venerdì 28 febbraio 2014

Evoluzione di un occhio nero

Tutto è iniziato la scorsa settimana, quando il grande ha preso una ginocchiata sull'occhio durante il riscaldamento prima della partita di rugby. Ovviamente ha continuato a giocare senza proferir parola, finché l'allenatore non ha notato quell'occhio enorme e lo ha fatto uscire per il ghiaccio. In quel momento mio figlio aveva lo sguardo misto tra quello di Sloth dei Goonies e quello di Rocky Balboa di fronte a "Ti spiezzo in due", ma molto più gonfio.

Il lunedì a scuola si è chiuso nella sua timidezza e riparato sotto il suo cappuccio, ma per fortuna una bambina di classe sua, per superare il senso di schifo che l'occhio le suscitava, ha deciso di starlo a guardare per tutta l'ora di scienze. Risultato; entrambi si sono abituati all'idea.
Nei giorni successivi l'evoluzione dell'occhio lo ha portato ad un tono blu-nerastro, con sfumatura allungata verso le tempie, tanto che ho deciso di soprannominare il grande "Cleopatra".

Qualcuno a scuola comincia a sospettare che sia tutto un trucco, ma non è Halloween.

Oggi ci siamo svegliati con un livido spinto verso il basso dalla forza di gravità, il che dà a mio figlio un aspetto congiunto di simpatia alla Paolo Migone, e fascino sfidante alla Jack Sparrow, e quindi per adesso ho deciso di soprannominarlo "Jack".



Tutte le mattine si scruta allo specchio, studia l'evoluzione del suo sguardo e cerca di capire cosa siano quei colori cangianti. Dopodiché si prepara per la scuola, senza più bisogno di indossare il cappuccio.


martedì 18 febbraio 2014

Prima lezione di pilates

Oggi per caso mi sono imbattuta in una lezione di prova di pilates. Per me è stato come andare dal dentista. Almeno un dente cariato lo trovano sempre.
"Problemi particolari?"
"No, grazie."
Dopo 5 minuti l'istruttrice si è accorta che tengo la spalla destra più su dell'altra e che è per me una postura così naturale che neanche me ne accorgo. Dopodiché ha iniziato a proporci delle posizioni in cui devi rilassare il collo, ma tendere le gambe, internare l'ombelico, sollevare il pube, spingere l'osso sacro...spingere l'osso sacro? ma dove scusa? No perché allora analogamente potrei provare ad attorcigliarmi una costola, pur sempre rilassando gli zigomi e non tirare il collo come fossi una tartaruga. Oppure stirare un tallone, allungare le orecchie, seppure rilassando la bocca in un sorriso sereno. Il tutto con naturalezza senza sforzare e senza sentire male.
Possiamo? Eh si possiamo.

Ho mal di testa.

venerdì 14 febbraio 2014

Vendetta tremenda vendetta

E' così che la mia auto si è vendicata. Io stavo mettendo i boccioni dell'acqua alta qualità nel portabagagli, ho sentito uno strano cigolio in alto a destra, dopodiché il portellone posteriore dell'auto mi è caduto sulla testa. Si è rotto un pistone, il portellone è caduto e mi ha rincarcato il collo lì, sul posto. Si è avvicinato marito, ha esaminato attentamente il pistone e ignorato me, lo ha riparato alla bellemmeglio, e mi ha avvertita "Stai attenta quando apri il portabagagli".
Adesso quando devo caricare la roba dietro indietreggio, apro il portellone, lo apostrofo sottovoce "Assassino", tiro dentro gli oggetti, richiudo tutto e scappo. Funzionerà?

lunedì 10 febbraio 2014

giovedì 6 febbraio 2014

Sole giochi furbi e lavatrici




Finalmente una giornata di sole! Dopo settimane di pioggia. Una mamma stamani, all'uscita della scuola, ha esordito entusiasta "Evviva c'è il sole vado subito a fare una lavatrice". Non che non ci pensi, alle lavatrici ed ai panni che non asciugano, ma non mi fermo qui. C'è il sole, potrei andare a poggiare il culo sugli scogli, oggi coi bimbi si fa merenda nel parco senza smerdarci troppo le scarpe. Le lavatrici, stasera. Ecco, come quando la mi socera vide per la prima volta il giardino che avevamo nella casa di Genova ed esclamò "Che bella stesa di panni che ciai", mentre io pensavo a festini, serate fuori, amici a casa. E' il punto di partenza che è diverso.
Comunque oggi è anche il compleanno del piccolo, che per regalo ha voluto da noi Kaleidos. E' un gioco bellissimo che stimola lo spirito di osservazione e la fantasia, lo hanno inventato degli italiani ed ha anche un'estetica meravigliosa. Lo vedete qui nella sua scatola di latta, appoggiato sopra il baule che mi ha regalato la socera e che ha ristrutturato il mi' babbo. Inoltre non va a pile, non è un gioco del cazzo come la tombola elettronica o la battaglia navale elettronica. Eppure sono Ing. Elettronico! Ma vuoi mettere il fascino della carta della matita e del cartoncino, del fai da te semplice e naturale?
Infine, sto portando avanti accurate ricerche sul fenomeno "puzzo di piscio di gatto anche se non hai un gatto" emanato dalle scarpe da gioco dei mi' figlioli. La scienza dovrà pur trovare una spiegazione.