alla Benigni quando esclama "E ora mi faccia vedere il suo ministero!".
Le scuole, le scuole elementari, sono sporche. Le custodi lavorano ad orari ridotti per via dei tagli, per via delle cooperative, per via di contratti non chiariti. Questo non si è ancora capito. Eppure è come se qualcuno dall'altra parte stia cercando di capire fino a dove si può arrivare. "Fin dove posso arrivare prima che questi genitori denuncino le aule sporche i bagni intoccabili i bambini abbandonati nei corridoio il pulmino che li carica senza sorveglianza?". Ecco se nessuno dice niente si va avanti, si taglia di più, si garantisce di meno. E' una lotta allo sfinimento? Una sfida continua alla sopravvivenza? Al profitto?

Non so, io stamattina mi sono detta "Fortuna che ho due maschi". Che pensiero egoista. E comunque mi sono raccomandata, fate per bene se andate in bagno da soli, non sporcate, non toccate, se potete sorvolate il pavimento come una farfallina. Ho chiesto ai miei figli un po' di responsabilità. Perché il ruolo di bambino capriccioso che cerca di capire fino a che punto possa arrivare gli è stato preso da qualcun altro.

venerdì 10 gennaio 2014

Buon compleanno marito!



Non solo perché "Ignudo sono meglio", ma soprattutto perché coma canti "Ma che freddo fa" di Nada, non ce n'è.

Dice il saggio



Lavarsi le ascelle con una mano sola è un casino.

martedì 7 gennaio 2014

Piccoli incidenti casalinghi

Ieri sera stavo sparecchiando. Probabilmente stavo pensando al rientro al lavoro dopo le feste ed a tutte le attività che riprendono. Ho preso un bicchiere e mentre lo mettevo nell'acquaio (lavello n.d.r) ho urtato il bordo e si è rotto, inconsciamente ho continuato il movimento e mi sono procurata un bel taglio sotto l'anulare, mano destra. Mollo tutto, mi guardo la mano. E' gialla! Certo ho i guanti gialli da cucina. Noto che hanno un bel taglio. Li tolgo. Anche la mano ha un bel taglio! Marito si accorge, butta giù il telefono, mi sciacquo la mano la disinfetto, via bimbi non pestate i vetri con gli antiscivolo. Devo andare al pronto soccorso.
In salotto era come se avessero fatto esplodere una molotov sotto l'albero di Natale, perché lo stavamo smantellando e riponendo a pezzi nelle scatole.
Mio babbo si è offerto di portarmi al pronto soccorso mentre marito riorganizzava la casa e metteva a letto i bimbi. "Per fortuna era un bicchiere spaiato" ho detto a babbo mentre andavamo in ospedale. Sono arrivata alla 21,52 del 6 gennaio, mi hanno messo i punti alle 2,26 del giorno 7 gennaio. Il che vuol dire che ho avuto 4 ore e mezzo per chiacchierare col mio babbo. Non capita tutti i giorni.
Quando mi hanno chiamata sono entrata con una infermiera molto carina in un ambulatorio dove stava un medico molto serio e molto pallido.
"Avete sempre tutto questo da fare?"
"Stanotte è stata particolarmente impegnativa. Come ha fatto a farsi male?"
Racconto quella del bicchiere "...per fortuna era quello spaiato." Aggiungo per fare una battuta. Non sorto nessun effetto. Il medico aggiunge "Un classico taglio casalingo come se ne vedono molti". Il che mi fa sentire un po' anonima. Inizia a cucire, senza anestesia né ghiaccio, sottolineando che l'anestesia sarebbe solo un buco in più. Io sento dolore e l'infermiera carina aggiunge "E' la parte callosa della mano, sulle dita sarebbe molto più doloroso". Callosa una sega, io ho le mani morbide morbide; "sarò fi'osa" aggiungo, ma sento male eccome. Mentre il dottore mi cuce squilla il telefono fisso. Si allunga per rispondere, e mentre si allunga tira il mio filo della mia cucitura della mia mano. Gli vado dietro come un pesce all'amo. Come dice mia nipote G. di anni 12, dovevo immortalare il momento; il medico storto verso il telefono, da una parte il filo della cornetta che tirava, dall'altra il mio di sutura che pure tirava, ed io con la mano che cercavo di allentare la tensione e la tenevo verso di lui.
Finiamo i 3 punti, saluto, "Buonanotte" mi dice il medico "Buon lavoro" rispondo.
Mia mamma non ha dormito tutta la notte.

La prima cosa che ho fatto una volta tornata a casa è stata notare il salotto libero dagli addobbi natalizi, e gettare il guanto giallo con quel taglio deciso, uguale a quello sulla mia mano.