venerdì 26 marzo 2010

Rabat, no Rabat



“Domani devi partire, devi andare in Marocco”
“Cazzo che preavviso”. Per una che non sa neanche bene chi sia il suo capo né se domani avrà ancora un ruolo, mi pare un bel commitment. Ecco, ma io sono così, vedo il pelo, non vedo l’elefante. Comincio ad informarmi su albergo, cambio, autista, temperature medie, previsioni, aereo.
Ad un certo punto mi rendo conto di non avere un passaporto valido. Ovvero ho un passaporto scaduto. Porca puzzola, sono davvero una torsola.
Vado in questura stamani, mi dicono che ci vogliono quindici giorni. Pago bollettino, bollo, foto. Nei vari passaggi per le vie del centro tra poste tabacchino e fotografo, faccio shopping. Un paio di scarpe nuove color prugna, che indosso subito come fanno i bimbi mettendo le vecchie nella scatola. Quasi quasi metto anche questo in conto alla ditta, in fondo non le avrei mai comprate se non fossi andata a rinnovare il passaporto. Che ne dite?

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