Informazioni generali: Parigi è cara. Tenete conto che praticamente
costa tutto il doppio; un caffè 2 euro, un gelato 4 euro, e così via. Di bello
c’è che i musei e i monumenti sono gratis per i minori di 18 o 26 anni, quindi
risparmierete nelle visite con i bambini o ragazzi.
Per il nostro
volo abbiamo scelto Rayanair ed abbiamo trovato delle tariffe davvero
concorrenziali. Tenete però conto che Raynair atterra a Parigi Beauvais (che si
pronuncia Buvé), e che per raggiungere il centro di Parigi ci vuole un’oretta
con un comodo bus che costa 16 euro a persona.
A Parigi
abbiamo soggiornato in un appartamento scelto su booking e siamo finito nel
quartiere nero. Niente di preoccupante, solo molti parrucchieri popolatissimi e
ingrossi di abbigliamento per bambini. Il nostro appartamento in particolare
era comunque in un vicolo pedonale che confluiva in un mercato coperto molto
carino, il mercato St.Martin, ed in un paio di locali frequentati da soli
bianchi, anche famiglie con bambini che giocavano a palla di fronte al Marché
(Mercato), come se ci fosse un confine invisibile tra questa zona e la strada
principale.
Clima: aspettatevi di tutto, noi alla fine di giugno abbiamo trovato temperature
tra i 9 ed i 17 gradi ed anche un po’ di pioggia.
Preparatevi: non sarete i soli a voler visitar le bellezze di
Parigi, quindi siate pronti a code di ore presso i principali monumenti e
musei, anche se alcune potranno essere evitate.
Usate la metro per gli spostamenti in città: è
comoda e veloce. Noi abbiamo fatto un biglietto valido 5 giorni, ma ci sono
anche per un numero inferiori, per le zone 1/3 ed è stato davvero utile e
conveniente.
NB=quasi tutti
i musei e monumenti sono gratis la prima domenica del mese. I musei sono chiusi
quasi tutti il lunedì.
Il nostro viaggio: La prima sera il piccolo mi ha chiesto di
tornare a casa sua. C’è da aspettarsi di tutto coi bambini. Il mio piccolo è
piuttosto abitudinario e anche se ha sognato la Torre Eiffel da quando è uscito
il cartone “Ratatouille”, ha già cambiato idea prima ancora di vederla.
Il nostro primo giorno a Parigi è stato dedicato
alla visita della Torre Eiffel e dei giardini della Tuileries. Per la torre, abbiamo
deciso di percorrere il possibile a piedi e ricorrere all'ascensore solo nel
tratto finale. La Torre Eiffel è veramente un miracolo dell’ingegneria ed uno
spettacolo di leggerezza. Pensate che la pressione esercitata sul terreno è
quella di un uomo seduto su una sedia. Dalla cima si gode una panoramica
speciale di Parigi, e salire a piedi è una soddisfazione. Siamo anche riusciti
a litigare con una coppia straniera che cercava di passare avanti alla coda
dell’ultimo ascensore.
Alla base della
torre, oltre a centinaia di venditori ambulanti, anche qualcuno che fingendo di
farti un’intervista cerca di spillarti qualche moneta.
La passeggiata ai
giardini della Tuileries è stata rinfrancante, ci siamo seduti sul bordo lago
su quelle comode seggioline verdi, abbiamo camminato in relax, assistito ad una
manifestazione in costume delle ragazze di Taipei, dato due briciole ai
passerotti.
Abbiamo
dedicato il secondo giorno alla
visita del Louvre. Ci siamo procurati i biglietti il giorno prima, seguendo le
indicazioni di questo sito http://www.italianipocket.com/pocket-louvre-visitare-il-louvre-in-1h30/ e quindi recandoci alla tabaccheria del “Carrousel
du Louvre” (l’entrata con la tenda rossa) evitando così la coda della
biglietteria. Un suggerimento provvidenziale! Ai bimbi è piaciuto tutto, le
statue, l’arte egizia ed islamica, un po’ meno i quadri, ma non La Gioconda. Eppure
io trovo che non si debba cercare qui l’imponenza del grande quadro o l’emozione
del gesto eroico, ma è lo sguardo particolare, ambiguo ed ammiccante, a colpire
ed a restare impresso nella mente. Poi abbiamo visitato Pompidou, più che altro
perché il piccolo voleva veder Kandinsky di cui gli parla il suo maestro. Ne
siamo usciti con una bella definizione dell’arte contemporanea come “quella che
fanno un po’ a caso”, e con un immancabile gelato italiano preso nella
gelateria della piazza del centro Pompidou. Per finire, in metro fino a
Montmatre, chiesa Sacre Coeur e Place du Tertre, dove ci siamo divertiti a
vedere le caricature o “ricariche” come le chiama il grande, fatte in diretta
ai passanti. Infine su forte desiderio di marito, cena alla pizzeria La Pignatta
in Rue de Martyrs; era buona devo ammetterlo.
Terzo giorno dedicato a Versailles. Mi ha colpito tantissimo
come quando ci andai in quinta liceo. I luoghi, la storia, l’immagine della
famiglia reale in quelle sale, la fine di un’era con la Rivoluzione Francese. I
giardini sono da non perdere; i giochi d’acqua delle fontane ci sono il sabato
e la domenica dal 30 marzo al 27 ottobre, ad orari prestabiliti. Consultate il
sito http://www.parigi.it/it/index.php per maggiori dettagli. Per raggiungere
Versailles si prende la RER C direzione Versailles Rive Gauche. Potete comprare
anticipatamente i biglietti di ingresso dove avete preso quelli per il Louvre,
oppure lungo il viale che raggiunge la reggia, prima di entrare nei cancelli, a
sinistra, c’è un piccolo ufficio turistico dove non farete fila, mentre la
biglietteria ufficiale è sovraffollata. Armatevi di pazienza all'ingresso della
reggia, oppure arrivate molto presto.
Quello che mi
affascina del viaggio sono anche le persone, oltre ai luoghi. Al ritorno da
Versailles sulla RER ho chiacchierato con una signora brasiliana con l’apparecchio,
vestita un po’ sciatta, simpatica, che parlava spagnolo. Ma non si parla
portoghese a Brasilia? Comunque questa signora viaggiava in Europa per 30
giorni da sola, aveva un sorriso strano, buono, è scesa mi ha detto che sarebbe
andata a Roma e che i bimbi erano “muyi lindos”.
Quarto giorno scena madre del piccolo, pianto disperato, il
tutto compreso nel prezzo. Dice che vuole andare a Gardaland e che ce lo chiede
da 7 anni (lui ha 7 anni), dice di essere disperato. Al posto di Gardaland gli
offriamo un giro a Notre Dame, una camminata lungo la Senna dove sono stati
installati alcuni giochi per bambini, il Bateaux Mouche (o battello moscio
perché appunto va piano), ed una storia di paura. Si perché spesso mi chiede
una storia di paura. L’ultima volta gli ho raccontato quella del bruco
malefico, e mi sono trovata una processionaria dentro i pantaloni fino al
ginocchio; è vero le processionarie sono urticanti. Questa è stata la volta del
fantasma della Senna. Bisogna che le scriva, metti caso divento famosa.
E poi, Champs
Elysees, Arco di Trionfo, Museo D’Orsay chiuso (è lunedì!), un ragazzo che fa
finta di ritrovare un anello e chiede la ricompensa al passante di turno.
Occhio che questa scena si è ripetuta varie volte per cercare di spillare soldi
ai turisti.
Comunque il
giorno dopo abbiamo preso una macchina a noleggio verso EuroDisney.
Gli ultimi tre giorni siamo stati ad EuroDisney.
Non c’è molto da dire, a parte che abbiamo soggiornato all’Hotel Kyriad e che
ci siamo trovati bene, che vi consiglio di acquistare i biglietti per il parco
direttamente all'hotel in quanto hanno tariffe molto convenienti, che i due
parchi piacciono ovviamente molto ai bambini, ma anche agli adulti, che se ne
esce comunque con una sensazione di opulenza-comprare-mangiare-dolciumi-spreco,
almeno per ciò che mi riguarda (non si potrebbero fare dei parchi davvero
ecologici e solidali?), che per chi come me ha sudato per passare l’otto alla
guida di uno scooter 250 assistere allo Stuntman Show fa parecchio male, e che
se tornate all'aeroporto di Beauvais in macchina occhio a non passare di nuovo
per Parigi, considerate comunque un paio d’ore anche se si tratta solo di 100 Km
circa.
Infine, dice il saggio “Mamma, a me piace più Livorno di Parigi perché a Livorno
ci sono meno barboni. E poi la metropolitana mi fa venire il mal di testa.”