martedì 5 marzo 2013

Settimana bianca


Ci sono ricascata. Sono andata in settimana bianca.

Perché?

Prima tappa della settimana bianca: il noleggio attrezzatura. Entri, puzza di piedi e umido unito a cera per sci, ammasso di gente perché oggi è il giorno degli arrivi, caldo abbestia con la giaccavvento in un luogo chiuso. Ne esci esausto.
Seconda tappa: deposito attrezzatura. Stesso puzzo di piedi e umido, ma senza cera, forse vendono un alberino aromatico apposito per creare l’atmosfera. Stesso caldo, ed anche un po’ di buio. Pigi tutto nell'armadietto dei puffi e ti prepari per la sciata del giorno dopo.
Terza tappa, sciare finalmente. È mattina presto e fa freddo. Meno male, perché se fa caldo la neve è pappa. Di te, escono solo due zigomi rosa. Sei pieno di entusiasmo, ma saranno proprio quei due zigomi rosa esposti al vento pungente delle discesa a fartelo passare. E pensare che anni fa a tutto ciò si aggiungeva lo skipass cartaceo appeso alla cerniera con un gommino, che tatata tatata cadenzava la tua discesa sferzandoti il viso con taglienti sciabolate. Almeno quello non esiste più, lo skipass è in un taschino e quando passi il tornello dell’impianto bippa da solo.
Sosta al rifugio. Rischi di pisciarti addosso. Ti catapulti nel bagno. Il bagno ovviamente è infondo alle scale, si quelle ripide e umidicce ottime per la camminata con gli scarponi. Invidi chi ti sorpassa con le scarpe da snowboard, vorresti convertirti alla tavola solo per quelle. Arrivi al cesso sembri Pinocchio, ti spogli, fortuna che le salopette intere non usano più, che ogni volta rischiavi di infilare una manica nella buca. Ti rivesti come un torero al momento della vestizione.
Scendi fai la slalom tra la folla e pensi chi me l’ha fatto fare? Poi inizia a nevicare. Lipperlì non sai se esserne felice o meno, poi apri la bocca tiri fuori la lingua e mangi quegli enormi fiocconi leggeri come zucchero filato. Ti sembra di avere otto anni, sei felice. È l’ultima discesa, che affronti sempre con timore perché nell'ultima discesa di solito ci si spacca le ginocchia, ma va bene. Sei ancora più felice.

Ti togli gli sci e li afferri con entusiasmo, e dirigendoti alla macchina scurreggi allegramente la polenta della sera prima.

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