martedì 31 marzo 2009

PNL

Mi hanno regalato, ed ho letto, un libro sulla Programmazione Neuro Linguistica. Secondo questa teoria la nostra intelligenza percettiva, ovvero come percepiamo ciò che ci circonda e come lo facciamo nostro, può essere di tre tipi: visiva, uditiva e cenestetica. Coloro che hanno un’intelligenza percettiva principalmente visiva, ovviamente sono colpiti dall’immagine delle cose e percepiscono principalmente attraverso la vista, per cui hanno memoria fotografica, fanno attenzione ai colori, si ricordano ciò che studiano ricorrendo a schemi ed evidenziando. Gli uditivi invece sono molto più attratti dai suoni, ricordano ciò che ripetono ad alta voce, sono più colpiti da qualcuno che dice loro “Ti voglio bene” piuttosto che se ricevono un abbraccio o un bigliettino d’amore. Per i cenestetici assumono importanza tutte le altre percezioni sensoriali, inclusi i sentimenti e le emozioni. Quindi ricordano un evento tramite ciò che hanno provato in quel momento, hanno bisogno del contatto fisico e dimostrano l’affetto con un abbraccio.

Da ciò deduco che la nostra società punta assolutamente sul visivo, basti pensare alla continua attenzione verso l’aspetto fisico, il fitness, l’abbigliamento, il trucco, l’acconciatura. Per non parlare dei vari SMS ed MMS per inviare anche foto, di Skype, e-mail e MSN. È anche una società uditiva, tutti abbiamo il cellulare per sentire la voce di parenti e amici, andiamo a concerti ed ascoltiamo musica e radio.
Ma dove è finita la parte cenestetica? Dove abbiamo messo l’abbraccio, la stretta di mano, l’emozione di un incontro? Che i nostri giovani ai concerti abbiamo creato un nuovo verbo ed una nuova moda, quella di pogare, proprio per ricreare quel contatto che orami si limita allo stare spalla a spalla con uno sconosciuto su un mezzo pubblico?
In questa società asettica, perderemo forse la capacità di fare l’amore, a meno che non sia tutto virtuale?

Poghiamo!

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