mercoledì 16 maggio 2012

Sforzi fisici


Ore 19.40, parto da casa per una corsetta. La luce è quella della primavera prima del tramonto, un momento che io semplicemente adoro. Sono in aperta campagna, nel silenzio. Mi scappa una petina piccola, silenziosa, fetida. Ci stava proprio bene. Tempo zero sento una voce alle mie spalle. "Come mai non sei venuta all'ultima riunione?". Mi volto, è il Cicci, un vecchio amico che adesso incontro spesso per via che i bimbi frequentano la stessa scuola, ed abitiamo nello stesso quartiere. Anche lui in divisa da footing.
"Non potevo, e comunque le maestre non mi hanno neanche fatto avere l'avviso".
"Non ti sei persa niente. Comunque io mi fermo qui, ho bisogno di una bombola di ossigeno".
Resta da capire se per via del suo, di sforzo fisico, o per il mio.

4 commenti:

Henry Every ha detto...

Non credo sia per via del tuo; avrebbe avuto tutto l'interesse a levarsi di lì il prima possibile invece di fermarsi.

Verosimile ha detto...

Forse stava per svenire.

Spartacus ha detto...

Ero piccolo e mio nonno vecchio, così ogni tanto a lui scappava un peto e a me una risata e lui, ogni volta, mi ripeteva solenne:
"Il culo non ha legge, è il padrone delle scoregge."

L'anarchismo del culo! Forse questa è la strada. Una volta gridavo "Una risata vi seppellirà", ma oggi ...

li ammazzerei di puzze!!

Verosimile ha detto...

Io sono pronta! (Mia nonna dice invece "una scurreggia una risata, un ruto una cortellata")