martedì 21 aprile 2009

Megaconcerto di beneficenza

Mi è venuto in mente il Megaconcerto di beneficenza di Benni, letto qualche anno fa. È curioso come la memoria ti apra a volte certi ventagli di cui avevi dimenticato il disegno, e ti restituisca i colori che ti avevano colpito, aggiungendo dei tratti che magari non facevano parte dell’immagine originaria. È bastata un po’ d’afa per farmi ritrovare quel ventaglio.
Ho il ricordo di una marea di politici, VIP, cantanti famosi, manager aziendali (personaggi di quel libro), intenti ad organizzare questo grande evento mediatico con enorme dispiegamento di forze e denaro, parte del quale da devolvere appunto in beneficenza. Forse un baraccone per fare bella figura, e per creare fama e lavoro ad alcune persone scelte ad hoc, i raccomandati, le puttane, i leccaculo.
Si farebbe molto prima a prendere tutti quei fondi e donarli zitti zitti, compresi quelli per mettere in piedi lo show di cui sopra, se quello è lo scopo vero.

D’altronde ci fu un altro signore che insegnò a donare senza superbia, senza vanto, senza esibizionismo. Mi ci arrovellai parecchio da piccina, dopo qualche ora di religione; ma se si dona in silenzio, come si fa ad essere di esempio? Che le cose prima o poi si vengano comunque a sapere?

3 commenti:

Paolino ha detto...

Bella domanda Vero...
Bella davvero!
Se non si dicono le cose belle che si fanno, come si fa ad essere d'esempio?
Mamma mia... Non ti so rispondere!!!!!

spina ha detto...

Non e' necessario ostentare ma puo' essere utile condividere. A me per esempio e' capitato di regalare delle adozioni a distanza. Poi se uno vuole continuare puo' farlo ...

Verosimile ha detto...

Ci vuole una giusta misura; non mi piacciono le grande serate o i grandi eventi di beneficenza, che si portano dietro molte spese, si puo' dare in modo piu' semplice e misurato utilizzando i canali gia' in atto.