venerdì 19 marzo 2010

Signore

“E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora libertà signorina fantasia
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.

T'ho incrociata alla stazione
che inseguivi il tuo profumo
presa in trappola da un tailleur grigio fumo
i giornali in una mano e nell'altra il tuo destino
camminavi fianco a fianco al tuo assassino.”
Fabrizio De Andrè


“Signore” per me è un intervallo temporale. Quando avevo vent’anni le Signore erano quelle attorno ai 40. Adesso che ho quasi 39 anni le Signore vanno dai 60 in su. Quindi “Signore” è l’intervallo temporale +20 anni. Le mie coetanee sono invece donne, oppure amiche, oppure mamme. Quindi le indico dicendo “La mia amica” oppure “Quella donna” oppure “Una mamma”. Secondo questo principio non sarò mai una Signora, almeno ai miei occhi; ovviamente i ventenni mi chiamano già così.
Ho imparato che le Signore sgomitano e mangiano molto, e che non hanno più pudore o vergogna. L’altra domenica al ristorante per il compleanno della nonna di mio marito è arrivata una Signora del tavolo accanto, capelli cotonati occhiali Telefunken e collana di perle, e si è presa felpatamente un caffè dal vassoio del nostro tavolo. Poco dopo la stessa Signora, accompagnata da una Signora sua amica che aveva scambiato dei pantacollant per pantaloni attillati ed andave in giro per la sala praticamente in mutande, si è avvicinata ha preso una forchetta ed ha assaggiato la panna della nostra torta, per poi rimettere la forchetta al suo posto. Non ci facciamo mancare niente.
L’ultima è stata una nonna, la categoria più temuta di Signora, che al teatro per bambini si è fatta largo col nipote al tavolo degli attori per chiedere un autografo al folletto Milo. Lo ha poi intrattenuto raccontando di suo nipote che segue da oltre due anni il programma televisivo cui si ispirava lo spettacolo, ed ha mimato le varie espressioni del bimbo da quando era piccolissimo ad oggi. Cioè la Signora ha chiacchierato col Folletto per buoni 10 minuti con una ressa pazzesca in coda a teatro.
Comunque ciò che più mi colpisce delle Signore è lo strano fenomeno fisico dell’Uomo di Latta, ovvero come mai ingrassano (ingrasseremo) solo nel busto e mantengono le gambe come stecchini, assumendo cioè un tipico corpo a cilindro proprio come una lattina. La scienza dovrebbe interrogarsi su certi misteri.

2 commenti:

Spartacus ha detto...

Ma se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso.


Io ho provato ad aspettare l' indomani, ma la mia nostalgia ha sempre la meglio, a qualunque ora.

Verosimile ha detto...

Meglio la nostalgia, che ha porta anche la dolcezza e la speranza, rispetto alla triste malinconia, all'amaro rammarico o al pungente pentimento.