venerdì 17 luglio 2009

Diversita'

La prima volta è stata attorno ai quattordici anni. Quando ho conosciuto la prima persona omosessuale, intendo. Una mia amica, una bella ragazza sorridente, una mia coetanea, energica, sportiva. Aveva anche avuto i primi fidanzatini, ragazzi intendo. A me piaceva molto, non in quel senso, come persona amica. Un giorno mi disse che aveva dei problemi, che non venivano dall’esterno come per la maggior parte di noi, del tipo che ne so che ti piace un ragazzo e lui non ti considera o ti prende in giro. Mi disse che aveva problemi che venivano da dentro, che riguardavano il suo modo di crescere. Io capii, forse perché aveva un modo di fare mascolino, ma anche io un po’ lo avevo. Comunque tacqui con gli altri amici. Una domenica pomeriggio in discoteca mi strinse la mano toccandola con fare allusivo. Mi liberai senza offenderla, lei capì, e non ripeté mai niente di simile.
Poi cominciò a fingersi ragazzo, si tagliò i capelli molto corti e si riempiva le mutande di cotone per simulare un bel pacco. Fece innamorare alcune ragazze convinte di avere a che fare con un ragazzo. Forse era più bella come uomo che come donna. Gli amici erano molto preoccupati da questo suo modo di fare, o forse molto sorpresi. Io pensavo solo che non fosse bello ingannare le persone. Quando poi la sua natura smise di fare notizia, quando poi si fidanzò con una ragazza, tutti gli amici smisero di preoccuparsi, chissà se a torto o a ragione.
La persi di vista, mi fidanzai, mi trasferii, mi lasciai. Mi piacerebbe rincontrarla, comunque la ricordo come una persona sorridente ed energica.
La seconda volta è stata più importante. Un mio carissimo amico e collega, un bel ragazzo dai modi eleganti, che si vendeva come donnaiolo incallito, ed aveva fatto strage di cuori in azienda, un giorno a casa sua mi confessò di essere omosessuale. Cazzo! E allora Barbara, Catia, la palermitana, quella di Firenze? “Tutti uomini, ho solo cambiato i nomi da maschili in femminili” mi confessò lui, e aggiunse “Ho sempre provato una certa attrazione verso alcuni ragazzi, e pensavo che fosse normale. Finché a 26 anni mi sono innamorato di un altro uomo, la mia prima esperienza omosessuale”. Io risposi “Se stai scherzando giuro che non ti rivolgo più la parola. Non si scherza su certe cose”.
Non scherzava. E neanche io. Non ho mai riportato a nessuno questa confidenza, se non di comune accordo. Mi ricordo come fosse stato impegnativo per lui fare accettare la sua natura alla famiglia, e ad alcuni amici. “Non hai trovato la ragazza giusta, Non ci hai provato abbastanza”. Innamorarsi ha poco a che vedere col provare.
In seguito ho conosciuto e frequentato molti altri ragazzi omosessuali suoi amici, ed alcune ragazze. Ho trovato in generale i ragazzi autonomi, divertenti, piacevoli, auto ironici, capaci. Sarà forse la necessità di andare subito a vivere da soli e cavarsela, senza stazionare anni in casa con mamma. Li ho a volte trovati più suscettibili del normale, e più umorali.
Un giorno una collega e compagna di studi universitari di questo mio amico pensò bene di riportare le voci che aveva sentito circa la sua omosessualità ad altre amiche e colleghe, fino ad aprire una voragine inevitabile di fuga della notizia.
“Se fai una confidenza a qualcuno, questo si sente in dovere di tenersela per sé come un tesoro, ma un pettegolezzo è qualcosa che si può vendere gratis in qualsiasi momento”.
Quando questa ragazza si accorse del risultato, chiese scusa, ma io penso di non averla mai perdonata per questo, o meglio penso di non essermi mai più fidata di lei. Non sopportavo che i gusti sessuali di una persona potessero influenzare in qualche modo la sua carriera, ed ho sempre pensato che lui avesse capacità superiori alla media e che potesse fare strada.
Adesso non lavora più con me, e più o meno tutti sanno della sua omosessualità, che non fa più notizia.
Come pensavo, questa persona ha fatto strada. Nonostante tutto.

Anche voi avete sicuramente un amico omosessuale, e forse non lo sapete.

3 commenti:

nemo ha detto...

Un mio caro collega e amico anni fa me lo fece capire, era stato un indeciso per anni ed era riuscito a sedurre in passato la nostra collega più bella.
Quando vide in me un pò di sorpresa e nessun imbarazzo cominciò a non farne più un segreto anche con gli altri.
Per noi è stato un momento di stupore, per lui un sollievo incredibile.

spina ha detto...

Io ho un'amica omosessuale. Credo sia una delle persone piu' simpatiche ed intelligenti che io conosca. Sinceramente non ho provato ne' stupore ne' altro. Non mi piace nemmeno dire ho un amico o un'amica gay. Che distinzione e'? Io non dico ho amici che fanno sesso estremo o amici casti, perche' devo dire ho amici gay? Chi se ne frega dei gusti sessuali degli altri.

Paolino ha detto...

Io, purtroppo, ho amici che hanno votato Berlusconi e continuano a farlo!!!