venerdì 26 febbraio 2016

Figliolevole

Erano gli anni '80 quando la nostra amica di famiglia M. decise di portare tutti noi bimbetti rompicoglioni a pescare al moletto con la canna. Eravamo in vacanza in Corsica, nel paesino di Centuri, io, mio cugino e l'amica F., sua figlia. E si rompeva parecchio, per questa uscita di pesca!
Alla fine, armati di canna, esca e secchielli, M. ci tenne al moletto tutto il tempo che volemmo restare, e non mi ricordo se la pesca fu più o meno copiosa, ricordo solo che ad un certo punto mio cugino esordì, nel ringraziare M. per la sua disponibilità e pazienza: "Sei proprio figliolevole!".

Era una parola nuova, bella e amorevole. Dé però un s'è mi'a fatto tutto questo casino!

giovedì 25 febbraio 2016

Certo che..

..mettere apposta dei pali per scriverci di non attaccare le bici ai pali, è tanta roba.


mercoledì 17 febbraio 2016

Comunque - Luxembourg



Comunque vedere le auto che ai passaggi pedonali si fermano con largo anticipo per permetterti di attraversare, è una soddisfazione.

martedì 16 febbraio 2016

Che freddo in Luxembourg!

Un po' come tutte le città del nord, ha quel suo fascino austero ed ordinato, quella pulizia naturale, quel freddo....ma che freddo! Questa è Luxembourg.


Oggi -4, massima +2 gradi. Non mi scoraggio, ho cappello giacca scarpe calde. Prendo l'autobus verso Luxexpo; scendiamo al capolinea io ed un signore altissimo americano, con cui scambio due chiacchiere.
Al ritorno, attorno alle 17, lo ritrovo sul solito bus "Se ci si dava appuntamento un ci si trovava" sussurro, ma lui non mi sente; tanto non avrebbe capito.
Faccio un giro nella zona pedonale, quasi deserta. Chi c'è cammina così velocemente, che ti viene voglia di seguirlo come fa Alice con il bianconiglio.
Questi cittadini del Luxembourg, me li immagino correre verso casa per rintanarsi al caldo, mettere il piumino anche sul tavolo al posto della tovaglia, e godersi la serata in famiglia circondati da pareti in caldo legno.
Le vetrine dei negozi di abbigliamento, inguardabili a mio avviso.
Domani speriamo di non trovare le strade ghiacciate.

martedì 9 febbraio 2016

Come sopravvivere ad un pigiama party di diecenni

Ecco, ci siamo, per il suo compleanno il Piccolo formula il suo desiderio, passando per l'affitto di un casolare su due piani con piscina, attraverso una pizzeria con animatore ballerino, per poi finire con il pigiama party a casa nostra. Gli concedo di invitare al massimo 6 bambini; aggiungendo lui ed il Grande si arriva ad una bella cifra di otto bambini per casa, quasi a scimmiottare l'ultimo film di Tarantino.
Appuntamento sabato ore 18,30 armati di pigiama, spazzolino, sacco a pelo. Il primo bambino, il mitico B., spunta a casa nostra magicamente verso le 16. Alla spicciolata compaiono tutti. Corrono su e giù per la casa come gli stormi di uccelli urlanti, volando a gruppi apparentemente disordinati. Riusciamo ad organizzare qualche pausa con:

  • giochi vari (play station, Kaleidos)
  • pizza
  • torta e candeline
  • scarto del regalo.
La casa sembra invasa, ma verso le 23 ce la facciamo a sistemare tutti i bimbi sul divano letto e sui materassini gonfiabili, di fronte ad un film incomprensibile-ma-violento scelto da Marito. Per fortuna nessuno segue lo schermo e ad un certo punto magicamente si spengono le luci, e tra uno "SHHH" uno "zitti" ed un "dormite" attorno alle due di notte sembrano tutti abbracciati a Morfeo.

Illusione!

Alle 6,20 le prime risatine, cui rispondiamo con un nuovo invito a dormire. Qualcuno si è tolto il pigiama per il caldo ed è rimasto in canottiera, l'assetto della buonanotte è stato completamente stravolto e molti si sono scambiati tra divano letto e sacco a pelo. Arriviamo a stento alle 8,20 e dopo una abbondante colazione li spedisco tutti nel cortile sotto casa armati di spade di gomma piuma, walkie talkie e pistole di plastica. Li sorveglio dalla finestra, e li sorprendo tutti correre al grido "Conquistiamo la Chiesa!" in direzione appunto della Chiesa di quartiere. Ci mancherebbe altro!
Tornano su stanchi, con la scarpe fradice, e disposti a cimentarsi in un'altra partita di Kaleidos. Purché nessuno imbrogli!

Ma poi come è andata la crociata?

venerdì 5 febbraio 2016

Convinzione

A volte dico cose senza senso con una tale convinzione che finisco per crederci anch'io.

mercoledì 3 febbraio 2016

Colloquio collettivo dai prof. delle medie

Un corridoio così affollato non l'avevo mai visto, neanche dal medico quando imperversa l'influenza stagionale. Penna in mano, liste attaccate alla porta, il nome del prof, e sotto una lista di nomi di alunni segnati dai genitori: 1, 2, ... 10, ...47 ...50. La lista si allunga in alcuni casi fino a circa 50 nominativi, ovvero 50 colloqui in cui uno o due genitori cercheranno di far capire quale sia il proprio figlio, difficile da ricordare soprattutto se la primo anno: "Gianni, I M, bruno, riccioluto ....". Qualche prof. ha tutte le foto, sotto il nome, ed i voti. Ma tu non sei lì solo per i voti, quelli li sai già, hai firmato il libretto delle comunicazioni, tuo/a figlio/a te li ha detti, a volte raggiante, a volte un po' deluso. Tu vuoi sapere anche il comportamento, le caratteristiche principali, cosa possiamo migliorare, cosa va bene così, se parla molto o poco se partecipa con entusiasmo se si trova bene con i compagni e con i docenti. Sai già molto, ma vorresti anche un altro punto di vista.
Eppure sono così tanti alunni, così tanti bambini, soprattutto per le materie con poche ore per classe e quindi per quei prof che coprono anche 9 classi, che è difficile. Vieni ammesso al colloquio che sono quasi le 19, sei lì dalle 15,40 circa ed il prof. che hai di fronte già dalle 15. Ti siedi su un banchino di fronte al prof, alla porta qualche altro genitore aspetta il suo turno e spera di farcela prima che chiuda la scuola, dopo tutte quelle ore di attesa in pedana per la partenza. Cerchi di stringere, carpire qualcosa dalle parole e dallo sguardo, siamo tutti così stanchi e vorremmo andare a casa, compresi i custodi che devono chiudere la scuola.

Torni a casa; è stato un pomeriggio lunghissimo, confusionario, affollato. Sei abbastanza contenta hai parlato con tutti i prof. a parte uno, ma se pensi al prossimo pomeriggio di colloqui collettivi ti vengono i brividi, e non puoi farne a meno.

martedì 2 febbraio 2016

Qualcuno mi disse ...

... non bevo più latte perché l'essere umano è l'unico mammifero che continua a bere latte tutta la vita.

...

Ma perché le lasagne allora? E la pizza, i cavolini di Bruxelles al burro, le acciughe alla povera, la camomilla, e via così? Non siamo forse l'unico mammifero che ne fa uso?