martedì 9 aprile 2013

Non l'ho fatto apposta

Giuro. E' che quando sono arrabbiata rompo qualcosa, involontariamente, in cucina. Sono i miei movimenti bruschi accompagnati da un brontolio neanche tanto sotto voce. Sono le mani che spostano troppo velocemente. Stavolta ce l'avevo con l'Ovo di Pasqua. Io odio l'Ovo di Pasqua. Quest'anno come sempre ne sono arrivati 14, più un coniglio da mezzo chilo che mi guardava con aria beffarda in tutto il mio da fare. Odio la plastica che avvolge l'Ovo, odio l'ovo di plastica che dentro quello di cioccolata avvolge un regalino del cazzo. Insomma via non ci prendiamo per il culo, sono tutti regali del cazzo. A parte le gomme da cancellare che i bimbi hanno trovato in due Ovi su 14. Vi prego basta, siamo una famiglia non siamo un ristorante. Mettetevi d'accordo. Ecco soprattutto le zie, coalizzatevi e fatene uno tutte insieme. Voi risparmiate, noi siamo felici, il mondo vi ringrazierà per il minore spreco di plastiche e risorse.
Quel cazzo di coniglio continuava a guardarmi, col suo campanellino al collo; mi è caduto un bicchiere dove avevo messo del formaggio, e l'ho visto ghignare, giuro. Allora l'ho chiuso nella dispensa, al buio, senza neanche una carota. E poi, perché non è caduto l'altro bicchiere, quello brutto e ormai solitario nel suo genere? Semplice perché non c'era dentro il formaggio. Sbraito qualcosa butto il formaggio nel compost ed il bicchiere rotto nel vetro, e penso ad una frase che mi ha rincorso per tutto il fine settimana "Ne vuoi ancora? non hai mangiato nulla! Un'è mi'a veleno. Sennò si butta via."