giovedì 23 ottobre 2014

Scoperte inquietanti

Il mio cellulare ha nel dizionario la parola "Berlusconi" per cui se in un SMS scrivo "ber" lui in automatico mi dà tra le opzioni "Berlusconi". La cosa non mi garba granché, allora provo con Renzi. No Renzi non c'è, per fortuna.

Però non ci sono neanche Gandhi o Rodari.

Fanculo.

venerdì 17 ottobre 2014

Uozzapp?

Alla fine mi sono fatta convincere ed ho installato Uozzapp. Perché lo usano le mamme della classe e dello sport, perché ero l'unica a sapere per ultima chi avesse ritrovato la felpa, le magliette ed i grembiuli persi dal mio bimbo piccolo, perché insomma era un po' come essere monca in un mondo di intagliatori.
Ad una condizione; lo attivo solo la sera e controllo tutto insieme.
Risultato: circa 33 messaggi a sera in due gruppi distinti, più qualche sparuto messaggio personale.
Tenore dei messaggi di gruppo:
Ciao belllllleeeeee (cuoricino) (cuoricino)
Buongiorno! (sole che ride) oppure (ombrello) (a seconda della situazione meteorologica)

una decina di messaggi di risposta con Emoticons che includono

  • donnina che balla;
  • applausi;
  • baci;
  • faccina che si tiene le mani sulle guance tipo "L'urlo" di Munch;
  • altri cuoricini;
  • ogni tanto qualche foto di oggetti perduti dal piccolo e rinvenuti in qualche zaino di amici.
Alla fine faccio presto, scorro tutto, poco testo, scrivo qualcosa che nella maggior parte dei casi sembrerà mortalmente noioso, o troppo poco colorato, e senza neanche una faccina che urla o ride o fischia o bacia o fa una pernacchia o l'occhiolino o si leva una caccola. Insomma rimango monca in un mondo di intagliatori.

Però grazie grazie di cuore davvero, per avermi restituito la felpa mimetica col cappuccio, ci tenevamo molto,


giovedì 16 ottobre 2014

Anche io come Dilbert

Esistono miglia di corsi che insegnano ai manager come gestire i loro sottoposti, eppure non esiste un solo corso sulla cosa più importante: come un impiegato debba gestire il suo manager, soprattutto se si tratta di un cattivo manager.

There are thousands of training courses on how managers can manage their peers, but there’s no single course on the most important subject; how an employee should manage his/her manager, especially a bad one.

giovedì 9 ottobre 2014

Pane con pasta madre

Da quando il piccolo, a marzo scorso, ha portato a casa da scuola la pasta madre, trovo più divertente di prima fare il pane. La mia pasta madre ha già avuto due figli e svariati nipoti. E la uso settimanalmente per il pane di casa, ed anche per qualche dolce. Vado più o meno ad occhio, tirando fuori dal frigo la pasta madre un'ora prima dell'impasto. Per circa 250 g di pasta madre, aggiungo 500 g di farina di kamut, 260 ml di acqua a temperatura ambiente, un pizzico di zucchero. Impasto tutto a mano o nell'impastatrice a lungo, poi lascio riposare per mezz'ora in una ciotola coperta da uno straccio. A questo punto impasto ancora, allungo e spiano la pasta sulla carta forno, la arrotolo, pratico due tagli con un coltello, lascio riposare ancora per mezz'ora sempre coprendo con uno straccio, infine inforno a 200 gradi per circa 40 minuti.

L'odore per casa è buonissimo, il risultato è ottimo, e sappiate che io non so cucinare.






venerdì 3 ottobre 2014

Cane vecchio, barca e caffè

Stamani avevo una visita al centro sportivo dello Stadio di Livorno, ma sono arrivata in anticipo ed il centro era chiuso. Mi sono messa fuori ad aspettare, avevo un grosso libro in mano, e due signori di una certa età con un vecchio labrador sdraiato lì accanto mi hanno informata che il centro avrebbe aperto alle nove "Venga le offriamo un caffè".
"Si volentieri" rispondo io. Uno era il medico e responsabile del centro stesso, l'altro un amico e padrone del cane. L'amico aveva letto il mio libro, la conversazione quindi poteva partire da lì. Nel frattempo tira su il vecchio cane, sostenendolo nei suoi lenti passi con un gesto dettato più dalla complicità di una coppia avviata che dalla fatica "Sa, ha 14 anni". Entriamo in una porticina dentro lo stadio, passiamo per dei piccoli magazzini e locali tecnici, arriviamo al bar dello Stadio. L'amico prende un budino di riso per il cane, e lo appoggia delicatamente per terra. Il cane sta a malapena seduto, rischia di cadere indietro, poi decide di sdraiarsi al sole. Il medico mi parla degli avventori del bar, gente colorita che gioca a carte urlando, e mentre mi racconta noto che uno di questi vuole rifilare al barista le monetine di rame "Un le prendo nemmeno se chiami i carabinieri" ribatte da dietro il banco.
Attaccate alla parete foto di calciatori, ma anche di un karateka, e di una donna nuda da calendario, come usava prima nelle officine per auto.
Torniamo al centro sportivo e scopro che il medico è amico del Puro, e della sua famiglia.
Salutiamo l'amico ed il suo cane. Io sono contenta, mi sono divertita.

Ah già la barca!

Questo ve lo racconto un'altra volta.