mercoledì 29 luglio 2009

Aria condizionata

Sarà capitato anche a voi di guidare alle 15 di un pomeriggio di luglio col sole in fronte che, filtrato dal cristallo del parabrezza, ti surriscalda braccia, gambe e bacino. Soprattutto se si indossa la gonna, l’effetto è devastante. Le gambe nude sfregano l’una con l’altra nel movimento dei pedali freno frizione acceleratore, le cosce cominciano a sudare, e proprio lì nel mezzo si suda al punto da avvertire un soave sciacquettio, come di cozza sullo scoglio sfiorata da un’onda ballerina.
Decido di accendere l’aria condizionata e direzionarla proprio lì, scorro velocemente con lo sguardo i tasti sul cruscotto, sicura di trovare la soluzione.
Posso direzionare il flusso fresco sui piedi, frontalmente, oppure sui piedi e frontalmente allo stesso tempo. Posso decidere la temperatura del lato destro e del lato sinistro dell’abitacolo. Possibile che non ci sia un tastino con su disegnato un pisello o una topa per tenere le palle o i peli al fresco? Non ci posso credere!

Ha ragione il mi’ babbo, gli ingegneri sono tutti scemi.

2 commenti:

nemo ha detto...

Gioia, mi hai fatto venir voglia di provare la gonna.

Germaine

Verosimile ha detto...

Tesoro! Se vuoi ti presto la mia.