venerdì 26 ottobre 2007

La Cala del Leone


È una delle poche spiagge della costa livornese, sebbene di sassolini e non di vera sabbia. Il resto è tutta scogliera. Ed è una bella fortuna; si evita di sentirsi appiccicati dopo il bagno e di portarsi tutta quella fastidiosa rena (ovvero sabbia in livornese) fino a casa. È divertentissimo andare alla Cala quando il mare è arrabbiato e farsi rotolare dalle onde. Attenzione però al masso sommerso nel mezzo del golfo, che con le mareggiate viene pericolosamente nascosto dai flutti, ma che sta lì a sorprendere i distratti. È parecchio duro.
Quasi tutti i livornesi da giovani hanno cenato qui in spiaggia attorno al fuoco, con tanto di chitarra e sacco a pelo per la notte, almeno una volta.
La discesa non è delle più agili, sebbene facilitata da alcuni rudimentali scalini costruiti con assi di legno inchiodate sul suolo. Più che altro è la salita che, dopo una giornata di mare, ti dà davvero il colpo finale.
La bellissima spiaggia è sovrastata dal castello del Barone Sidney Sonnino, noto storico e statista, che trasformò una vecchia torre di guardia costiera nella sua residenza preferita. Quest’estate ho anche scoperto, leggendo un pannello turistico all’inizio del sentiero, che il Barone si è fatto seppellire in una delle grotte sottostanti il castello che si affacciano sul mare. Subito mi sono immaginata bimbetta, con maschera e cannello, in una delle mie tante escursioni nei dintorni della spiaggia, entrare in una grotta e, già timorosa della poca luce e del rumore del mare in uno spazio ristretto, scoprire uno strano loculo con una lapide dedicata al Barone. Fortuna che non è mai successo!
Quest’estate ho avuto la fortuna di tornare in questo luogo tanto amato, e ne è testimonianza la foto di questo post, riportata con tanto di data.

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