venerdì 31 ottobre 2008

Mareggiata

Non avevo mai visto una mareggiata del genere qui a Genova. Le onde superavano senza fatica le dighe di fronte alla costa, raggiungendo la strada. A Nervi hanno distrutto il pallone di copertura di una piscina, a Zoagli hanno trasportato un masso in piazza, la pista dell’aeroporto era animata da pesci scaricati dal mare, e ci sono stati alcuni feriti in una nave che non riusciva ad entrare in porto. La natura ci ha fatto vedere chi comanda, e noi piccoli uomini presuntuosi abbiamo annuito almeno per un giorno.
È stato comunque curioso vedere, al mio rientro a casa nel pomeriggio, le barchette dei pescatori parcheggiate sul lungomare di Pegli per evitare che fossero mangiate dalle onde. Ancora più curioso è stato notare sul marciapiede di casa un palo della luce atterrato dal vento, circondato dal poliziesco nastro bianco e rosso, e sorretto da uno scooter col parabrezza rotto. “Cavolo!” esclamo io aprendo il portone alle mie piccole belve “quel palo ha rotto quello scooter nero!”. “ Si, anche quello rosso lì accanto” aggiunge un mio vicino di casa….pausa…
...
“Ma è il NOSTRO scooter!”.

…sob…

Alla prossima mareggiata, oltre alle barche in passeggiata, tutti gli scooter in mare!

lunedì 27 ottobre 2008

Pralinate

Mi chiedo come si faccia a dire che una suocera è come un’amica o addirittura una seconda mamma. In generale non credo a quelli che, con la mano sul cuore e la testa dondolante, mi dicono di avere un rapporto straordinario coi suoceri. Intendiamoci, i suoceri sono prima di tutto dei genitori come me, anche io sarò suocera. Ma i suoceri hanno in ogni caso generato i difetti più insopportabili di tuo marito (compagno/a, fidanzato/a) ne sono la fonte, ed in loro vedi questi difetti amplificati, sostenuti e giornalmente NUTRITI. Spesso ti ci scaglieresti contro con la stupida illusione di poter eliminare tutti quei piccoli vizi del tuo partner che ti fanno venire il sangue alla testa e le palle alle ginocchia.
Ad esempio, lui non sostituisce il tubetto di dentifricio, quando è finito e aspetta che si riempia da solo? Sicuramente sua mamma lo sostituiva sempre per lui! Lui non sa stirare? Neanche suo padre lo ha mai fatto. Lei non riesce a parcheggiare la macchina senza decorarla con dei simpatici graffiti del colore di quella a fianco? Cosa pretendi, guarda come guida sua madre!

Rallegratevi! Se vi riconoscete in una delle situazioni di cui sopra, comprate le ammazzzz…addormentasuocere (ottime anche intinte nel Guttalax).

venerdì 24 ottobre 2008

Irrequietudine

Oggi sono irrequieta e poco concludente. Ho mille pensieri in testa di cui non riesco ad afferrare il filo conduttore, penso anche di avere molte cose da fare eppure non riesco ad iniziarne nessuna.

Intanto, il 5 agosto hanno privatizzato l’acqua. Lo ha fatto ilo nostro governo, senza che l’Opposizione (o Approvazione) si sia opposta (ha approvato). Adesso l’acqua è in mano alle multinazionali (leader nel settore), con tutto ciò che ne consegue. Chi ha i soldi beve, chi non li ha muore di sete.

Ricordo che durante la Pantera io c’ero, e nel comitato “Comunicazione” coloravo cartelloni in cui la M di Ingegneria in Movimento sembrava quella di Video Music. L’insegnante di Informatica ci aveva regalato l’ora per parlare di tasse universitarie in aumento, ed uno studente sardo ci disse che non ce l’avrebbe fatta, se fossero aumentate ancora sarebbe stato costretto a smettere di studiare. Sullo sfondo della grande aula B21 il disegno di un barbone con le toppe sui pantaloni, un compasso in mano e la scritta “Sarai un tecnico, girerai il mondo”. Poi una specie di grande occhio, tipo grande fratello. Girava la voce che sarebbero arrivati i celerini, Ingegneria occupata, mai successo. Forse non eravamo così segaioli.
Forse non c’ero nemmeno, l’ho solo sognato, ma è stato divertente.

“Bollette dell’acqua aumentata del 300% a Latina”, chi non ha i soldi muore di sete, “Parlerò con il ministro degli interni affinché organizzi l’intervento delle forze di polizia contro l’occupazione dell’Università da parte degli studenti”, chi non ha i soldi muore di sete, “Dalla Cina il Presidente torna sui suoi passi”, chi non ha i soldi muore di sete.

Buon fine settimana.

martedì 21 ottobre 2008

Open Space


Letteralmente “Spazi Aperti”, sono gli uffici moderni, in cui condividi un salone di scrivanie con altri colleghi. Di aperto hanno ben poco, visto che spesso non ci sono neanche le finestre, di proprietà degli uffici chiusi dirigenziali, infatti li chiamerei piuttosto “Without Space”.
Come il parco delle mamme, rappresentano un collettore di varia umanità, interessante ritrovo di individui differenti.
Comunque vicino alla mia postazione sta un singolare elemento fissato con la sua scrivania. Se trova qualcosa fuori posto, parte l’indagine, si arrossa in volto ed esclama “Chi è stato qui? Ho trovato il mouse a sinistra anziché a destra” oppure “la sedia aveva un’inclinazione ed un’altezza diverse” oppure “il quaderno è fuori posto!”.
Allora un giorno, per scherzo, prima della pausa pranzo, ho provato a rivoluzionargli l’assetto di lavoro, spostando la sedia, inclinandola in avanti, muovendo fogli calendari telefono mouse. Volevo sdrammatizzare e scherzarci su. L’effetto è stato disarmante. Evidentemente cogliendo l’intento ha rifiutato l’esca ed in sacro silenzio ha rimesso tutto in ordine.
Stamattina stessa storia “Chi è stato qui?”. Nessuno direi, forse la signora delle pulizie ha pulito la tua scrivania. “No no, sono sicuro, qualcuno si è seduto qui”.
Che abbia scoperto della polvere in controluce escludendo così il passaggio di uno straccio imbevuto di puffo?

UCCI UCCI sento odor di ….

giovedì 16 ottobre 2008

Vergogna!


Ho sempre pensato che le cose sarebbero migliorate. Tutti i bambini di oggi, i miei compresi, hanno in classe all’asilo, alla scuola materna, alle elementari, alle medie, bambini di altre razze e di altre religioni. Con loro giocano e ridono, con loro litigano, con loro imparano, con loro si scambiano visioni diverse delle cose, punti di vista, cibi e colori. Sono amici, oppure no, magari si innamoreranno tra loro. Eppure, pensavo, per loro sarà normale la convivenza con persone di altre etnie, e le cose lentamente si sistemeranno.
Ieri la Camera ha approvato una mozione leghista che introduce classi separate per bambini stranieri, in dipendenza della loro conoscenza dell’italiano.

Vergogna! Per avere solo pensato ad una cosa del genere che, di fatto, ghettizza gli stranieri fin da bambini anziché favorirne la spontanea integrazione.
Vergogna! Per la Lega che ha presentato la mozione e per chi l’ha fatto passare alla Camera votando a favore oppure astenendosi (256 si, 246 no ed un astenuto).
Vergogna! Vorrei vedere quanti tra i bambini italiani risulterebbero comunque in queste classi ghetto misurandoli in base alla conoscenza della lingua.
Vergogna! I nostri politici hanno paura delle differenze e temono il confronto, imparate dai bambini che notano, ma non connotano ciò che è diverso da loro.
Vergogna! Per questa Italia razzista e stupida.

VERGOGNA!

venerdì 10 ottobre 2008

Mal di testa


Oggi ho mal di testa. È un’eredità di mia mamma, che ricordo atterrata sul letto da terribili emicranie.
Dicono che il caffè aiuti a combattere il mal di testa perché è un vasocostrittore, ma penso che incrementando il tuo stress potrebbe anche farti aumentare il mal di testa. Invece l’alcool acuisce l’emicrania in quanto vasodilatatore, ma è anche vero che con una bella sbornia mica ci pensi più al mal di testa. Anche la cioccolata andrebbe evitata, eppure contiene serotonina che invece magari aiuta a sentirti più felice, vaffanculo il mal di testa.
Alla fine uno ricorre all’analgesico e a volte funziona. Altre volte invece mi fa sentire come se avessi la testa in un acquario dal quale osservo un mondo sordo attutito e vago. Non è il massimo se devi controllare due bimbi piccini in un parco sovraffollato di nani in corsa.
Quel parco poi è un raccoglitore di varia umanità, quindi immensamente interessante. Scuole ed asili vi ruotano intorno raccogliendo italiani, sudamericani, africani, indiani (ma dove vanno a scuola i bimbi cinesi?); genitori e nonni; persone che hanno studiato e persone che non l’hanno fatto andando a lavorare presto; insegnanti, ingegneri, estetiste, segretarie, baristi, casalinghe, muratori, pizzaioli, ricercatori, runners; lattanti, bambini, adolescenti. Mentre solitamente tendiamo a frequentare persone piuttosto simili a noi in quanto a istruzione, educazione, idee, trovo importante anche confrontarsi con gente completamente diversa. Riesco anche a capire come ha fatto Berlusconi a vincere le elezioni (si sono faziosa), cioè riesco a trovare in quella varietà umana anche una fetta di elettorato rincoglionita davanti alla televisione con le patatine in mano e nessun perché nell’altra.

Comunque l’altro ieri un pancione pelato parecchio somigliante allo Zio Fester mi ha fatto l’occhiolino.
Ma forse ho visto male, avevo la testa nel mio acquario di emicrania.

giovedì 9 ottobre 2008

Biancheria intima

Francesco Nuti in "Caruso Pascoski di padre polacco"

Trovo la biancheria intima maschile assolutamente noiosa. Ci sono mutande nere, ci sono mutande bianche, ci sono boxer non aderenti, che mi dicono scomodissimi (le palle ed il pirulo ballonzolano di qua e di là), ci sono i boxer aderenti. Questi ultimi rappresentano forse qualcosa di più accattivante per una donna che guarda un uomo, un’alternativa un attimino più sexy. Oltre a questo, il nulla completo. Le mutande rosse vengono solitamente associate ai trenini dell’ultimo dell’anno, per cui hanno tipicamente il disegno di un pacco regalo proprio sul pacco con su scritto “Pacco regalo”. Ah Ah, da sbellicarsi dal ridere. C’è da tentare il suicidio per una cosa del genere.
Infine i nostri maschietti hanno a disposizione il perizoma. Si, anche loro.

Un uomo col perizoma è ridicolo, indipendentemente dalla peluria, dalla solidità dei glutei, dalle dimensioni del pacco, e dal fisico. Sembra un lottatore di Sumo. Se magro, un lottatore di Sumo magro, se non magro un lottatore di Sumo e basta.
Ci vuole un’alternativa valida, possibile che tutti questi gran studiosi di tendenze di mercato non abbiano trovato un equivalente del tanga femminile quanto ad attrattiva ed originalità? Che so, un push up al maschile, oppure dei fiocchetti colorati di varie misure da attaccare proprio lì, per gioco e sollazzo.

Questo sì che farebbe impennare di nuovo le borse internazionali!

giovedì 2 ottobre 2008

Tatuaggi

Ieri le mie amiche (nonché mamme) mi hanno fatto vedere i loro tatuaggi appena fatti, mentre ai giardini aspettavamo i bimbi in uscita dall’asilo.
Una si è fatta disegnare tre stelle sulla schiena, l’altra una farfalla sulla chiappa destra.
Un signore seduto lì accanto è stato colto da paralisi facciale per l’emozione, e nel frattempo pensavo che anche io vorrei un tatuaggio. Mi piacerebbe il simbolo del “Ju” sul polso sinistro, da guardare ogni ora come l’orologio.
Il “Ju” rappresenta la cedevolezza, l’adattabilità, la flessibilità, ovvero il principio di evitare l’ostruzionismo e sfruttare invece la forza dell’avversario a nostro favore. Lo trovo un principio ampliamente applicabile nell’era moderna in generale, in questo nostro mondo del lavoro in particolare.

Anzi no, quasi quasi lo voglio anch’io su una chiappa, tanto per ricordare che flessibilità non significa necessariamente prenderlo nel culo.