venerdì 22 gennaio 2010

Cavo'

Aver comprato la casa da un elettricista comporta, come gia’ detto, la presenza di prese di smisurate dimensioni sparse ovunque per casa. Con relative placche. Se poi l’elettricista in questione presenta una tendenza maniacale verso il proprio lavoro, si troveranno regolatori di intensita’ a manopola ad ogni punto luce, anche in prossimita’ del cesso, prese TV e telefono ovunque, anche sul terrazzo, impianto di filo diffusione e Dolby surround pronto all’uso, la predisposizione al riavvolgimento elettronico delle avvolgibili, l’allarme, il video citofono, la vasca a idromassaggio, l’aria condizionata, l’attacco del telefono anche sopra i fornelli della cucina, ma soprattutto la porta di ingresso CAVO’. Trattasi di porta blindata elettronica, va a corrente insomma. Se va via la corrente, c’e’ una batteria interna che permette apertura e chiusura. Se e’ scarica, si resta chiusi in casa. Per aprire c’e’ un pulsantino da tenere premuto. Quando chiudi, si sente un rumore tipo macchina fotografica che segnala la chiusura elettronica. Le chiavi sono codificate ed hanno la forma di una USB. Soprattutto, la porta CAVO’ non ha maniglia interna. Ieri il piccolo, che nel frattempo aveva rotto un tostapane pensando che fosse un cagnolino da portare in giro al guinzaglio tirandolo per il cavo di alimentazione, ha chiuso il CAVO’ con le dita dentro. Cioe’ il CAVO’ si e’ chiuso lo stesso, ha emesso il suo strano clic fotografico con due ditina inserite. Cazzo cazzo cazzo! E poi non si voleva riaprire. Cazzo cazzo cazzo! “Queste me le mangio” pensava il maledetto. Finche’ ho tenuto premuto quel pulsantino neanche gli avessi ficcato un bastone nel culo a quel cavo’ implacabile, e lui ha mollato la presa. Lasciando le dita illese, solo una sbucciatura. Prende anche per il culo, il bastardo.

Nessun commento: