giovedì 15 novembre 2012

Raduno degli sbadati




Quando ho saputo del Raduno dei Pigri ho pensato ad un evento geniale. Non che potessi partecipare, non sono affatto pigra, ma l’idea è una bomba. Il Raduno dei Pigri non si fa tutti gli anni, perché sarebbe troppo faticoso; i pigri si incontrano, e tra le altre presentano idee o oggetti congeniali ai pigri, tipo il “gira cono gelato” o il “cubo di Rubrik mono-colore”.
Ecco io vorrei organizzare il Raduno degli Sbadati. Potrei vincere il primo premio. Lunedì ho portato i bimbi a scuola alle 8, ma entravano alle 11,30, fortuna che ho incontrato per caso una mamma che me lo ha ricordato. Ho ritirato la macchina al parcheggio lasciando il bollino rosso sotto il tergicristallo; il parcheggiatore mi aveva avvertita, ma l’ho dimenticato e azionando il tergicristallo ho striato il vetro di un bel rosso sangue. Una volta ho lasciato il motorino alla stazione e sono tornata a casa in autobus; pensavo fosse lì, e mi sono ricordata di no solo dopo cena. E, più recentemente, ho dimenticato di fare il visto per l’India per cui non so se farò in tempo a partire. Un’altra volta ho portato al lavoro le chiavi della macchina e dello scooter, lasciando mio marito a piedi, ed io ero andata in treno. Mi sono provata una gonna, ma era un top. Ad una mamma di un bambino delle elementari che parlava di sua nipote ho chiesto se lei fosse la zia o la nonna. Sono cose su cui è meglio tacere, e mentre mi rendevo conto della gaffe avrei sbattuto la testa su un pino.
Ma avrei temibili rivali; mio babbo si è scordato più volte di venirmi a prender in palestra, da bambina. A me piaceva comunque stare lì alla finestra buia ad aspettarlo. Ed appena nata, parlando con amici, non rammentava il nome che mi avevano dato.

Gli sbadati sono simpatici, e come Mr. Magoo non vedono il mondo che li circonda, ma pensano spesso alle loro cose; sono un misto di distrazioni, ingenuità e dimenticanze.
Al raduno sarebbe difficile averli tutti, qualcuno sbaglierebbe giorno, qualcun altro posto, altri ancora si dimenticherebbero completamente dell’evento. Comunque  io avrei anche dei gadget bestiali, tipo una cartucciera di post-it da portare in vita su cui scrivere le cose importanti, sempre che non si dimentichino nel frattempo.

martedì 6 novembre 2012

Il Mercato coperto a Livorno





Erano tanti anni che non ci entravo. Mi ricordo da piccola un grande vociare, tantissimi colori, e soprattutto una marea di odori. L'ho rivisto un sabato pomeriggio, in una giornata ventosa di ottobre, in occasione di un evento organizzato dal Comune. Mi è piaciuto tantissimo e voglio tornarci con la vita del mattino, a farci la spesa.


Forse non tutti sanno che è il mercato coperto più grande d'Europa, e devo dire che con la recente ristrutturazione fa una certa figura..
Il salone centrale è lungo 95 metri, alto 35 e largo 26. Entrare in un salone alto 35 metri, abituati agli spazi ridotti delle costruzioni moderne (a parte i capannoni dei gonfiabili per bambini, ovviamente) fa sempre un grande effetto. Poi ci sono due saloni più piccoli, quello delle Gabbrigiane, per le contadine del Gabbro appunto, e quello del pesce.

Sotto ci sono le cantine con accesso ai fossi o canali, sopra i magazzini.

E' un salto indietro nel tempo, lontani dall'anonimato degli iper-mercati e dei centri commerciali. Qui trovi la signora che ti fa assaggiare un biscotto, o il pezzetto di salame. Ma no, non le hostess in tailleur che cercano di venderti la cioccolata di grande marca. Parlo di negozianti veri, che magari hanno il banco da generazioni, e ti urlano dietro "Signora, ce l'ho belle le palle!". Di cavolo, ovviamente.