lunedì 26 maggio 2014

L'aceto, il mestolo ed il bambino


Giornata impegnativa venerdì. I bimbi sono a casa perché la loro scuola fa seggio, ed io decido di lavorare da casa. Ho parecchie riunioni da remoto per cui devono stare zitti, mentre fanno i compiti. In particolare il pranzo si riduce ad un'ora tra l'una e le due, in cui cucino qualcosa e cerchiamo di mangiare. Mentre la minestra è nei piatti, il grande mi chiede una spiegazione sulle divisioni. Nel frattempo il piccolo sguscia, combina qualcosa, non ci facciamo caso; nel frattempo il piccolo prende l'aceto che sta sull'acquaio (lavello n.d.r.) e che uso per togliere il calcare, e ne versa una buona dose nella minestra del grande, ma non ce ne accorgiamo. Il grande inizia a mangiare mentre il piccolo canticchia che ha fatto uno scherzo. "BUA che schifo" esclama il grande alla prima cucchiaiata. "Ah ah ci ho messo l'aceto" ridacchia il piccolo.
Divento una iena, nella boccetta potevo averci messo anche l'ammoniaca per pulire. E poi non avrei avuto il tempo di preparare altro come primo. Ho il mestolo in mano, minaccio il piccolo di prenderlo a mestolate, cosa che poi non farò. Il piccolo alchimista comincia a realizzare di averla fatta grossa, lo costringo a mangiare almeno un po' di quella minestra deviata, le lacrime scendono dalle guanciotte. Si lo so che adesso mi viene da ridere, ma sul momento ero davvero arrabbiata.
"Ecco adesso come faccio, e poi potevamo correre all'ospedale, e poi lunedì martedì mercoledì state coi nonni o con la baby sitter perché così non ce la faccio e poi..."
"Mamma mercoledì torniamo a scuola"
"Ah, giusto."

Io li trovo comunque adorabili.

martedì 20 maggio 2014

Nu parcati


Così da un giorno all'altro mi sono trovata a Chisinau. Toccata e fuga, ovviamente. Ma oggi ho trovato il tempo di fare un giro nei due parchi vicini all'albergo. Convinta di riuscire a tradurre tutto. I cartelli stradali non hanno segreti. "Senso Unico" si traduce "Sens Unic" e "Non parcheggiare" "Nu parcati". Peccato che stasera al tavolo accanto al mio non capivo una mazza dei discorsi che i commensali tenevano a turno, calice in mano, aria seria ed anche celebrativa. Un anniversario forse? Qualcuno che voleva ringraziare qualcun altro? Di sensi unici e parcheggi, comunque, neanche a parlarne.


Niente da dire sulla bellezza delle donne, così sottili, lisce e ventose. "Perle ai porci" mi ha detto un collega quando ha saputo che c'ero io qui, al posto di un uomo. "Per evitare che qualche uomo non torni più a casa" ho ribattuto io. 
Però quel signore col berretto e la giacca a righe che spostava a fatica i grossi scacchi di legno della scacchiera da parco, lento e pensieroso, non lo dimenticherò mai.

Chissà se ha poi vinto la partita.

giovedì 15 maggio 2014

Cosa c'è di peggio che essere mollati via sms? (ovvero i vantaggi di avere una nipote teen-ager)


  1. Essere mollati via sms.
  2. Il detartage dal dentista.
  3. Fare un colloquio di lavoro e non sapere mai esplicitamente come è andata.
  4. Dire buongiorno a qualcuno e non ricevere risposta.

giovedì 8 maggio 2014

Ultimo ritrovato di bellezza!!!


Con l'accento sulla "e", e con la "e" aperta, quindi non nel senso di "prendersi ad accettate", ma nel senso di "accettarsi".
Ne ho sentite di tutte, alcune irripetibili:
"Devi prendere l'olmo rosso"
"Da piantare in vaso?"
"Ma no, in pasticche!",
per non parlare dell'uso della crema per la secchezza vaginale sulla faccia allo scopo di distendere le rughe, del risciacquo del colon (ma questa non l'ho capita bene, giuro), al clistere di caffè per restare giovani.
Ero rimasta ad una mia amica, che usò il Topexan per lavarsi la Uallera perché il nome le aveva suggerito l'uso vaginale. Una dilettante al confronto di queste Inquisitrici della bellezza.

ACCETTATI!