lunedì 25 marzo 2013

All'Iper


Infilo 50 cent nell'apposita fessura e cerco di estrarre il carrello della spesa, ma ne escono 5 tipo treno. Provo a separarli per estrarne uno solo; niente, hanno fatto nocciolo. Mi rivolgo con successo alla fila adiacente, mi aggiudico il mio carrello, ha una ruota che ogni tanto si inceppa, ma lo governo con forza e sono convinta che lo domerò. Alla fine della scala mobile mi attendono i dinosauri. Si! Riproduzioni in movimento, con effetto sonoro ed assembramento di figlioli, sabbia marroncina ai piedi, piante di plastica. Boia.
Con in mano il mio Salva Tempo a mo’ di torcia olimpica, procedo velocemente con la spesa. Sono ormai a più di metà, reparto saponi e cura della persona, sono soddisfatta del tempo registrato, ma ad un certo punto passando il Salva Tempo non sento più il familiare BIP. La torcia olimpica si è spenta, il trionfo è ormai lontano, praticamente sto cazzo di salva tempo si è rotto.
Vaglio in un microsecondo le possibili opzioni:
  1. dirigermi al punto d’ascolto e farmi dare un salvatempo nuovo. Questo significherebbe ribattere tutto il già battuto, e comunque avere la possibilità della temuta rilettura a fine spesa.
  2. proseguire buttando tutto nel carrello ed andando poi alla cassa normale.

Scelgo la 2, butto tutto alla rinfusa nel carrello, sono una furia finché un ragazzo mi interrompe quasi al traguardo, zona verdura, per chiedermi in inglese il numero per la pesata dei cavolfiori. Gli rispondo in inglese, e mi sento addosso gli occhi del popolo dell’Ipercoop nel raggio di 2 metri.
Continuo, non mi distraggo, arrivo a casa, parcheggio, apro il portabagagli, un borsa rotola, vedo cadere il contenuto. La scena è al rallentatore, io penso che non ci sia niente da rompere, ma poi la vedo lì, la bottiglia di aceto, che cade lenta, non faccio niente, rotola cade di punta, ed io sono convinta che non si romperà, invece si, a terra come è caduta, lentamente si sgretola in tanti pezzi, ed in odore forte.
Mapporca di quella puzzolamaremmabonaimpestata la prossima volta vado a fa’ asparagi.

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