mercoledì 27 novembre 2013

Dublino, Asis




Potrei parlare della corposa Guinness, dei pub vivaci e dalla cortesia dei Dubliners. Potrei raccontare del freddo e del verde. Ma le cose che poi mi restano in mente sono le emozioni, i dettagli, gli altri. La passione per gli altri.
Atterrando a Parigi è scesa con me dall'aeroplano una signora di colore che portava sulle spalle un bellissimo bimbo di poco più di un anno. Usava la coperta della KML, la ricordo bene da un altro viaggio, per tenere quel bimbo stretto sulla schiena. Ci siamo incontrate in bagno, ha preso per un braccio il bimbo lo ha fatto scendere a terra e tentava di entrare col passeggino.
"Do you need an help?"
Si certo puoi tenermi il bimbo mentre faccio pipì? Il bimbo non sa camminare, lo tengo in braccio, mi guarda con i suoi occhi grandi e scuri, ed io gli parlo mentre la mamma è chiusa in bagno. E' bellissimo si chiama Asis, la mamma è nigeriana, simpatica, vive a Dublino e si sta recando in visita dal fratello a Parigi.
A questo punto non vedo l'ora di vedere i miei di bimbi. Mi aspettano all'aeroporto, che sorpresa, ed io sono felice. Questa volte gli ho portato la maglia della nazionale di rugby irlandese, è verde, è bellissima, saranno contenti. Aprono il loro regalo a casa. Il piccolo mi guarda perplesso. Il grande mi consola "A me piace", ma è poco convinto. Il piccolo riprende "Mamma, hai speso tanti soldi per nulla. Lo sai che non voglio maglie per regalo. Potevi comprarmi una macchinina, Basta me ne vado a letto." Si toglie i calzini, va in camera sua, si infila sotto il piumone e si addormenta.
Forse mi sarei dovuta arrabbiare, ma in realtà mi è venuto da ridere.

lunedì 11 novembre 2013

Fine settimana alternativo

Cosa succede quando un figliolo si ammala per la terza volta in un mese e mezzo?
Ansia. Come tutte le mamme, né più né meno, ansia. Cosa sarà, come mai, dov'è la corazza, dove ho messo lo scudo anti virus, perché non l'ho presa io? Ecco perché i pediatri hanno la segreteria telefonica.
Ma noi ci siamo organizzati. Mentre il grande era alla partita di rugby con marito, io ed il piccolo con la febbre abbiamo passato un fine settimana in pigiama e ciabatte. Lavarsi poco e quando capita, soprattutto dopo almeno tre ore dalla colazione. TV a ripetizione. Abbiamo visto una versione particolarmente cupa di Batman dove lui alla fine muore, io piango, ma poi no si rivede ad un caffè con la sua bella Cat Woman, ora però mi spieghi come cazzo hai fatto visto che avevi una bomba atomica attaccata al culo, sigla di chiusura. Poi I Croods, che avevamo già visto al cinema, ma non importa, vale la pena rivederli e ridere piangere. Insomma mamma è fatta così, un po' emotiva. Poi una commedia americana divertente beccata a caso nel fare zapping, con un cane dell'FBI che diventa amico di un bambino ed un attore di colore che era il solito del Miglio Verde, leggera e piacevole. Nei momenti di febbre in calo abbiamo preparato una torta agli amaretti, ma senza amaretti, una schiacciata (focaccia) prelibata con tanto di olio che brucia alla base del forno e puzza per tutta la casa, fatto le addizioni in colonna e coi regoli, scritto una cartolina immaginaria ad un amico, levato i panni di corsa perché pioveva a vento, lasciato i panni ammucchiati per ore sul tavolo, presa tachipirina, fatto lavaggio nasale, calata la febbre, buonanotte.