venerdì 14 novembre 2008

Vergogna (2)!

«Uno Stato che vessa e maltratta le persone private della libertà non è uno Stato democratico. Una polizia che usa la forza non per impedire reati, ma per commetterne, non può essere considerata "forza dell´ordine". Fatti di questo genere distruggono la credibilità delle istituzioni più di tanti insuccessi dei poteri pubblici». Valerio Onida, giudice emerito della Corte Costituzionale

10 commenti:

koala70 ha detto...

ancora VERGOGNA, anche se vivo all'estero non mi vergogno di essere italiano ma di chi ci governa e di chi gli permette di stare li ... ??? ma perché in italia non si riesce a cambiare e una volta tanto qualche cosa in meglio in modo da non doversi vergognare? ma il popolo italiano non c'ha proprio un minimo di amor proprio che non sia quello per il pallone o per la formula 1? sob ... ma devo proprio vergognarmi di essere ITALIANO ??? ciao vero a presto.

Verosimile ha detto...

Ciao koala70, mi piacerebbe che il mio paese fosse un paese giusto e non violento, democratico ed ecologista, acculturato e prospero. Voglio sperare che chi ha votato l'attuale governo l'abbia fatto con la stessa convinzione, o illusione...e non in malafede.
Vero

Verosimile ha detto...

E aggiungo: si hai ragione la maggioranza del popolo italiano e' veramente mediocre, razzista, antidemocratica, egoista

koala70 ha detto...

purtroppo non credo si tratti di malafede, penso più che altro al "rintronamento mentale" e aggiungo "globale" dovuto ai Media, televisione in primis. L'italia, solo seconda agli USA è il paese dove si guarda più televisione = "lavaggio del cevello". I quiz, a partire dal Rischiatutto in avanti, le telenovelas fino ai reality sono pensati e realizzati a inalzare l'istinto individualista della persona e a rinnegare il sociale ... scusa non voglio essere troppo pesante è che ho appena parlato al telefono con il "mi babbo" (sindacalista (idealista, sognatore) operaio in pensionato, comunista deluso, ma sempre il mi BABBO) che mi ha detto come vanno sempre peggio le cose in italia e che ho fatto bene ad "emigrare" e non sa quanto questa cosa mi fa Inc.... volare.

Spartacus ha detto...
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Spartacus ha detto...

I pensieri vengono scrivendo(2)...

http://it.youtube.com/watch?v=FSnGV2wsr78

Verosimile ha detto...

Non vedo molta TV, un po' perche' ho poco tempo, un po' perche' ho tanto sonno, un po' perche' possibilmente mi piace vivere all'aria aperta. Sebbene reputi che basare la propria cultura sulla TV sia molto riduttivo e percioloso, soprattutto se un ragazzino crea e forma la propria personalita' ed il proprio pensiero solo su quello, ritengo che a volte possa servire da svago, e magari qualcosa di buono c'e'. Concordo appieno sul senso del comune, che in Italia manca assolutamente, per cui se lasciamo ca'are il cane ai giardini pubblici va bene, tanto non e' nostro, se spacchiamo una panchina va bene, non e' nostra, mentre a mio avviso queste sono le cose veramente nostre perche' della comunita'. Al mi' babbo ho spiegato che ora non usa piu' iniziare un lavoro da giovani e sperare che ti accompagni alla pensione, e siccome non e' rintronato, ha capito. Sebbene talvolta anche io vorrei fuggire all'estero, mi dispiace un po' proprio per i miei cari, ma capisco la tua scelta.
Bello il video di Spartacus, i pensieri vangono scrivendo, ma anche parlando, osservando, condividendo. Ti diro', a volte mi vengono anche mentre sono sul water!

mickey ha detto...

Io penso che la stragrande maggioranza degli italiani sia egoista e abbastanza ignorante. Siamo il popolo con piu’ cellulari, ma che legge meno libri, tanto per dirne una. Non voglio parlare della TV, perche’ e’ sempre stata di basso livello e adesso ha toccato il fondo. Avete assolutamente ragione sulla totale assenza senso del comune. Qualche anno fa fecero delle bellissime aiole nella piazza della stazione di Viareggio. Cerano dei bellissimi fiori, sembravano le rotonde sulle strade della Francia. Qualche settimana dopo al posto dei fiori c’erano delle buche e i fiori ornavano quale cortile o terrazzo di qualcuno, magari lo stesso si lamenta di pagare troppe tasse. Ho degli amici argentini, vivono da in Italia da qualche anno, mi hanno confidato che stanno pensando di andarsene. Ma mi hanno anche detto che quello che sta succedendo in Italia e’ per loro un deja vue. Be’ spero che abbiano torto perche’ ricordo bene che fine ha fatto l’Argentina qualche anno fa…

Spartacus ha detto...

Scusami, Vero, per il commento un po' troppo ermetico, che non rende onore al tuo blog.

Il contributo che volevo offrire non era tanto contenuto nello slogan, quanto nel video stesso.

Quello che è successo a Genova, sette anni fa, me lo ricordo bene.
Mi ricordo bene la preparazione che c'è stata, con le critiche preventive del nuovo governo di destra alla scelta della città, secondo loro topologicamente difficile da controllare con metodi normali, come a giustificare la blindatura carceraria delle strade e ad autorizzare preventivamente il successivo intervento simil-squadrista.

Me lo ricordo bene il senso di euforia che straripava da quella parte delle istituzioni troppo a lungo costrette dietro a quell' articolo della Costituzione che sancisce l' illegalità del fascismo.

Me la ricordo bene l' intervista in presa diretta dell' attuale presidente della Camera, che giustificava la reazione omicida del carabiniere, secondo me vittima anch'egli, affermando che Carlo Giuliani stava per scagliargli contro una bombola di gas.

Le infamità di Bolzaneto e della scuola Diaz sono state la conclusione di una giornata per alcuni di festa, lo sfogo tanto a lungo atteso da quei nostalgici.

Ma la domanda di fondo è: perché in Italia si accettano situazioni che all'estero causerebbero terremoti istituzionali?

C'è stata una sentenza della magistratura, difficile da nascondere, che ha riconosciuto il fatto che in quella scuola e in quella caserma c'erano in effetti dei terroristi, dei delinquenti sanguinari, ma che questi non erano quelli che prendevano le botte, bensì quelli che le davano.
Come al solito, però, le responsabilità si sono fermate a livelli raso terra, come se si fosse trattato di una goliardata estemporanea di pochi esaltati.
Nonostante l' indignazione nostra e del professor Onida, in pratica non è successo niente.

Noi siamo un popolo abituato da secoli a giudicare i fatti in funzione del "contesto" in cui essi avvengono. E' il "contesto" che trasforma un pestaggio premeditato in una goliardata estemporanea, un bilancio falsificato in un comportamento da buon padre di famiglia, l'evasione fiscale in un atto di legittima difesa, la mafia in un organismo con cui convivere. La valutazione di un fatto dipende dal contesto che gli si dipinge attorno. Viene così a perdersi la responsabilità legata al fatto specifico, diluita in un "contesto" del quale nessuno è responsabile. Tutti rubano, perciò nessuno ruba, sono secoli che ce lo raccontano.

Siamo abituati al fatto che tutto si può comprare, anche il perdono per i propri peccati, basta un obolo a favore della costruzione di una nuova cattedrale. Siamo "gente de core", la colpa non e' mai dei singoli, ma delle circostanze, del diavolo tentatore, del peccato originale. Il valore dei singoli è quindi direttamente proporzionale alla capacità di pagare un prezzo o di costruirsi un network, cioè "un contesto" di amicizie o conoscenze in grado di pagare tale prezzo per noi. Questo network si può costituire sottoforma di loggia massonica, oppure di club calcistico, oppure può, nella sua forma più evoluta, coinvolgere milioni di persone tramite un network di tipo televisivo. Non importa come lo si crea, l' importante e' che ci sia un "contesto" che giustifichi, un "network" che paga per noi.

E allora, che facciamo?

Io non ho più l'età per fare il rivoluzionario, il mio "contesto" è cambiato. E comunque, come dice Manfredi in un altro film, " I ribelli morono sempre a vent' anni, pure sì nun morono". E quindi?

E quindi, i pensieri vengono scrivendo, così mi insinuo, come il serpente...

Verosimile ha detto...

Anche un serial killer e' tale per via del "contesto" in cui e' cresciuto, sicuramente e' stato piu' sfortunato di altri e ne e' venuto fuori un comportamento serialmente violento. Eppure non per questo la sua attivita' puo' restare impunita, e soprattutto non puo' essere lasciato libero nella normale comunita' a commettere altri reati. Personalmente tendo molto ad accolarmi le mie responsabilita', per cui non giustifico chi si maschera dietro ad un contesto. Condivido le tue riflessioni, ma ovviamente non giustifico le violenze gratuite che sono state commesse alla Diaz e mi aspetto dalla nostre forze dell'ordine un comportamento professionale e responsabile al di la' del contesto. Ormai per essere rivoluzionari nel nostro paese basta chiedere il rispetto delle leggi, il senso della giustizia, la coerenza. Tutto il resto rientra nella normalita'.