"Mamma mi dai la maschera?". Il Piccolo arriva trafelato alla "gabina", è già "mézzo", ma probabilmente ha deciso che vale la pena guardare il fondo. Dietro di lui il Bimbo Sperduto, che mi guarda con i suoi soliti occhioni neri "Anche per lui" aggiunge il Piccolo, ma io avevo già la seconda maschera in mano. Corrono via felici e bagnati. I miei vicini di cabina vedono tutto, ne sono sicura, niente sfugge al braccio della morte, ma io mi muovo come un carcerato pericoloso e nessuno mi si avvicina. Torno all'ombrellone. Due bimbetti si tirano la rena, una signora con la dentiera fatta male sbraita, mentre farebbe meglio a guardare suo nipote invece di rompere i coglioni ai nipoti degli altri. Il Grande mi grida da una ventina di metri "Mamma vado a fare le siusky dal trampolino", e corre via.
Corrono sempre. Eppure nessuno sta cercando di soffiargli il mare da sotto il naso.
Marito arriva dal lavoro; il casco gli ha schiacciato i capelli come se avesse dormito tutto il pomeriggio sul divano. Mi fa davvero ridere. Questa settimana sono io in ferie. "Vado a fare un tuffo" gli dico, "raggiungici in acqua". Mi avvio con la mia maschera verso gli scogli, le ciabatte quasi rotte, le labbra già salate.
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