mercoledì 21 dicembre 2016

Annunciazione per il mio dentista di turno

No, non l'ho fatto apposta di spazzolarmi male i denti e di scoprire troppo il colletto, è che all'epoca i dentisti consigliavano il movimento orizzontale e non dall'alto al basso e dal basso all'alto come insistete a dirmi ogni volta. Ho capito, lo so, e non devo pressare troppo con lo spazzolino. Si lo uso il filo interdentale, giuro. E se ho i denti parecchio attaccati non è l'effetto di un apparecchio mal posato, è proprio assenza di apparecchio, perchè quando ero piccola lo metteva solo chi davvero pareva il cugino di Dracula.
Lo smalto? Si ha delle piccole striature orizzontali, me ne sono accorta anche io.
Si si si uso anche lo scovolino.

E basta! Posso andare?


mercoledì 14 dicembre 2016

Vita da lamantino


Ecco ma se io fossi un mite lamantino con l'erbetta che mi cresce sulla gobba, impegnato ad ingurgitarmi chili di alghe al giorno, riprodurmi, dormire, nuotare, starei male? Probabilmente no e me ne sbatterei alquanto di tutti questi casini della società moderna dalle multinazionali alla globalizzazione.
Cioè avrei comunque l'essere umano a rompermi pesantemente i coglioni col riscaldamento globale la caccia e l'inquinamento, ma almeno non me ne renderei conto e forse vivrei serenamente la mia porca vita da lamantino.

Oppure come suggerito da SM dovremmo tutti fare ricorso agli psicofarmaci.

Chissà che effetto avrebbero, gli psicofarmaci, su un lamantino.

venerdì 9 dicembre 2016

Ieri abbiamo fatto l'albero


Il grande è andato al cinema a vedere Animali Fantastici e cacchi vari con un suo amico. Io ho messo La teoria del tutto ed ho pianto mezzo pomeriggio. Il piccolo mi ha detto che Babbo Natale non esiste.
Nonostante tutto abbiamo fatto l'albero.
Marito, che era andato a totani ed è tornato a mani vuote, notando la decorazione in legno rosso a cuori e palle messa sulla porta ha esclamato "Pare una casa per appuntamenti".

Era meglio se finivo il puzzle.



mercoledì 30 novembre 2016

Poesia triste scritta ieri sul treno

Scrollarmi di dosso
questa grande tristezza che mi invade da ieri.
Nessun cieco oggi sul treno per Roma.
Tutti irrimediabilmente
con gli occhi bene aperti per vedere
quello che vogliono farti vedere.
Meglio un cieco,
allora.

Vorrei vedere oltre.

giovedì 24 novembre 2016

L'Ingegnere ed i pidocchi

Lo trovate qui, sul numero della rivista dell'Ordine degli Ingegneri di Livorno, Pantheon Novembre 2016.

mercoledì 23 novembre 2016

Vorrei il tasto "undo" anche nella vita

Ieri sul treno c'era un signore cieco. Gli ho chiesto se aveva bisogno di aiuto, ha detto di no. Gli ho risposto "OK, arrivederci".

Arrivederci!!!

Mi sento una merda.

martedì 15 novembre 2016

Donne di tutto il mondo, unitevi!


Non posso evitare di associare questa bellissima cena dalla Spina al tema della plastificatrice. Dopo avere ascoltato il racconto dalla viva voce delle protagoniste, ciò riso due giorni. La situazione è la seguente: arriva la plastificatrice in ufficio, e va testata. C. e D. sono sovreccitate e decidono di provarla subito. Credo che se ci fossi stata io avrei fatto lo stesso ed avrei plastificato anche le zucchine ripiene. C. stoicamente decide di plastificare la propria Carta di Identità. Ottimo! D. si esalta, fa una risata, e decide di plastificare la Carta di Identità di suo marito. Perché proprio quella di suo marito? Non lo chiedereste se conosceste D. di persona. Comunque il marito di D. è l'uomo più preciso del mondo, più di Verdone nella parte di Furio Zoccano. Il marito di D. ha la Carta Identità nuova nuova, rinnovata da una settimana. Egli cede fiducioso il documento alla moglie che corre gioiosa alla plastificatrice. Durante l'atto eroico della plastificazione, entra il Dotto. Sappiate che quando parla il Dotto si aprono le acque tutti restano a bocca aperta e non possono che annuire. Il Dotto in perfetto livornese, osservando l'atto di plastificazione della Carta di Identità, sentenzia "Ma, un mi' sembra regolare".

Silenzio.
Gelo.

Risultato: le carte di identità da rifare da capo presso l'ufficio del Comune in quanto invalidate dalla plastificazione.

Ecco, non vi racconto altro, il capitolo "soffiarsi il naso con gli assorbenti in cotone della nonna" verrà trattato alla prossima cena.

lunedì 7 novembre 2016

Le piccole girevoli

Qui è pieno di porte girevoli. Non quelle belle grandi girevoli dove stai in due o tre, che ti sembra di stare sulle giostre. No, sono piccole girevoli, per una persona sola, attivabili con tessera badge appositamente abilitata. Io odio queste piccole girevoli.
Alla prima, mi sono avvicinata con sospetto, lentamente, ho passato il badge, ha fatto bip, e timorosa sono passata.
Alla seconda, sono andata più sicura, ma la girevole non ha ruotato del tutto. Allora ho continuato a passare il badge in preda a follia e rabbia, finalmente sono riuscita a passare, e voltandomi li ho visti, 12 grandi alti nordici in coda silenziosi e ammutoliti dai miei gesti frenetici.
Alla terza ho rischiato gravi lesioni; il mio corpo è passato quasi totalmente, ma il polpaccio destro è rimasto incastrato nello spazio-temporale prima della girevole, la porta si è furiosamente chiusa urlando BIP BIP assurdi, ma io non mi sono fatta niente, tiè. Ringrazio l'amica coreana che si è sinceramente preoccupata per me. Tutto ok!
Girevole vaffanculo.

lunedì 24 ottobre 2016

Verso Stoccolma

Sull'aereo per Stoccolma c'era un trentenne con acconciatura e baffetti alla Hitler. Non so se fosse per solo gusto estetico, e voglio sperare che non sia stato anche per tendenze politiche o ideologiche, ma devo dire che quando la hostess gli ha inavvertitamente (?) affondato il carrello porta vivande sul ginocchio sinistro, non mi è dispiaciuto moltissimo.
Le vivande: un tempo su un aereo ti portavano le lasagne anche alle 16 del pomeriggio. Devo ammettere che per non annoiarmi divoravo tutto e spalmavo formaggini su fette di pane duro. Adesso invece ore 21 un mini pacco di patatine salatissime, e basta.
Fa freddo. In albergo sembra di essere all'Ikea, stesso odore di legno fresco e vernice, e stasera mi sa che se voglio dormire devo montarmi il letto con tanto di brugole ed istruzioni.
Il caffè è imbevibile. Anzi, come direbbero i mi' figlioli, "il caffè fa ca'a". Quando ci vole ci vole.

venerdì 7 ottobre 2016

Ciao Nonna M.


"Speriamo mi resti un po' di collo per arreggere la testa". Con queste parole ti voglio ricordare, e con quel grande simpatico sorriso con cui mi hai salutata qualche giorno fa, nonostante il dolore.

Se qualcuno pensa che dopo una certa età si è inutili, niente di più sbagliato, perché molti anziani col loro vissuto, il loro atteggiamento e le loro parole possono insegnarti più di cento scuole.

Ciao Nonna M.!

lunedì 26 settembre 2016

L'importanza di essere espliciti?





Ecco, ma c'era proprio bisogno di far vedere il sangue nel lavandino per ben tre volte?

Voglio dire, nella pubblicità dei medicinali contro la diarrea devo aspettarmi un WC inondato di squacquera?

martedì 20 settembre 2016

Io odio cucinare

Basta l'ho detto.


In questo mondo di "like" e piatti fotografati, filmati, condivisi, faccio coming out e lo dico, odio cucinare. Invece di fotografare, filmare e condividere i vostri piatti, mandateli a me in una sporta che così evito la fatica. Li scaldo al micro-onde e via, tutti a tavola. Non osate propormi un corso di cucina, piuttosto vado a fare arselle. Non portatemi libri o link di ricette. Basta!

Faccio volentieri una eccezione solo per pane, pizza e dolci, perché il forno mi sballa.


Ah bene!

lunedì 12 settembre 2016

Paraolimpiadi: oltre la disabilità

Noi seguiamo le Paraolimpiadi.
Come per le Olimpiadi, quando siamo a casa seguiamo le Paraolimpiadi in TV.
Come per le Olimpiadi, ne parliamo con amici e conoscenti, con stupore.
Eppure mentre per le Olimpiadi parlavamo principalmente di record raggiunti, di quante medaglie sono state prese dal singolo atleta o dalla singola nazione, dei gesti sportivi, qui finiamo per dire "Hai visto quello cosa ha fatto, in bici senza una gamba!", oppure "Forte quell'atleta a fare il salto in lungo con due protesi al carbonio!", ovvero finiamo per porre l'accento sulla disabilità e non sul traguardo che viene raggiunto (nonostante la disabilità).
Ma è questo il senso?
Oppure questi atleti forse corrono saltano e nuotano per andare oltre la disabilità e noi lì a ricordarla ogni volta?
Forse dovremmo fare lo stesso, superare questo nostro limite di normo-dotati e vedere oltre la disabilità, perderla di vista, applaudire il risultato sportivo le medaglie la sportività senza porre l'accento sulla disabilità stessa.

Credo sia questo lo scopo. O forse, da normo-dotata, non ho capito una sega e allora aiutatemi.



mercoledì 31 agosto 2016

Primi mesi di convivenza

Dialogo tra me ed una giovane collega:

"Come va la convivenza?"
"Molto bene"
"Mi fa piacere, e chi cucina?"
"Chi arriva per primo"
"Allora cerca di arrivare per seconda!"

martedì 30 agosto 2016

Cosa aspettarsi da una giornata che inizia con un culo

"Ma quello lì è nudo?"
Mentre Marito pronuncia queste parole mi volto meccanicamente dalla parte destra e lo vedo, bianco enorme e piatto, il culo di un uomo nudo che si sta vestendo, parzialmente nascosto dallo sportello di un'auto.

Dopo è stato un susseguirsi di eventi correlati: la luce del primo bagno dell'ufficio che non funziona, la luce del secondo bagno dell'ufficio che non funziona, finalmente entri nel terzo bagno dove la luce funziona, ti siedi, la fai, quella seria, per poi accorgerti che è finita la carta igienica. E stavolta è il tuo culo che cerca disperatamente in qualche altro bagno di recuperare un po' di carta igienica, e con questa la sua dignità.

Eccola, trovata, che culo!

lunedì 22 agosto 2016

Livornesità - al mare

Ieri al mare una coppia sulla settantina ha incontrato un signore più giovane di una ventina d'anni. La signora della coppia ha salutato il signore e poi si è rivolta al marito, mentre il signore era ancora lì: "Te lo ri'ordi?"
Faccia perplessa del marito mentre guarda il signore più giovane; questo sorride cortesemente, allora la moglie continua: "Stava sotto alla tu' mamma (ovvero stava al piano di sotto nello stesso edificio di tua mamma n.d.r.)"
Il marito si illumina "Ah si me lo ri'ordo!"
e continua "però dé, pareva Gim Morrison, secco secco e pieno di riccioli, ora invece cià la pancia e nemmeno un capello!".

giovedì 11 agosto 2016

mercoledì 27 luglio 2016

Zia Sally alla Cala

Eccomi col mio simpatico cappello di paglia, figlioli, amica G. da Genova e sue figliole, a trascorrere una bellissima giornata alla Cala del Leone. Che ormai, e non lo sapevo, è diventata meta balneare di ragazzotti e ragazzotte livornesi che nelle ore pomeridiane vengono qui a rinfrescarsi, giocare a palla, fare il bagno, giocare a palla, conoscersi, giocare a palla; praticamente un'orda di giocatori di palla sul bagno-asciuga. Comunque ovviamente, vista la giovine età, è tutto un gioco di sguardi, postura, costumi perfetti su corpi perfetti, tanto che a vedere tutto questo movimento sottinteso mi sono quasi stancata senza fare nulla, ed ho benedetto i miei 45 anni dove sinceramente t'importa veramente una sega di tutto questo sudore, e indossi fiera e tranquilla un cappello colorato col fiocco alla zia Sally, che almeno ti salva dal sole in faccia. 

Ecco me ne stavo lì a bearmi dei miei anni che s'è fatta anche l'ora di andarsene, quindi bimbi raccattiamo asciugamani, palle, ghiacciaine, vestiamoci, chiudiamo gli ombrelloni ...  PORC@# ZOZZ! quello della G. non si chiude. E prova e riprova sotto il sole cocente, tutti vestiti mentre i bimbi ti guardano, si era incastrata la levetta e prova con una forchetta prova con un coltellino, dopo buoni 15 minuti, ecco che chiudiamo il benedetto ombrellone della G..
Tutta sudata, seppur soddisfatta di aver trovato infine la soluzione per quella chiusura testarda, mi volto verso lo stuolo di sodezza lì d'intorno, che non si curava minimamente di me dell'ombrellone della mia amica e dei figlioli, ed esclamo "Grazie a tutti per l'aiuto, se avessi avuto vent'anni di meno sono sicura che m'avreste dato una mano".

E orgogliosa del mio cappello assurdo e colorato, me ne sono andata a culo ritto insieme ad amica e figlioli.



martedì 26 luglio 2016

Piccole speranze del trasfertista

"Capace prima poi, per caso o per errore, a suon di trasferimenti da un sito all'altro, mi rimandano a lavorare nella mia città"

venerdì 22 luglio 2016

Alternative (3)

"Vorrei aprire un agriturismo per appassionati di montaggio e smontaggio di vecchi trattori agricoli"
"Bell'idea se ti bastano 3 clienti all'anno"

giovedì 21 luglio 2016

Alternative (2)

Una persona molto bassa: "...potrei aprire una gelateria mono-gusto dove si sceglie il topping tipo self service"
"Originale. Gusto puffo?"
"Chissà perché anch'io avevo pensato a quello"

giovedì 14 luglio 2016

Alternative

" ... ho un amico che ha aperto un autolavaggio per cani e gatti e con questo campa dignitosamente."
"Cani e gatti con la patente B?"

mercoledì 6 luglio 2016

Mamme Insature

Ecco, ci siamo, con Egle Bartolini esce questo mese sul Vernacoliere la nuova striscia di "Mamme Insature". Io ai testi, lei ai disegni. Perché se provassimo alla rovescia, chissà che casino.



martedì 14 giugno 2016

Un prima ed un dopo


Ci sono dei giorni che scorrono placidi come quando ti fai sciogliere il gelato in bocca, o come una cuscinata data per gioco. Sono i giorni che noi chiamiamo "come tutti i giorni", quelli normali, quelli della continuità e della sicurezza.
Poi ci sono quei giorni che io chiamo "i giorni che hanno un prima ed un dopo", ovvero quei giorni in cui la tua vita di prima è diversa dalla vita dopo, quei giorni che in qualche modo segnano il tuo cammino, in cui talvolta vorresti tornare al prima e fare qualcosa. Non sono i bei giorni dei lieti eventi, ma sono dei giorni spartiacque che ti fanno capire che il prima non tornerà e che il dopo sarà diverso e forse più difficile.

Venerdì scorso è stato uno di quei giorni. Ma io mi sforzo di pensare che tra le spine può sempre nascere un bel fiore.

lunedì 13 giugno 2016

Zanzarismi notturni

Eccola, la prima zanzara che nella notte viene a ronzarmi proprio in un orecchio. Ma poi perché proprio nell'orecchio? O non potrebbe ronzare che so, sulle braccia?
Smanacco nel buio, non la sento più, forse mi sveglierò con la solita sgommata di sangue sulla federa.
Passano pochi minuti, sto per riaddormentarmi, nel buio si sente una vocina che bisbiglia....è quella del Piccolo mi pare ...
...
"Babbo? oh Babbo? Ma la senti anche te questa moschina?"

mercoledì 8 giugno 2016

Professionalismo

Io: "...ho seguito un corso dove dicono di porre enfasi sulle proprio forze anziché evidenziare le debolezze. Sono abbastanza d'accordo, dovresti farlo anche tu."
Marito: "Non posso mica andare a giro gnudo"

martedì 7 giugno 2016

Fegatino di socera all'aria di primavera

Non s'era accorta che avevo chiuso la zanzariera della porta finestra. Non ciaveva proprio fatto caso. Era da noi ieri, la socera, e quando ha deciso di uscire in terrazza per aiutarci coi panni lo ha fatto con tanta energia da sfondare la zanzariera ed avvolgervisi attorno. M'è sembrata, davvero, quei fegatini che si fanno con la rete intorno, e con la luce primaverile che arrivava da fuori, era proprio un "fegatino di socera all'aria di primavera".
Lei poverina era mortificata, temeva di aver rotto qualcosa e non riusciva a liberarsi dall'infernale presa della zanzariera. Io d'altronde ero al telefono e comunque incerta se ridere o aiutarla. A gesti cercavo di rassicurarla che non era niente, che si poteva riparare tutto, ma quando alla fine mia suocera è riuscita ad uscire da quella ragnatela, quest'ultima era ormai ridotta ad un sorriso storto.
"Non ti preoccupare, si aggiusta, basta che non ti sei fatta niente", ed infatti è stato un attimo far rientrare la rete nelle guide e ripristinare la porta finestra. A dispetto delle zanzare, che forse anche loro, ammaliate dallo spettacolo, si saranno chieste se fosse il caso di entrare in casa o meno.

lunedì 6 giugno 2016

Un lunedì mattina pieno di spinte positive

Scendo le scale, sto portando il Piccolo a scuola. Lui si ferma, mi scruta con aria di commiserazione, e poi sentenzia: "Mamma, bisogna che un giorno ti dica io come vestirti"
"Figlio, scarica le tue aspirazioni di abbigliamento e acconciatura sulla tua futura fidanzata, che io mi vado bene così"

Pensare che ha appena 10 anni!

mercoledì 25 maggio 2016

Sono grasse soddisfazioni

Penso di avere trovato l'unico uomo sulla faccia della terra che nel gioco "Nomi Cose Città Animali", quando esce la lettera "O", continua a mettere "Ombrico" sotto la colonna "Animali" sostenendo che sia "L'Ombrico" e non "Lombrico".

Lo so che mi prende per il culo...
                                                          o no?

martedì 17 maggio 2016

Talenti nascosti

Mamma 1 "Io riesco a capire da quale lato, se destro o sinistro, sto ovulando"
Mamma 2 "Boia potresti andare a Italia's got Talent".

mercoledì 11 maggio 2016

Imprevisti della buonanotte

In camerina la luce è già spenta. Entro piano piano per dare la buonanotte ai bimbi. Non si vede una sega. Raggiungo il letto più lontano, mi accovaccio per il bacino di saluto, calcolo male la distanza dal bordo del letto, e.....

PORC@!#*IA"!!&@

prendo un colpo tremendo al ginocchio sinistro, mi siedo per terra al buio per resistere al dolore, Marito corre a prendere del ghiaccio, mi lamento pesantemente a luce spenta, proprio adesso che i bimbi stavano per addormentarsi!
Chissà che spavento si sono presi!

Illusa: in realtà il Piccolo sta russando e il Grande sta ridendo. Buonanotte eh!


venerdì 6 maggio 2016

Eccoci - le mie colleghe

La Spina: si sveglia ogni mattina al grido di "Come sono figa". Alterna fasi in cui vuole smettere di fumare a fasi in cui vuole dimagrire a fasi in cui tutto ciò di cui sopra è una stronzata. Fugge da qualsiasi tipo di attività sportiva o buona abitudine alimentare. Ha una scarpa che cigola.




La Topa Manager: la più giovane di tutte, in lei incarniamo tutte le nostre aspirazioni carrieristiche. Spesso distratta da riunioni sulla strategia e da viaggi interminabili in nord Europa, ci chiediamo se un giorno sarà davvero lei a concederci ferie ed aumenti.
La Magnifica D.: quando fa una battuta ci ride da sola, tra lo sguardo attonito dei presenti. Motivata da un'autostima eccezionale e da un marito che pare suo figlio, rabbrividisce alla vista delle banane, soprattutto se mangiate con gusto. Ha un pessimo gusto nelle giacche.


La Silente: zitta zitta, ma sempre presente, un giorno esploderà con tutta la sua energia e ci metterà tutti in riga. Non si capisce dove trascorra la pausa pranzo.






La Nonna Culoduro: avendo avuto una figlia all'età di -2, è già nonna, ma a giudicare dal culo non si direbbe proprio. Riesce a far conciliare ore di palestra a partite di tennis, impegni lavorativi a contingenze familiari, ed è davvero come la "nonna bionica" di Max Greggio.





Io: certo non dovrei essere io a parlare di io, ma se proprio devo farlo, allora dirò che rompo i coglioni per la raccolta differenziata, dimentico spesso dove ho parcheggiato la macchina, qualcuno sussurra che sia gelosa di Marito mentre io nego amaramente, prendo i gechi per la coda e le cimici con le mani per fare contenta la Magnifica D..

giovedì 5 maggio 2016

Stavolta al colloquio collettivo con i prof. ci ho mandato mio marito

Prof.: "Buongiorno, lei è il babbo di?"
Marito: "Buongiorno sono il babbo di A."
Prof.: "Ah ma lei è alto! Allora anche A. probabilmente diventerà alto. No sa, perché finora avevo visto solo sua moglie"

martedì 3 maggio 2016

Blue screen Black screen

"Scusi è il supporto IT?"
"Si mi dica"
"Ecco il mio PC dopo un upgrade del Bios è Mortos"
"Quindi cosa vede?"
"Schermo nero, nessun segnale"
"OK provi a digitare..."
"Non ha capito, non dà segni di vita"
"Stacchi la batteria, colleghi l'alimentazione, tenga premuto il tasto accensione per 10 secondi, poi aspetti, poi di nuovo. Funziona?"
"No"
"Lo scrolli"
"Eh?"
...
"Mi dispiace non posso fare niente devo passare la chiamata al reparto Black Screen Blue Screen".

Saranno mi'a loro?


lunedì 18 aprile 2016

martedì 5 aprile 2016

Franchezza familiare

Marito: "Amore come mai mi sento grasso pallato?"
Moglie: "Probabilmente perché lo sei"

mercoledì 30 marzo 2016

La vendetta del Cane B.

Era il lontano 2013 quando il cane B., un odioso cocker nero che abitava al piano di sotto, mi saltò addosso abbaiando. Quindi devo ammettere che quando l'anno scorso i padroni del cane B., peraltro simpaticissimi, decisero di traslocare tirai un sospiro di sollievo. Mal sopportavo il cane B., quando lo incrociavo per le scale facevo finta che non esistesse e temevo che provasse a mordermi.

Ecco che sono arrivati i nuovi inquilini con un cazzo di cane piccolo, se abbaia pare una paperetta da vasca da bagno di quelle che quando premi stridono.

Però non è giallo, e ca'a.

venerdì 18 marzo 2016

Sei come la mia moka


Profumata, rumorosa, calda.

Basta a capsule e cialde, residui indistruttibili di caffè artificiali inodori tiepidi. Basta a macchine per caffè ingombranti in cucine sempre più piccole e costruite su misura.

W la Moka (sorry for Giorg Cluni, ma neanche tanto).

mercoledì 16 marzo 2016

Giornataccia


Via Po ore 16,34. Per sicurezza chiedo dove è la stazione della metro: occhi sbarrati dei passanti "Ma è lontana!". Non mollo, percorro a corsetta 1,8 Km come da cartina sopa riportata, arrivo alla metro "mézza" ovvero sudata, i pantaloni appiccicati alle gambe, gocce di sudore lungo la schiena. Prendo la metro alle 16,54. Il treno parte alle 16,57. Non ce la farò mai.Infatti no, non ce la faccio.
Che palle!
Mezz'ora di coda per cambiare biglietto, e spostare alle 18,27. Mi fanno male i piedi. Puzzo.
Ecco ora sono qui ferma sul treno con un ritardo di almeno mezz'ora. No via. Prendo a morsi la poltroncina.

E non dimentichiamoci che all'andata il treno aveva saltato per dimenticanza la stazione di Grosseto, era tornato indietro, ripartito, per un totale di più di 50 minuti di ritardo.
No via!

lunedì 14 marzo 2016

Gator Mum



Mentre i figlioli guardavano su DMAX due energumeni intenti nella cattura di un alligatore di tre metri e 20 finito in una piscina privata, io era alle prese con un temibilissimo GECO di circa 8,5 grammi lungo ben 5, ma che dico 5, 5 e 1/2 cm, che si apprestava ad entrare in camera nostra. Tiratolo su per la coda, mentre la belva si dimenava nel tentativo di azzannarmi, riuscivo a trasportarlo illeso sulla terrazza ed a rilasciarlo libero a caccia dei suoi insetti. Anche io miracolosamente incolume, potevo quindi dedicarmi alla piegatura dei panni puliti dopo l'eroica impresa.
GIUBILO!

mercoledì 9 marzo 2016

Sondaggio del giorno

Vi scappa la cacca in ufficio, cosa fate?

  1. La trattenete con fermezza fino all'arrivo a casa;
  2. Cedete e vi recate nel bagno dell'ufficio previa mummificazione del cesso con la carta igienica, e solo se davvero non ce la fate più;
  3. Vi recate liberamente nei bagni del luogo di lavoro, anzi la cacata retribuita vi dà una certa soddisfazione.

martedì 8 marzo 2016

Non dite mai ...


...questo è da femmina, questo è da maschio.

Inorridite se sentite una frase del genere.

Buona festa della donna a tutti!

venerdì 26 febbraio 2016

Figliolevole

Erano gli anni '80 quando la nostra amica di famiglia M. decise di portare tutti noi bimbetti rompicoglioni a pescare al moletto con la canna. Eravamo in vacanza in Corsica, nel paesino di Centuri, io, mio cugino e l'amica F., sua figlia. E si rompeva parecchio, per questa uscita di pesca!
Alla fine, armati di canna, esca e secchielli, M. ci tenne al moletto tutto il tempo che volemmo restare, e non mi ricordo se la pesca fu più o meno copiosa, ricordo solo che ad un certo punto mio cugino esordì, nel ringraziare M. per la sua disponibilità e pazienza: "Sei proprio figliolevole!".

Era una parola nuova, bella e amorevole. Dé però un s'è mi'a fatto tutto questo casino!

giovedì 25 febbraio 2016

Certo che..

..mettere apposta dei pali per scriverci di non attaccare le bici ai pali, è tanta roba.


mercoledì 17 febbraio 2016

Comunque - Luxembourg



Comunque vedere le auto che ai passaggi pedonali si fermano con largo anticipo per permetterti di attraversare, è una soddisfazione.

martedì 16 febbraio 2016

Che freddo in Luxembourg!

Un po' come tutte le città del nord, ha quel suo fascino austero ed ordinato, quella pulizia naturale, quel freddo....ma che freddo! Questa è Luxembourg.


Oggi -4, massima +2 gradi. Non mi scoraggio, ho cappello giacca scarpe calde. Prendo l'autobus verso Luxexpo; scendiamo al capolinea io ed un signore altissimo americano, con cui scambio due chiacchiere.
Al ritorno, attorno alle 17, lo ritrovo sul solito bus "Se ci si dava appuntamento un ci si trovava" sussurro, ma lui non mi sente; tanto non avrebbe capito.
Faccio un giro nella zona pedonale, quasi deserta. Chi c'è cammina così velocemente, che ti viene voglia di seguirlo come fa Alice con il bianconiglio.
Questi cittadini del Luxembourg, me li immagino correre verso casa per rintanarsi al caldo, mettere il piumino anche sul tavolo al posto della tovaglia, e godersi la serata in famiglia circondati da pareti in caldo legno.
Le vetrine dei negozi di abbigliamento, inguardabili a mio avviso.
Domani speriamo di non trovare le strade ghiacciate.

martedì 9 febbraio 2016

Come sopravvivere ad un pigiama party di diecenni

Ecco, ci siamo, per il suo compleanno il Piccolo formula il suo desiderio, passando per l'affitto di un casolare su due piani con piscina, attraverso una pizzeria con animatore ballerino, per poi finire con il pigiama party a casa nostra. Gli concedo di invitare al massimo 6 bambini; aggiungendo lui ed il Grande si arriva ad una bella cifra di otto bambini per casa, quasi a scimmiottare l'ultimo film di Tarantino.
Appuntamento sabato ore 18,30 armati di pigiama, spazzolino, sacco a pelo. Il primo bambino, il mitico B., spunta a casa nostra magicamente verso le 16. Alla spicciolata compaiono tutti. Corrono su e giù per la casa come gli stormi di uccelli urlanti, volando a gruppi apparentemente disordinati. Riusciamo ad organizzare qualche pausa con:

  • giochi vari (play station, Kaleidos)
  • pizza
  • torta e candeline
  • scarto del regalo.
La casa sembra invasa, ma verso le 23 ce la facciamo a sistemare tutti i bimbi sul divano letto e sui materassini gonfiabili, di fronte ad un film incomprensibile-ma-violento scelto da Marito. Per fortuna nessuno segue lo schermo e ad un certo punto magicamente si spengono le luci, e tra uno "SHHH" uno "zitti" ed un "dormite" attorno alle due di notte sembrano tutti abbracciati a Morfeo.

Illusione!

Alle 6,20 le prime risatine, cui rispondiamo con un nuovo invito a dormire. Qualcuno si è tolto il pigiama per il caldo ed è rimasto in canottiera, l'assetto della buonanotte è stato completamente stravolto e molti si sono scambiati tra divano letto e sacco a pelo. Arriviamo a stento alle 8,20 e dopo una abbondante colazione li spedisco tutti nel cortile sotto casa armati di spade di gomma piuma, walkie talkie e pistole di plastica. Li sorveglio dalla finestra, e li sorprendo tutti correre al grido "Conquistiamo la Chiesa!" in direzione appunto della Chiesa di quartiere. Ci mancherebbe altro!
Tornano su stanchi, con la scarpe fradice, e disposti a cimentarsi in un'altra partita di Kaleidos. Purché nessuno imbrogli!

Ma poi come è andata la crociata?

venerdì 5 febbraio 2016

Convinzione

A volte dico cose senza senso con una tale convinzione che finisco per crederci anch'io.

mercoledì 3 febbraio 2016

Colloquio collettivo dai prof. delle medie

Un corridoio così affollato non l'avevo mai visto, neanche dal medico quando imperversa l'influenza stagionale. Penna in mano, liste attaccate alla porta, il nome del prof, e sotto una lista di nomi di alunni segnati dai genitori: 1, 2, ... 10, ...47 ...50. La lista si allunga in alcuni casi fino a circa 50 nominativi, ovvero 50 colloqui in cui uno o due genitori cercheranno di far capire quale sia il proprio figlio, difficile da ricordare soprattutto se la primo anno: "Gianni, I M, bruno, riccioluto ....". Qualche prof. ha tutte le foto, sotto il nome, ed i voti. Ma tu non sei lì solo per i voti, quelli li sai già, hai firmato il libretto delle comunicazioni, tuo/a figlio/a te li ha detti, a volte raggiante, a volte un po' deluso. Tu vuoi sapere anche il comportamento, le caratteristiche principali, cosa possiamo migliorare, cosa va bene così, se parla molto o poco se partecipa con entusiasmo se si trova bene con i compagni e con i docenti. Sai già molto, ma vorresti anche un altro punto di vista.
Eppure sono così tanti alunni, così tanti bambini, soprattutto per le materie con poche ore per classe e quindi per quei prof che coprono anche 9 classi, che è difficile. Vieni ammesso al colloquio che sono quasi le 19, sei lì dalle 15,40 circa ed il prof. che hai di fronte già dalle 15. Ti siedi su un banchino di fronte al prof, alla porta qualche altro genitore aspetta il suo turno e spera di farcela prima che chiuda la scuola, dopo tutte quelle ore di attesa in pedana per la partenza. Cerchi di stringere, carpire qualcosa dalle parole e dallo sguardo, siamo tutti così stanchi e vorremmo andare a casa, compresi i custodi che devono chiudere la scuola.

Torni a casa; è stato un pomeriggio lunghissimo, confusionario, affollato. Sei abbastanza contenta hai parlato con tutti i prof. a parte uno, ma se pensi al prossimo pomeriggio di colloqui collettivi ti vengono i brividi, e non puoi farne a meno.

martedì 2 febbraio 2016

Qualcuno mi disse ...

... non bevo più latte perché l'essere umano è l'unico mammifero che continua a bere latte tutta la vita.

...

Ma perché le lasagne allora? E la pizza, i cavolini di Bruxelles al burro, le acciughe alla povera, la camomilla, e via così? Non siamo forse l'unico mammifero che ne fa uso?

venerdì 22 gennaio 2016

Priorità

I problemi di una donna:

  • Sembrare più magra (non è specificato rispetto a chi o a quando);
  • Sembrare più giovane (non è specificato rispetto a chi o a quando).
I problemi di un uomo:
  • Ho caldo;
  • Ho fame.

venerdì 8 gennaio 2016

Capitano Piddu e lo Zinco sacrificale

"E' giunto il momento" recita la canzone del Re Leone. E così è giunto il momento di cambiare lo zinco sacrificale dell'elica di Barchetta, ormai ridotto all'osso, da così ... a così ...

Dicembre è ormai inoltrato, ma niente può fermare l'impavido Capitano Piddu che, in una mattinata di tiepido sole, convince la famiglia ad accompagnarlo in mare con Barchetta per la delicata operazione. Giunti in una zona di acque basse, mentre calo l'ancora, il nostro eroe indossa la muta subacquea ricevuta in regalo. Il cappuccio è in effetti un po' stretto, e le bagiogie traboccano dai lati come un seno impazzito, ma sono dettagli insignificanti. Capitano Piddu si cala in mare senza esitazione, ma...perbacco..i piombi! In effetti il galleggiamento stile "stronzolo fresco"era davvero eccessivo, per cui mi affretto a porgergli la zavorra e la necessaria maschera, ed in meno di 15 minuti la sostituzione viene portata a termine con successo. 
Resta ancora un po' di tempo per una fortunatissima pesca con la canna, ma appena catturati due panciuti bollagi notiamo una nave mercantile di colossali dimensioni seguire una rotta troppo vicina alla nostra Barchetta, per cui decidiamo che non è giornata via, sarà per un'altra volta, tanti saluti ai bollagi ed al simpatico marinaio che da bordo nave faceva ciao ciao con la manina ai mi' figlioli.