Infilo 50 cent nell'apposita fessura e cerco di estrarre il carrello della spesa, ma ne escono
5 tipo treno. Provo a separarli per estrarne uno solo; niente, hanno fatto
nocciolo. Mi rivolgo con successo alla fila adiacente, mi aggiudico il mio
carrello, ha una ruota che ogni tanto si inceppa, ma lo governo con forza e
sono convinta che lo domerò. Alla fine della scala mobile mi attendono i
dinosauri. Si! Riproduzioni in movimento, con effetto sonoro ed assembramento
di figlioli, sabbia marroncina ai piedi, piante di plastica. Boia.
Con in mano il
mio Salva Tempo a mo’ di torcia olimpica, procedo velocemente con la spesa.
Sono ormai a più di metà, reparto saponi e cura della persona, sono soddisfatta
del tempo registrato, ma ad un certo punto passando il Salva Tempo non sento più il
familiare BIP. La torcia olimpica si è spenta, il trionfo è ormai lontano,
praticamente sto cazzo di salva tempo si è rotto.
Vaglio in un
microsecondo le possibili opzioni:
- dirigermi al punto d’ascolto e farmi
dare un salvatempo nuovo. Questo significherebbe ribattere tutto il già
battuto, e comunque avere la possibilità della temuta rilettura a fine
spesa.
- proseguire buttando tutto nel carrello
ed andando poi alla cassa normale.
Scelgo la 2,
butto tutto alla rinfusa nel carrello, sono una furia finché un ragazzo mi
interrompe quasi al traguardo, zona verdura, per chiedermi in inglese il numero
per la pesata dei cavolfiori. Gli rispondo in inglese, e mi sento addosso gli
occhi del popolo dell’Ipercoop nel raggio di 2 metri.
Continuo, non mi
distraggo, arrivo a casa, parcheggio, apro il portabagagli, un borsa rotola,
vedo cadere il contenuto. La scena è al rallentatore, io penso che non ci sia
niente da rompere, ma poi la vedo lì, la bottiglia di aceto, che cade lenta,
non faccio niente, rotola cade di punta, ed io sono convinta che non si
romperà, invece si, a terra come è caduta, lentamente si sgretola in tanti
pezzi, ed in odore forte.
Mapporca di
quella puzzolamaremmabonaimpestata la prossima volta vado a fa’ asparagi.
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