lunedì 16 dicembre 2013

A Natale siamo tutti più buoni

Ieri pomeriggio abbiamo pestato tre ca'ate in quattro. La cacca si è infilata nelle fessure della mia suola a carrarmato ed ho dovuto usare una graffetta aperta, detta attrezzo, per togliere l'oggetto puzzolente. Ma è Natale, e voglio essere buona. Quindi augurerò ai padroni di quei cani una bella sciorta che li colpisca da qui a Natale, senza conseguenze permanenti, ma con un bel puzzo di merda per tutta la casa e culo grattugiato dalla carta igienica, fino al giorno della santa natività.

E tanti aguri!

giovedì 12 dicembre 2013

Io leggo

Mi immagino le facce, le espressioni, i personaggi. E' come un esercizio di fantasia pilotata, come un fiume in piena che scorre seguendo un percorso, eppure spesso debordando a piacimento.
Questo è, per me, leggere.
Vivo quelle emozioni, rallento la lettura per conservarla al giorno dopo, divoro le pagine quando non riesco ad aspettare, fantastico sugli eventi e vedo i lineamenti dei personaggi, mi sorprendo, mi rattristo, piango, rido, sogno.

Dell'ultimo libro che ho letto, "Un cappello pieno di ciliegie", mi è rimasta solo l'amarezza dell'incompiuto, la curiosità insoddisfatta di sapere cosa poi era successo al baule di famiglia, come era andato distrutto, di scoprire come aveva vissuto la nonna Giacoma ed i genitori di Oriana. Ma la realtà è stata più forte ed ha portato via l'autrice prima che potesse terminare la storia. 
Si tratta comunque di un libro che consiglio a tutti, che ripercorre sulle tracce degli avi della Fallaci la storia d'Italia dal 1700 circa in poi, ed anche dell'America in parte. Soprattutto vi ho trovato molto della mia città, Livorno. Molto che già sapevo, qualcosa che ignoravo, e che comunque mi ha aiutata a capire meglio il carattere della Livorno moderna, che ha mantenuto la tolleranza verso le religioni, le culture, il rispetto del diverso e dello straniero (noi non abbiamo ghetti e non li abbiamo mai avuti!), ma che abbonda purtroppo anche in maleducazione, irosità e scarso rispetto per le regole.
Vi è molto anche di Cesena, di Torino, di Firenze, delle zone montuose del Piemonte, e qualcosa dell'America. 

Ci sono le donne, fantastiche ed uniche, la ricerca affannosa di superare l'analfabetismo ed accaparrarsi l'arma del saper leggere e scrivere, valore che dovremmo ricordare più spesso ai nostri bambini, la voglia di uscire dalla povertà, la confusione ingenua di chi non sa a chi credere, la rabbia, l'orgoglio, il dolore, la morte, l'amore.

venerdì 6 dicembre 2013

Breve tregua col cane B.

L'ho visto nel prato col suo padrone ed ho pensato "Via libera!". Ho suonato alla vicina del piano di sotto, dovevo dirle delle cose, e mentre ero lì in casa sua che parlavo La Belva è entrata col suo padrone. Ho detto ciao al padrone senza nemmeno voltarmi, non ho guardato il cane B. neanche per un attimo, l'ho ignorato come fosse una verruca ed il miracolo è accaduto. Zitto zitto si è infilato sotto il mobiletto della TV, l'ho notato con la coda dell'occhio, non ha emesso un suono e mi ha ignorata come fossi una zecca.

Se questo non vuol dire fare pace, almeno significa iniziare a convivere.