Un giorno litigai col Puro. Probabilmente ero più
nervosa del solito, o probabilmente ero più io.
Mi raccontò di essere stato a visitare una fattoria
vegana. A me sembrò l’ennesima cazzata, dopo i corsi di counseling ovviamente.
Mi sembrano tutte mode piccolo borghersi, più forma che apparenza. Lui mi accusò
di essere manichea, o bianco o nero, cosa che mi fece un po’ riflettere. L. mi consolò:
“Sono d’accordo con te. E poi essere manichei vuol dire
essere un po’ giovani, non accettare le sfumature di grigio, i
compromessi.”
Con questo alito di gioventù sono andata avanti fino a
ieri all’ora di pranzo, quando L. stava per prendere pollo arrosto e
patate e si è fermata “Ah già, sono vegetariana!”
“Sei vegetariana?”
“Si, poveri animali costretti in batterie a vivere come
bestie ipernutriti per il macello. Comunque da quando siamo vegani mio marito
non fa altro che scurreggiare fetido. Insomma un po’ di dignità, anche se siamo
sposati da vent’anni!”.
Non ho ascoltato tutto, ho un turbinio nella mente. Non
sono vegana non seguo i corsi di counseling sono anche manichea scurreggio di
fronte a mio marito (ma senza fare rumore) e chissà se alito ancora
gioventù.
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