giovedì 12 marzo 2009

Mia nonna Sua nonna



Sabato abbiamo festeggiato il compleanno di mia nonna; ne ha compiuti 96. Io la adoro, ha la pelle liscia e morbida come una ventenne ed ogni tanto parte a raccontarmi della guerra, degli sfollati, dei fascisti, dei partigiani, dei campi si sterminio dove morì suo cognato (suggerisco all’Oscuro Signore che ogni tanto in TV sostiene che le camere a gas si usavano per scopi igienici, di entrarci e farsi prima un bidet, poi un bello shampoo, che dopo ne riparliamo). Comunque in questi anni di lontananza avevo dimenticato le liti topiche tra mia nonna e sua figlia. Lei, mia mamma, ha un carattere che tende ad imporsi. Mia nonna non sta certo zitta. Proprio sabato mattina hanno litigato e mia nonna ha cominciato ad alzare impetuosamente le braccia, mentre parlava in modo concitato, finché indispettita si è diretta a grandi e veloci passi verso il bagno. Mia mamma con una sgomitata ed un cenno del mento mi ha indicato il bastone che mia nonna usa solitamente per camminare, e che in quel momento di rabbia aveva dimenticato in un angolo del salotto.
La rabbia ha poteri incontrollabili. Pensate un po’ cosa potremo fare noi operai e impiegati schiacciati dal potere padronale e rinfinocchiti dal troppo studio, se ci incazzassimo un po’.
Comunque la domenica successiva la nonna di mio marito ha festeggiato i suoi 95 anni. Dritta come un cipresso, “arrughita” dal sole della campagna, ha affrontato le difficoltà della vita col sorriso, e lo ha dimostrato domenica stessa. Infatti, avvicinati al ristorante alcuni parenti con cui voleva fare due chiacchiere, le sono caduti i pantaloni ed è rimasta in mutande nel bel mezzo della sala, tra le risate generali, la sua per prima.
La giornata è finita con mio figlio più piccolo immerso in una pozzanghera enorme, anzi nelle sabbie mobili, in lacrime, sporco fino alle mutande, e spaventatissimo.
A me ha fatto tanto ridere…o forse mi dovevo arrabbiare?

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