Ecco stavolta mi
è toccata una donna della mia età, direi. Ha gli occhi stralunati, non so se
per via dell’attività sulle dichiarazioni dei redditi dalla mattina alle 8,30,
e sono le 5,45, o per natura. Provo a fare la splendida ed a scherzare un po’,
penso che faremo presto, vengo qui da tre anni hanno praticamente tuttii miei
documenti e la mia dichiarazione è pressoché sempre la stessa: mutuo, scontrini
e ricette mediche, assicurazione auto e scooter. Ecco no, porca miseriaccia.
Ecco nell’era dell’informatizzazione globale dove tutti aspirano a quel cazzo
di AI-PAD come fosse un salvavita, e non farebbero mai a meno del TAC SCRIN,
ecco che i terminali per la dichiarazione si bloccano, i documenti non sono in
linea e allegata alla mia dichiarazione dell’anno scorso c’è un contratto di
acquisto casa e stipula mutuo sbagliato. SBAGLIATO. No, come sbagliato? SI si
sbagliato, affacciati pure al mio schermo. Mi affaccio ed è sbagliato. Ma per
fortuna c’è il DATABEIS. Nel DATABEIS ci sono i documenti, li sfogliamo tutti
da quelli del 2009 ad adesso, io sempre affacciata, il che vuol dire a buo
pillonzi per guardare dall’altra parte della scrivania. Ecco ritroviamo i
contratti giusti. La signora è esausta ed io ho perso tutto il mio smalto
iniziale, mi sta anche venendo sonno. Ma non si può infierire, sono lavoratori
anche loro, magari precari, che comunque danno la colpa a “quella che t’ha
fatto il 730 l’anno scorso”. Poveraccia. La tipa mi guarda con quelle sfere
oculari e dice “STAMPO TUTTO”. Stampo tutto??? Come se fosse l’ancora di
salvezza, il sano bianco e nero su carta, senza link senza archivi. Eccoli i
tui documenti, anche quelli sbagliati, così hai tutto. Nell’era tecnologica del
tutti connessi me ne esco con un pacco di fogli più di quanto ne avessi al mio
ingresso al patronato, e non sono AI fogli, no no, sono fogli di carta normali,
stampati da una parte sola, per la gioia dei nostri alberi, pesano ingombrano,
ma si possono toccare con tutta la mano e non solo col dito come si fa col TAC
SCRIN.
Sono passate due
ore e un quarto.
2 commenti:
Tempo fa andai ad una mostra di fotografia e notai che su un muro c'era scritto questo slogan: "L'umanità si divide in due specie: chi ha perso i dati e chi li perderà".
Quanto rimpiango il caro vecchio schedario...
Non capisco come non si riesca a razionalizzare tutta questa roba, bensì a spargerla nelle mani di qualche inscatolatore folle. O di qualche PC che si impalla.
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