Appuntamento sabato ore 18,30 armati di pigiama, spazzolino, sacco a pelo. Il primo bambino, il mitico B., spunta a casa nostra magicamente verso le 16. Alla spicciolata compaiono tutti. Corrono su e giù per la casa come gli stormi di uccelli urlanti, volando a gruppi apparentemente disordinati. Riusciamo ad organizzare qualche pausa con:
- giochi vari (play station, Kaleidos)
- pizza
- torta e candeline
- scarto del regalo.
La casa sembra invasa, ma verso le 23 ce la facciamo a sistemare tutti i bimbi sul divano letto e sui materassini gonfiabili, di fronte ad un film incomprensibile-ma-violento scelto da Marito. Per fortuna nessuno segue lo schermo e ad un certo punto magicamente si spengono le luci, e tra uno "SHHH" uno "zitti" ed un "dormite" attorno alle due di notte sembrano tutti abbracciati a Morfeo.
Illusione!
Alle 6,20 le prime risatine, cui rispondiamo con un nuovo invito a dormire. Qualcuno si è tolto il pigiama per il caldo ed è rimasto in canottiera, l'assetto della buonanotte è stato completamente stravolto e molti si sono scambiati tra divano letto e sacco a pelo. Arriviamo a stento alle 8,20 e dopo una abbondante colazione li spedisco tutti nel cortile sotto casa armati di spade di gomma piuma, walkie talkie e pistole di plastica. Li sorveglio dalla finestra, e li sorprendo tutti correre al grido "Conquistiamo la Chiesa!" in direzione appunto della Chiesa di quartiere. Ci mancherebbe altro!
Tornano su stanchi, con la scarpe fradice, e disposti a cimentarsi in un'altra partita di Kaleidos. Purché nessuno imbrogli!
Ma poi come è andata la crociata?
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