venerdì 27 aprile 2012

Nervosismo cosmico



Lo devo ammettere. È un periodo difficile. Tendo all’incazzo compulsivo. Soprattutto contro chi si reputa diverso, alternativo, migliore. Che se uno fosse davvero alternativo, sarebbe così normale e spontaneo che neanche si renderebbe conto di esserlo. E poi, facile essere alternativo quando ciai i vaini.
Comunque sto collezionando una serie di litigi con amici più o meno stretti, qualcuno mi ha detto che dovrei trombare di più e qualcun altro che vedo solo il bianco ed il nero senza cogliere le sfumature, altri se la sono presa con la mia città ed altri ancora con l’IKEA. Ma ci sono secondo me dei valori importanti su cui non ammetto deviazioni, tipo mettere le doppie quando servono, essere coerenti con quello che diciamo di essere, ma soprattutto LOVE LOVE LOVE.

giovedì 26 aprile 2012

Caffè col Cento


“Oh nonna sono io sono venuta a prepararti il caffè”
“Bella stella! Grazie siete tesori, le mì nipoti, anche la mì figliola, però è un po’ girellona. Mangi qui?”
“No ho già mangiato. Ecco il caffè”
“Bono grazie vieni t’abbraccio”. Nella stretta rischio di versare il caffè per terra, ma prevedendo le mosse di nonna riesco a metterlo in salvo un nanosecondo prima dell’impatto.
“Nonna, tutto bene, c’era Tiziana stamani?”
“Si si, m’ha scardato il mangiare. Brava Cristiana. Ma te hai già mangiato?”
“Si ho già mangiato. Mamma ha chiamato?”
“No, ma quanto ci vole per andare a Venezia?”
“Non so, comunque loro andavano a Mantova”
“Uh avevo inteso a Venezia. Ma, chiameranno. Cristiana è andata via dopo mezzogiorno, m’ha scaldato il pranzo. Me l’ha cotto la tu’ mamma, ma l’ha scaldato lei”
“Nonna, si chiama Tiziana.”
“Toh hai ragione. O, se hai fame mangia”
“Nonna ho già mangiato, me lo hai chiesto quattro volte”
“Uh è vero, scusa sono quasi cent’anni. Insomma, ma la tù mamma sarà già arrivata a Venezia?”

martedì 17 aprile 2012

Bagonghi e Pinocchio



È incredibile quanto in fretta crescano i figli: un giorno sembrano Bagonghi e il giorno dopo Pinocchio. Insomma un gli sta più nulla. Ieri presa da uno di quei momenti “compro tutto” e attratta da un prodotto civetta a 15 euro, sono entrata in un negozio carissimo di abbigliamento per bambini ed ho comprato un po’ di roba bella per loro, colorata, con le note immagini dello squalo. La commessa e penso anche titolare era insopportabile. Sembrava che amasse i bambini più di ogni altra cosa, ma secondo me li avrebbe messi volentieri in ginocchio sui ceci. Ma soprattutto non mi ha concesso nemmeno un euro di sconto. Sono uscita con una borsa pieni di felpe e sensi di colpa (neanche tanti), ho chiamato mio marito per prepararlo, ma per fortuna è accorso in mio aiuto San Protettore della Batteria Scarica. Infatti mentre al cellulare aspettavo la risposta di mio marito alla cifra spesa, ho sentito solo un “Ma perdavvero????” e poi OPS la linea è andata giù e buonanotte il cellulare si è spento se ne riparla stasera. Sull’Aurelia ho rincorso un cretino che in macchina mi aveva clacsonato; i geni del mì babbo si fanno sentire. Questo mi ha fatto stare meglio ed ha fatto divertire tantissimo i bimbi. Per finire siamo andati a trovare marito che era in coda dal medico; ho pensato che almeno se fosse svenuto per lo choc monetario eravamo nel posto giusto. I bimbi non volevano entrare secondo me si aspettavano un lazzareto di lebbrosi e avevano paura di prendersi qualcosa, ma poi c’erano solo mio marito ed una coppia mista (lei bella e straniera lui più brutto e più vecchio), per cui si è giocato tranquillamente al gioco degli animali.

giovedì 12 aprile 2012

Pensierino 8

Ieri ho capito che: finché un settore di mercato è profittevole, siamo tutti contenti. Appena diventa meno profittevole, chi ne rimane escluso si inventa i Processi per fare diventare le aziende più competitive. Le aziende investono su questi Processi diventando ancora meno profittevoli. Gli unici che ci guadagnano sono gli inventori dei Processi, ovvero coloro che erano stati inizialmente esclusi dalla fetta di mercato.

mercoledì 4 aprile 2012

AAA Cercasi


Ho perso cinque libri di Harry Potter. Forse nei vari traslochi Genova-Milano-Genova-Livorno, anche se sono convinta di averli lasciati a Livorno a disposizione di mia mamma e penso che lei li abbia ficcati da qualche parte, come fece per la mia minigonna stile scozzese mai più ritrovata. Comunque li ho cercati nello stanzino dei miei, nel sopra-scala di casa nostra, ma niente. Ho trovato solo il sesto ed il settimo, quindi mancano i primi cinque. Se qualcuno li avesse visti, per favore mi scriva su questo blog. Altrimenti dovrò ricomprarli. E già che ci siete potreste per favore cercarmi:
  • Molti ombrelli, soprattutto uno rosso acceso che mi piaceva un sacco;
  • Il vestito di Babbo Natale;
  • Un cavatappi;
  • Una tuta da ginnastica rossa da donna;
  • La minigonna scozzese di cui sopra;
  • Un pareo colorato;
  • Una maglia invernale con una manica azzurra ed una rossa;
  • La macchina. Ah no poi quella l’ho ritrovata nel parcheggio dell’Ipercoop, ma qualcuno me l’aveva spostata per dispetto;
  • Una ciabatta infradito azzurra di Batman.
  • Un calzino blu, che probabilmente è stato fagocitato dalla lavatrice.
In cambio posso restituirvi:
  • Un paio di mutande da uomo con scritto “DRAGO” sul davanti, mio marito sostiene che non sono sue e che gli stanno piccine.