venerdì 26 ottobre 2007

La Cala del Leone


È una delle poche spiagge della costa livornese, sebbene di sassolini e non di vera sabbia. Il resto è tutta scogliera. Ed è una bella fortuna; si evita di sentirsi appiccicati dopo il bagno e di portarsi tutta quella fastidiosa rena (ovvero sabbia in livornese) fino a casa. È divertentissimo andare alla Cala quando il mare è arrabbiato e farsi rotolare dalle onde. Attenzione però al masso sommerso nel mezzo del golfo, che con le mareggiate viene pericolosamente nascosto dai flutti, ma che sta lì a sorprendere i distratti. È parecchio duro.
Quasi tutti i livornesi da giovani hanno cenato qui in spiaggia attorno al fuoco, con tanto di chitarra e sacco a pelo per la notte, almeno una volta.
La discesa non è delle più agili, sebbene facilitata da alcuni rudimentali scalini costruiti con assi di legno inchiodate sul suolo. Più che altro è la salita che, dopo una giornata di mare, ti dà davvero il colpo finale.
La bellissima spiaggia è sovrastata dal castello del Barone Sidney Sonnino, noto storico e statista, che trasformò una vecchia torre di guardia costiera nella sua residenza preferita. Quest’estate ho anche scoperto, leggendo un pannello turistico all’inizio del sentiero, che il Barone si è fatto seppellire in una delle grotte sottostanti il castello che si affacciano sul mare. Subito mi sono immaginata bimbetta, con maschera e cannello, in una delle mie tante escursioni nei dintorni della spiaggia, entrare in una grotta e, già timorosa della poca luce e del rumore del mare in uno spazio ristretto, scoprire uno strano loculo con una lapide dedicata al Barone. Fortuna che non è mai successo!
Quest’estate ho avuto la fortuna di tornare in questo luogo tanto amato, e ne è testimonianza la foto di questo post, riportata con tanto di data.

martedì 23 ottobre 2007

The Justice League


Andate sul blog di Grillo e date un'occhiata al nuovo disegno di legge sull'editoria, che prevede di chiudere le porte ai blog.
Se ne sono accorti. Che esiste un mondo ancora senza catene, la rete. Con le porte tutte aperte.
Bastardi, vogliono chiuderle.
A tutti i blogger del mono, e non solo, INCAZZATEVI!!!
Io mi preoccupero' di chiamare al piu' presto a soccorrerci la Justice League .

mercoledì 17 ottobre 2007

Mondo di

Leggo casualmente sul Financial Time on line, FT.com (http://www.ft.com/cms/s/0/f5a61bfa-66e0-11dc-a218-0000779fd2ac.html) il seguente estratto:

“Ms Russo (chief executive of Alcatel-Lucent) is under pressure from Alcatel-Lucent’s French-based directors over the management of the struggling group. She admitted in an interview with Le Figaro, the French newspaper, that the company could cut more of its 79,000 workforce than the 12,500 planned under its merger cost-savings programmed.
The news of a more aggressive approach was welcomed by the market, which pushed Alcatel-Lucent shares up slightly. However, it could equally make the challenge of integrating the Alcatel and Lucent businesses even more difficult.”

Non sono assolutamente brava in Economia Aziendale, ma credo di capire che il fatto che Alcatel-Lucent stia per tagliare un numero più elevato dei previsti 12,500 posti di lavoro sia stato visto positivamente dal mercato ed abbia fatto leggermente alzare le azioni della compagnia.
Non sono assolutamente brava in economia, avrei scommesso che il fatto di mandare a casa (LICENZIARE) delle persone fosse un brutto segno, scarsa solidità finanziaria, malcontento, persone senza fonte di mantenimento, azienda in passivo. Non ho capito niente. Questo approccio “more aggressive”, più aggressivo, è stato ben visto dal mercato.

Mondo di merda.

lunedì 15 ottobre 2007

Ponce



Su Qui Touring club, nello speciale di Settembre-Ottobre dedicato alla Toscana, c’è una piccola intervista fatta a me medesima su Livorno. Che onore! Il simpatico giornalista Paolo Madeddu mi ha scelta come rappresentante delle città labronica, di cui ho cercato di riassumere i tratti principali. A partire dal ponce. Non me ne vogliano i puristi del ponce alla livornese, la ricetta riportata sulla rivista è stata probabilmente adattata dal giornalista impiegando liquori più noti del Ponce del Vittori, che secondo la tradizione va aggiunto a caffè caldo, zucchero, scorza di limone, ed eventualmente un po’ di Sassolino.
E come ogni mese esce sul Vernacoliere la mia rubrica “Verosimile”, che per ottobre tratta il tema della depilazione ed esprime un doveroso tributo a Luana, la baby sitter più amata d’Italia del disegnatore Daniele Caluri.

Sigla.

venerdì 12 ottobre 2007

Musica

Quando dormo poco vivo la giornata come in una bolla. Stanotte ho dormito poco. Oggi sono in questa fantastica bolla di cristallo, isolata dal resto del mondo. Un luogo perfetto per ascoltare musica. Tra tutto ciò che ho ascoltato finora, mi rimangono particolarmente nel cuore (e nel blog) “Un anno d’amore”, canzone struggente cantata dalla fantastica voce di Mina, e “Toxicity” dei System of a Down, che mi costringe a saltare nella mia bolla di cui sopra. Raffrontando le due concludo che forse ho una doppia personalità. Poco importa finché entrambe rimangono confinate in questa fantastica sfera di vetro.

System Of A Down - Toxicity

MINA

mercoledì 10 ottobre 2007

Gatti




Al mattino quando entro in ufficio, presso una multinazionale leader nel settore, passo il badge ai tornelli. Quando esco ripasso il badge ai tornelli. Anche in pausa pranzo segnalo la mia uscita ed entrata passando il badge ai tornelli. Viene così registrata l’ora di arrivo al lavoro, quando me ne vado, l’intervallo di durata della mia pausa pranzo. Eppure settimanalmente, in una sorta di autocertificazione del proprio tempo di lavoro, registro le ore passate in ufficio e marco eventuali permessi mediante un apposito programma. Chiamiamolo programma Topo. Il mio capo approva le ore inserite su Topo verso l’ufficio del personale. Esiste poi un altro programma, chiamiamolo Gatto, dove di nuovo inserisco le ore ordinarie passate in ufficio, le eventuali ore di straordinario, i permessi, ecc… Il mio capo controlla e approva su Gatto i dati da me forniti circa l’orario di lavoro. Questa entità, Tornello, Gatto e Topo si rincorrono e non si beccano mai. Seppure strettamente collegate, per non dire uguali, ognuna di esse segue la propria strada ha una propria dignità rompe indipendentemente i coglioni al povero impiegato.
Ho un’idea fantastica: affiancare ai sistemi di cui sopra altri due, Metagatto e Metatopo. In Metagatto inserisco le ore che impiego per riempire i dati del sistema Gatto, analogamente in Metatopo. Evviva!

SOB





La fantastica vignetta in alto proviene dal sito di Dilbert, tra i miei link

venerdì 5 ottobre 2007

Baby Boom

Penserino del venerdì: ho perso la capacità di non fare niente.
Provo ad immaginarmi sdraiata su un prato a pensare al nulla, ed al tutto. “Guardo l’erba da sdraiato, ora sono microscopico..” Bobo Rondelli

Foto scattata verso il rifugio Benevolo in Valle d'Aosta, Luglio 2007

martedì 2 ottobre 2007

La Security

Centinaia di tool, software, processi, corsi; questo caratterizza ogni multinazionale leader nel settore. Soprattutto tool sulla sicurezza; la security. Specialmente la sicurezza nei confronti della Mata Hari di turno intenzionata a carpire i segreti aziendali e spifferarli alla concorrenza. C’è pieno di Mata Hari in giro. Se arriva un signore zoppo e ti chiede di aprirgli la porta dell’ufficio, non fidarti! È sicuramente un truffatore travestito da impiegato che cerca di impietosirti per entrare indisturbato nei piani strategici della tua ditta; usa il suo bastone per punirlo!
Ecco perché l’azienda ci impone corsi e programmi sulla sicurezza: Security Sara per imparare a riconoscere le numerose spie che si aggirano per i corridoi, Elèna (pronunciato come Montesano ne “I grandi magazzini”) per il criptaggio delle e-mail, Enabling Valentina per annientare in un colpo solo i marrani che sbirciano il tuo PC durante una sessione di lavoro presso le lounge aeroportuali o nelle hall degli alberghi.

Ecco, in nome della parità dei sessi, voglio un tool maschio coi controcazzi che sappia difendersi da solo contro le malvagità professionali, che vada oltre le misere pancette manageriali e che ammicchi con ironia sicuro dei propri attributi e della propria efficacia.

Ecco, ve lo presento, Security Rocco.
(immagine genialmente creata da un mio collega qualche tempo fa)