lunedì 20 giugno 2011

Antipatia suprema accompagnata da una certa dose di superbia e orgoglio


Io! Assolutamente io. Non sopporto coloro che non rispettano il bene pubblico. Non sopporto chi pensa che un prato o una panchina siano di nessuno, mentre in realtà sono di tutti. Non sopporto chi sporca abusa e fa del bene comune un bene personale. Noi tutti paghiamo per quel bene, noi tutti dobbiamo mantenerlo pulito ed a disposizione.

Divento antipatica. Mi irrigidisco dietro ad un fare forbito, eccessivamente educato, privo di parolacce, quelle che uso in confidenza. Salgo sul gradino dell’“io no” e intervengo. Non riesco a girarmi dall’altra parte. Mi sono trovata una mattina alle 7,30 a gridare ad un signore che aveva abbandonato in un giardino pubblico la cacca del suo cane. L’ho minacciato di chiamare i vigili, gli ho chiesto nome e cognome.

Ho chiesto ad una ragazza con chewing gum rosa e cuffiette di togliere le scarpe dal sedile di fronte sul treno. Non ha capito. Le ho fatto capire. Ha tolto le scarpe. Le ho risposto “Grazie”, gelida. Mi ha detto “Grazie al cazzo”. L’ho lasciata lì nel suo crogiolo di parolacce, io stessa inacidita da certi atteggiamenti, innervosita anche dalle mie stesse azioni che non riesco ad evitare.

Ho richiamato un tipo che ha buttato un pacchetto di sigarette vuoto per terra.

Divento un albero, divento alta, divento dura come il legno, divento acida, antipatica, corrosiva, gelida, superba, distante.

Dusty almeno era simpatico, ma era un cartone animato.

giovedì 16 giugno 2011

Le dieci cose più sorprendenti che i responsabili delle risorse umane non rivelano mai a proposito dei cv e dei candidati che devono esaminare

Da LinkedIn. Non è farina del mio sacco, ma mi è sembrato davvero interessante.

Per esplorare un po' più a fondo i meccanismi psicologici che spingono gli addetti alle HR (risorse umane) a selezionare un cv piuttosto che un altro, la rivista americana Reader's Digest Magazine ha raccolto le considerazioni di molti professionisti attivi in questo settore in alcune grandi aziende degli Usa.

Ecco quali sono, tra le dichiarazioni rilasciate, le dieci cose più sorprendenti che i responsabili delle risorse umane non rivelano mai a proposito dei cv e dei candidati che devono esaminare.

1."Quando si tratta di ottenere un lavoro, ciò che conta è chi conosci. Non importa quanto sia brillante il tuo curriculum o quanto possa essere lunga e ampia la tua esperienza: tutto ruota intorno alle conoscenze e ai contatti".

2."Se stai cercando di avere un posto di lavoro da una specifica azienda, spesso la migliore cosa da fare è non entrare proprio in contatto con gli addetti alle risorse umane. Contattate qualcuno che conoscete all'interno della compagnia oppure rivolgetevi direttamente al manager che si occupa delle assunzioni".

3."Si pensa che i selezionatori esaminino con attenzione le lettere di presentazione allegate ai curricula. Io, in undici anni, non ne ho letta neanche una".

4."Quando sei disoccupato da più di sei mesi, sei più o meno considerato una persona non più assumibile. Noi responsabili delle risorse umane supponiamo che nel frattempo altra gente non ti abbia preso in considerazione, perciò non vogliamo avere niente a che fare con te".

5."Noi abbiamo l'abitudine di giudicare i candidati in base al loro indirizzo e-mail. Soprattutto se contengono parole o frasi inopportune. Ecco qualche esempio: kinkyboots101@... (ovvero, "stivalistravaganti101") oppure johnnylikestodrink@... (ovvero, "johnnyamabere").

6."Se hai tra i 50 e i 60 anni evita di inserire nel tuo curriculum vitae l'anno in cui ti sei laureato".

7."Secondo un luogo comune, un cv deve essere al massimo di una pagina. Perciò, capita che alcuni candidati mandino dei curricula scritti con caratteri minuscoli: nessuno mai li leggerà".

8."Io leggo sempre i curricula al contrario: dal fondo all'inizio. Per me non è un problema leggere un cv di due pagine ma con uno che ne ha tre non ce la faccio: è esagerato".

9."Per scegliere i curricula da esaminare, la maggior parte delle persone che si occupano di risorse umane e selezione del personale utilizza dei sistemi che analizzano i cv in base ad alcune "key words" (parole chiave). Il segreto per far "accettare" il vostro curriculum dal software di scansione è di prendere le parole chiave direttamente dalla "job description" (cioè, il testo presente nell'annuncio di lavoro che spiega nel dettaglio in cosa consiste la posizione offerta) e di metterle sul documento che descrive la vostra carriera professionale. Più sono le corrispondenze, maggiori sono le probabilità che il vostro cv sarà individuato e quindi letto da una persona in carne ed ossa".

10."Per risaltare, i curricula non hanno bisogno di colori. Quando vedo un po' di colore, sorrido. Ma quando noto che i colori sono dappertutto, rabbrividisco. Quanto al modo di presentare il curriculum, entrare nell'ufficio dei selezionatori e deporlo sulla scrivania non è più un gesto apprezzato. Anzi, adesso è considerata un'azione sgradevole".

martedì 14 giugno 2011

Mamma, ho perso la macchina



Ho bisogno di ferie. Lunghe ferie. Sabato pomeriggio ho dimenticato dove avevo parcheggiato la macchina. No, anzi, prima è successo questo. Al centro commerciale dove eravamo per un compleanno, un ragazzo fighetto nel sistemarsi i pantaloni ha perso dalle tasche un pacco di soldi. Ho notato le mutande verdi smeraldo, ed una bella ragazza mora che si è accucciata per raccogliere i soldi, rincorrerlo a restituirglieli. Ha lasciato lì per terra 20 euro, le ho raccolte ed ho rincorso anche io il solito ragazzo. Un ragazzo rincorso da due donne che vogliono dargli dei soldi: che culo! Ho faticato a raggiungerlo, tenevo il piccolo per mano e lui combatteva con le sue infradito. Alla fine l’abbiamo raggiunto e quando gli ho restituito i suoi soldi era sorpresissimo “Ho ripreso fiducia nel genere umano!”. “Allora vai a votare domani” ho risposto io.

Bene, ci dirigiamo al parcheggio e non trovo l’auto. Proprio non la trovo. Gira gira gira, mi convinco che l’hanno rubata. Il piccolo continua a combattere con le infradito.

“Ci hanno rubato la macchina!” esclamo.

“Io la voglio gialla” ribatte lui contento.

“C’è poco da stare allegri...”

“Ma io sono sempre allegro.”

...

Bisognerebbe imparare dai piccoli. Sempre. Hanno sempre ragione. La macchina era più avanti. Le piccole infradito di mio figlio hanno cercato di distrarci, ma era lì, buona buona.



Yes, yes, yes, yes!

mercoledì 8 giugno 2011

Che la fiacca sia con te


Ecco è un periodo che mi sveglio la mattina e non ciò voglia di fare una sega. Sarà il clima tropicale: piove tutti i giorni, c’è il sole tutti i giorni. Ma non siamo ai Tropici.


Sarà la fine della scuola, anche se non vado a scuola.

È come la barzelletta di quello che tiene le braccia rattrappite alle spalle e chiede che qualcuno gli tiri fuori l’uccello per pisciare. Tutti lo aiutano pensando ad un handicap fisico, finchè lui non si stiracchia esclamando “Sai quando ti svegli e non ciai voglia di fare una sega....”. Ma io non ho l’uccello.

Insomma sarà la primavera, eppure è quasi estate.

Prendi il viaggio in Canada. Montreal, Parco La Maurice, Ottawa, Niagara Falls. A Montreal Biodome, Vieux Port....e poi mi perdo nei meandri della Lonely Planet, mi ci addormento col rivolo di bava e lascio un marchio sulla pagina che non ho neanche bisogno del segnalibro per ritrovare il punto a cui ero arrivata. Mi scrive Ana per sapere se la mattina prendiamo il latte all’1%, al 2% o al 3,5%. Le prime difficoltà: parzialmente scremato, sarà quello di mezzo, al 2%. Corn flakes e biscotti. Ce l’avranno i Corn Flakes, li fanno vedere in tutti i film ambientati in America.

Basta, mi ci vuole il Gin Seng.

lunedì 6 giugno 2011

Soccorso ad un gatto investito

Sabato mattino mentre ero sul terrazzo ho sentito un tonfo sordo. Mi sono affacciata: una utilitaria nera, forse una Smart, aveva investito un gatto che si allontanava sbilenco verso il marciapiedi sotto il nostro balcone. Mi sono spaventata. I bimbi stavano giocando in salotto. Il gatto è scomparso sotto un’automobile in sosta e non l’ho più visto uscire. Poco dopo siamo andati al mare. C’era un fagotto immobile sotto l’auto parcheggiata ed ho pensato fosse morto. Siamo tornati, il fagotto era ancora lì. Con mio marito abbiamo deciso di provare a togliere quel cadavare il giorno dopo. Subito dopo cena abbiamo sentito un vociare; un bambino aveva visto il gatto muoversi e voleva aiutarlo.


Ho chiamato un’amica veterinaria. Il gatto era vivo, soffiava e brontolava di paura e rabbia. Un gatto randagio, un gatto grande maculato e ingiallito dal sole, con la bocca da gatto selvatico e con tutti i suoi attributi riproduttivi. Non riuscivamo a prenderlo. Nel frattempo si è formato un capannello di bambini e adulti.

“Possiamo provare ad attirarlo con del latte” ho esclamato.

“Ci vorrebbe del wurstel” ha ribattuto la veterinaria.

Lo abbiamo spinto ad uscire da sotto l’auto con una scopa, muoveva bene solo le zampe davanti, poverino. Gli abbiamo gettato una coperta addosso per immobilizzarlo, e poi la veterinaria gli ha iniettato del sonnifero. Mio marito lo teneva fermo con la scopa, mentre mio figlio più piccolo cercava di avvicinarsi sempre di più, incuriosito. Ci hanno prestato una gabbietta. “Sarà difficile curarlo, ma possiamo provarci. È selvatico. Avrà pure l’AIDS. Tutti i gatti randagi hanno l’AIDS”.

La veterinara ha portato via il gatto. Chissà cosa avrà pensato di noi quel povero animare. In tarda serata ho scoperto che il gatto aveva il bacino rotto, e che sarebbe stato difficile curarlo, vista anche la sua natura selvaggia. La dottoressa aveva optato per l’eutanasia.

Ai bimbi abbiamo detto che era morto durante la notte.

mercoledì 1 giugno 2011

Ho deciso che:

Oggi ho deciso che:
  1. la frizione non esiste, quindi perchè cambiarla e spendere tutti quei soldi?
  2. maggio non esiste. Ogni anno a maggio ci ammaliamo, soprattutto i bimbi. In sequenza perfetta: cacca brutta (il piccolo), mocci e febbre (il grande), mal di gola e febbre (il piccolo). Così tra malanno e convalescenza siamo arrivati dritti dritti a giugno.
  3. il nostro pesce Cricetino è un serial killer, che prima ha fatto fuori Squit e Schizzo, e adesso i loro sostituti Stitch e Acqua Azzurra. Li ho trovati spanciati nella bolla, poverini, mentre il giorno prima boccheggiavano ansiosi in superificie per ricevere le famigerate palline per i pesci. Che puzzano di stantio.