mercoledì 28 aprile 2010

Modi di dire



Non ho mai pensato di ammazzare il tempo, ne ho sempre così poco che preferirei piuttosto moltiplicarlo che ammazzarlo. Al massimo ho cercato di ingannarlo, per farlo passare quando c’era il rischio di annoiarsi, ma anche di allungarlo quando avevo troppe cose da fare, cosa quest’ultima che mi è sempre riuscita più difficile.
Certo che ad essere pignoli, a cercare il pelo nell’uovo insomma, il tempo è quello che è, passa un po’ come gli pare.
Anche se non ho mai capito perchè si dice “avere il pelo sullo stomaco” intendendo “essere senza scrupoli” o “essere portati a fare cose schifose”; forse perchè l’idea di avere un pelo sullo stomaco fa davvero schifo, come quando mangi la minestra e te lo senti in bocca che non va né su né giù e poi finisci per tirare fuori dalla gola un capello di venti centimetri. Roba da vomitare. Come se tu avessi un pelo sullo stomaco, appunto.
Per non parlare di chi ha il sale in zucca e chi non ce l’ha. Sarà perchè il sale era qualcosa di prezioso un tempo. Ed è forse per lo stesso motivo che da noi la pasta senza sale è “sciocca”, ed una persona un po’ scemina la si può addirittura definire “dolce”. Si vede che era più facile trovare lo zucchero del sale.
Spero comunque di non dover mai cercare un ago in un pagliaio. Non che ci siano molti pagliai in giro, ma sarebbe come trovare una lente a contatto su una pista da sci, che poi è la traduzione moderna dell’ago in un pagliaio. Mi verrebbe davvero un diavolo per capello, anche se nella marea di capelli che ho non si noterebbe nemmeno, sarebbe come una goccia nel mare.
O, come si dice a Livorno dove la gente è nota per la sua finezza, sarebbe come “piscia’ in mare”.

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