mercoledì 9 maggio 2012

Sette e trenta


Ecco stavolta mi è toccata una donna della mia età, direi. Ha gli occhi stralunati, non so se per via dell’attività sulle dichiarazioni dei redditi dalla mattina alle 8,30, e sono le 5,45, o per natura. Provo a fare la splendida ed a scherzare un po’, penso che faremo presto, vengo qui da tre anni hanno praticamente tuttii miei documenti e la mia dichiarazione è pressoché sempre la stessa: mutuo, scontrini e ricette mediche, assicurazione auto e scooter. Ecco no, porca miseriaccia. Ecco nell’era dell’informatizzazione globale dove tutti aspirano a quel cazzo di AI-PAD come fosse un salvavita, e non farebbero mai a meno del TAC SCRIN, ecco che i terminali per la dichiarazione si bloccano, i documenti non sono in linea e allegata alla mia dichiarazione dell’anno scorso c’è un contratto di acquisto casa e stipula mutuo sbagliato. SBAGLIATO. No, come sbagliato? SI si sbagliato, affacciati pure al mio schermo. Mi affaccio ed è sbagliato. Ma per fortuna c’è il DATABEIS. Nel DATABEIS ci sono i documenti, li sfogliamo tutti da quelli del 2009 ad adesso, io sempre affacciata, il che vuol dire a buo pillonzi per guardare dall’altra parte della scrivania. Ecco ritroviamo i contratti giusti. La signora è esausta ed io ho perso tutto il mio smalto iniziale, mi sta anche venendo sonno. Ma non si può infierire, sono lavoratori anche loro, magari precari, che comunque danno la colpa a “quella che t’ha fatto il 730 l’anno scorso”. Poveraccia. La tipa mi guarda con quelle sfere oculari e dice “STAMPO TUTTO”. Stampo tutto??? Come se fosse l’ancora di salvezza, il sano bianco e nero su carta, senza link senza archivi. Eccoli i tui documenti, anche quelli sbagliati, così hai tutto. Nell’era tecnologica del tutti connessi me ne esco con un pacco di fogli più di quanto ne avessi al mio ingresso al patronato, e non sono AI fogli, no no, sono fogli di carta normali, stampati da una parte sola, per la gioia dei nostri alberi, pesano ingombrano, ma si possono toccare con tutta la mano e non solo col dito come si fa col TAC SCRIN.
Sono passate due ore e un quarto. 

2 commenti:

Henry Every ha detto...

Tempo fa andai ad una mostra di fotografia e notai che su un muro c'era scritto questo slogan: "L'umanità si divide in due specie: chi ha perso i dati e chi li perderà".
Quanto rimpiango il caro vecchio schedario...

Verosimile ha detto...

Non capisco come non si riesca a razionalizzare tutta questa roba, bensì a spargerla nelle mani di qualche inscatolatore folle. O di qualche PC che si impalla.