mercoledì 31 agosto 2011

Telelavoro



Il telelavoro è una grande conquista. Io non ho mai richiesto ufficialmente il telelavoro, ma la mia ditta ed il mio capo mi concedono talvolta in caso di necessità, in maniera molto illuminata, di lavorare da casa.


Oggi lavoro da casa. Mi sono collegata alla 7 del mattino quando tutti dormivano, per non disturbare mi sono messa sul tavolo di cucina dopo aver fatto colazione, ed ero ancora in pigiama. Mentre il sistema effettuava tutti i controlli del caso, mi sono lavata e vestita. Vestita è una parola grossa: ho riciclato quello che avevo indosso ieri. Piano piano i componenti della famiglia hanno occupato il tavolo per la colazione ed ho vissuto momenti intensi sperando che nessuno versasse il suo latte sul mio PC aziendale. Verso le nove sono usciti tutti. Alle 9,30 è arrivato il rappresentante Folletto. Considerato che erano mesi che non lavoravo da casa, penso che abbia installato una webcam nel mio salotto per controllare quando ci sono. Lo avevo già visto, ma è un po’ dimagrito. Ha confermato di essere lui, ma dimagrito. Forse lo ha fatto solo per compiacermi. Ha lasciato dei bigliettini, ha fatto presto. Ho continuato a lavorare e mi sono accorta di avere della rena tra i capelli. Probabilmente non li ho lavati bene ieri dopo il mare. Pazienza, tanto sto a casa. Posso intratternermi a fare palline di rena e tirarle per terra. Tra un po’ sembrerà di essere in spiaggia.

Nessuno mi rompe i coglioni o mi invita a percorrere 20 metri per raggiungere la macchinetta del caffè. Sono qui seduta sulla mia bella sedia, ho fatto uan pausa di 3 minuti in cui ho deciso di cambiare tutte le lenzuola ed ho represso l’istinto suicida di incominciare a lavare i materassi col Folletto di cui sopra. I letti sono ancora sfatti e senza lenzuola.

Ho apparecchiato in un angolo di tavolino, rimasto intatto nonostante la mia graduale invasione di fogli cuffie mouse PC cavi penne cellulare. Apparecchiato è una parola grossa: ho messo un piatto su un pezzo di tovaglia arrotolato. Ho mangiato una mozzarella scaduta ieri, mi dispiaceva buttarla, dei pomodori troppo maturi, mi dispiaceva buttarli, una fetta di pane duro, mi dispiaceva buttarla. Ho pranzato in 11 minuti. Mi sembra di aver ingoiato un fagotto, ma mi sono presa la libertà di inzuppare i bucaneve nel caffè e di strizzarmi un frignolo su una puppa.

È tutta un’altra vita!

martedì 30 agosto 2011

Rientro col botto


Il rientro dalle ferie è sempre traumatico. Bisognerebbe gradualizzarlo come quando si inizia un allenamento, ad esempio partendo dal martedì invece che dal lunedì. In questi giorni sono particolarmente irrequieta, irascibile. Sarà anche il cambio di stagione. Vorrei litigare con tutti. E quando uno parte così, ovvio che ci riesce. Allora mi metto le infradito.
Estate=infradito. Quindi se mi metto le infradito mi sento ancora un po' in ferie.
Ferie.....
Estate=tuffi dal trampolino, tuffi alla militare, siusky, uovo, shezan, budda, seggioletta, candela, bomba, sciagattata, testa.
Estate=si sono schiantati i miei storici zoccoli del dottor Sciulz.
Estate=cenare al mare.
Estate=assoluta novità di quest'anno la medusa Mnemiopsis Leidyi. I bimbi se le tiravano come fossero gavettoni, o ne riempivano secchi gelatinosi. La Mnemiopsis Leidyi è come il nostro governo, lipperlì sembra un faccia una sega, infatti non è urticante, ma piano piano mangia tutto inglobando in quella massa collosa dal plancton alle piccole uova di pesci o crostacei.
Speriamo il prossimo anno rimanga qualcosa.

giovedì 11 agosto 2011

Squarciaus


I racconti squarciaus sono come le ciliegie, uno tira l’altro. Quello magari ha il dito mignolo fasciato e comincia a raccontarti come ha fatto a farsi male, e quanto fosse storto il mignolo dopo l’evento, e come poi in ospedale glie lo abbiano tirato e schiacciato come si fa con i polpi appena pescati, per poi mettergli tre ferri nella ossa, che ovviamente verranno tolti senza anestesia. Arancia Meccanica ci fa una sega. Allora parte un altro, si perchè anche lui una volta si è squarciato il mignolo, ma in maniera MOOOOOLTOOOO peggiore, stortura a 180 gradi e ossa disintegrate. Tipicamente siamo a pranzo.


“Scusate potremmo cambiare argomento, che io empatizzo e poi svengo”

Niente, anzi, incalzano. Porca puttana una volta svengo davvero voglio vedere se non si sentono in colpa.

Tipici luoghi per lo squarciaus: la partite di calcetto, l’ultima pista dopo una giornata sugli sci, le salette del Pronto Soccorso o in generale gli Ospedali.

La ciliegina sulla torta è la donna che ha partorito. Nei racconti delle partorienti i medici si trasformano in serial killer, gli infermeri in Dario Argento e le ostetriche in vecchie bambole di ceramica. C’è sangue dappertutto e bambini che nascono per un pelo anche se non hanno peli. Odiavo certi racconti stile “30 ore per la vita” quando ero incinta. Adesso al massimo stringo la passera come se mangiasse un limone. E cerco di non empatizzare.


martedì 9 agosto 2011

Sopravvivere ad una settimana di ferie di marito




La prima è andata, siamo appena entrati nella seconda. Marito è fantastico coi bimbi. La mattina io vado al lavoro, lui dorme un po’, poi mi chiama in ufficio “Cosa preparo da mangiare?”

Gli uomini hanno in media scarsissime capacità organizzative e direzionali, eppure la maggior parte dei dirigenti aziendali e delle autorità politiche è uomo. La scienza dovrebbe interrogarsi su questo.

Comunque gli dico cosa preparare e se ho già tirato fuori qualcosa dal freezer. Marito è brevissimo, prepara 1kg e mezzo di pasta in quattro, e porta i bimbi al mare. In una settimana abbiamo dovuto fare la spesa tre volte. Al mare si tatua sulla sdraio, con un occhio dorme e con l’altro guarda i bimbi che fanno le buchette. Poi viene costretto a fare delle palle enormi di sabbia umida da gettare a bomba dal ponticello. Noi andiamo in un bagno tipo questo: http://firenze.repubblica.it/cronaca/2011/08/03/news/livorno_addio_ovo_sodo_l_abbuffata_davanti_alla_gabina-19994691/index.html?ref=search
Io esco dal lavoro nel pomeriggio, e li raggiungo al mare dove ceniamo. Il mezzo chilo di pasta avanzato lo condividiamo coi vicini di “gabina” che ci tirano sulla tovaglia del pesce fritto. Questo crea molto comunità e si fanno due risate. I bimbi dopo cena cominciano a correre scalzi e vestiti sulla spiaggia, vanificando la doccia appena fatta. Li convinciamo a tornare a casa che sono le 22,20 e la tipa dei bagni ha cominciato già ad avvertire al megafono che sta per chiudere. Torno a casa metto qualcosa in lavastoviglie, mi affaccio sul terrazzo e noto che qualcuno ha quasi affogato la mia pianta dei quarant’anni, le tiro un salvagente, e con un occhio vedo Otto il Maialotto che fa il Botto penzolante sulla mensola di salotto. Sa benissimo che dovrebbe vivere in camerina, ma non si rassegna.

Vado a dormire che sono già le 23,30, mi sveglio alle 5,35, sospiro “Starei volentieri a letto”. E penso che la prossima settimana sarò in ferie io.

venerdì 5 agosto 2011

Domandone

Secondo voi perchè, almeno per la maggioranza, una bella donna che indossa biancheria intima da uomo è sexy, mentre un bell'uomo che indossa biancheria intima da donna è ridicolo?

martedì 2 agosto 2011

Matrimonio alla dottor Tersilli, medico della mutua



Ci sono dei matrimoni a cui vai volentieri. Perchè si sposa un caro amico, e speri anche di incontrare altri cari amici. Di tutto il gruppo dell'Università, mi sembra mancasse solo Renzo. Entrare in comune vestiti da cerimonia accompagnati dalla musica del dottore Tersilli, medico della mutua, è stato assolutamente originale. Trovare tre amici in frac e cilindro rispettivamente bianco rosso e verde, due a fare i testimoni ed uno a celebrare il matrimonio (si può fare, basta una delega del Comune) è stato altrettanto divertente. Quando poi il celebrante ha detto "...da quando lo conosco, le ha battute tutte, finchè non ha incontrato Claudia...", è stato il massimo.
Nella nostra vita ci sono stati momenti tragici e difficili, ed anche momenti davvero sereni e divertenti. Abbiamo condiviso la lavatrice e quando ho conosciuto Claudia ero davvero contenta che non ti fossi messo con una delle solite ventenni stordite (mi scuso con le ventenni, ovviamente non tutte sono stordite).
Ti devo confessare una cosa: come pulivi casa te, non ce n'era! Però cucinavi un po' pesante.