mercoledì 13 gennaio 2010

Un giorno mi sposai



Il matrimonio non e’ mai stato uno dei principali obiettivi nella mia vita. Certo la famiglia, ma il giorno del matrimonio in se’, l’abito, la cerimonia, no di certo. Eppure mi sono sposata, ed e’ stato un giorno davvero felice in cui ho potuto riunire molte delle persone a cui voglio bene e renderle partecipi di una mia gioia. Ho delle amiche che invece hanno sempre dato un peso particolare al vestito da principessa, al trucco, all’acconciatura, al ricevimento, ai fiori, alle bomboniere. Le bomboniere hanno un unico pregio: sono piccole. Molte hanno un altro grande pregio: si rompono facilmente. Io optai per una donazione al Centro Mondialita’, con relativa pergamena. Qualcuno regala piccole bottiglie di vino, o barattolini di marmellata o miele, le cosiddette bomboniere ingurgitabili.
Ad ogni modo il giorno del matrimonio puo’ essere massacrante per gli invitati, costretti a vestirsi bene, pettinarsi, lavarsi, ed esserci. Fino ad un certo punto va bene, ma quando poi si e’ mangiato a sufficienza, bevuto a sufficienza, parlato, riso, cantato e scherzato a sufficienza, si dovrebbe essere liberi di salutare, ringraziare e andarsene. Invece manca sempe l’ultima portata, e poi gli sposi ci hanno messo ore per le foto, si e’ cominciato a mangiare alle 15, vuoi che non si arrivi lisci lisci alle sei del pomeriggio?
Le foto...la mia fotografa continuava a ripeterci di comportarci come se fossimo in una fiction: “fai finta di abbracciarlo, fai finta di baciarlo”. “No guarda che ci siamo sposati davvero, altro che fiction”. Fatto sta che il mio novello marito per fare la fiction manco poco cade da un muretto, mentre io che ero gia’ incinta mi sono dovuta arrampicare sulla scaletta umida ed incordata di un peschereccio.
Comunque basta che poi gli sposi tengano per se’ le foto, senza pretendere di invitare amici e parenti appositamente per mostrare quel pesantissimo album: basterebbe prenderne uno, cambiarci le facce mantenendo pose ed abiti, e sarebbe un gran risparmio.
E poi c’e’ la storia del boquet, che lo lanci all’indietro e bla bla bla. C’e’ chi se ne fa due, uno piu’ economico da lanciare e l’altro da tenere per ricordo. Ma non e’ da ipocriti? Ma non e’ da egoisti? Io ho preso il mio, sono andata da una mia amica che aveva avuto una grossa delusione d’amore e le ho detto “Tieni, spero di porti fortuna”.

2 commenti:

spina ha detto...

Io mi sono divertita al mio matrimonio, molto più che a quelli degli altri.
Il vestito era il primo che avevo provato (ma ero molto fica), le bomboniere le aveva scelte mia mamma ma il menu' era stato ovviamente attentamente vagliato da me. Il fotografo era un pazzo ma bravo.
Non ho fatto donazioni, non in quella occasione. Sono un po' contraria alla filosofia "non fiori ma opere di bene", allora si potrebbe anche dire "non stivali ma opere di bene". Evviva le donazioni e evviva le bomboniere.
anche io ho regalato il bouquet ad una mia amica ma non le ha portato molta fortuna. Sicuramente non avrei mai potuto lanciarlo, sarebbe stata un'arma visto il peso. Probabilmente sarebbe stato più facile e meno pericoloso lanciare direttamente la mia amica sul bouquet.

Il disegno è bellissimo!

Verosimile ha detto...

Il disegno stavolta non è mio, ma del Caluri.