giovedì 20 novembre 2008

Tutti gli ismi del mondo

Quando ero al Lucca Comics, vicino al padiglione Comics Junior, mi hanno regalato un opuscolo colorato sull’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività). L’ho trovato davvero interessante ed ho cercato maggiori informazioni sul sito www.perchenonaccada.com. Andateci, e capirete come “Se un bambino è distratto, se non segue le direttive e si agita, oggi può essere etichettato come malato mentale e di conseguenza “trattato” con psicofarmaci che ricadono nella categoria degli stupefacenti.”.
Questa delle etichette è davvero una mania dell’era moderna. Tendiamo ad etichettare tutto, il che magari può essere utile per organizzarci meglio, ma finiamo poi per identificare l’oggetto con l’etichetta che porta. La nostra mania di creare cartelle sul PC dove archiviare documenti e file che diventano così facilmente rintracciabili ci porta a fare lo stesso nella vita; questo ci rassicura e ci fa pensare di avere tutto sotto controllo. In realtà a mio avviso perdiamo il senso delle cose. Ad esempio se in classe di nostro figlio c’è un ragazzino che fa il furbo, magari è più alto degli altri e forse anche più forte, etichettiamo l’evento come episodio di bullismo. Se un collega in ufficio nota la nostra minigonna inguinale con un apprezzamento siamo tentati a denunciarlo per molestie sessuali. Se attraversiamo un periodo difficile allora siamo depressi e dobbiamo prendere delle gocce.
Ad ogni cartella, ad ogni etichetta, ad ogni scatolina corrisponde una cura un’azione talvolta una soppressione. Questo accade anche nelle nostre aziende; tu ricopri un certo ruolo ed ormai il tuo ruolo, la tua scatolina, ti identificano. Se il tuo ruolo non è più necessario vieni eliminato, senza considerare che tu persona dentro quella scatolina potresti ricoprire facilmente un altro ruolo utile. In nome della semplificazione tendiamo ad identificare la scatola col suo contenuto, il comportamento con la sua sindrome, il disagio con il suo “ismo”, ed in nome del controllo appiattiamo tutto e diventiamo noi tutti esseri umani, con le nostre diversità i nostri momenti le nostre originalità, centinaia di scatoline grigie tutte uguali.

Ho notato che i nostri dirigenti tendono a addormentarsi durante le riunioni. Sarà l’età e magari lo faremo anche noi tra qualche anno. O forse saranno le riunioni pallose. Fatto sta che ho visto scene veramente raccapriccianti di persone in giacca e cravatta con la testa rivolta all’indietro combattere la sindrome del “russismo”, altre divelte in avanti a sfidare le leggi della fisica gravemente affette dal “salivismo stallattitico” (la saliva resta lì sospesa, non cade a terra e viene risucchiata al primo risveglio con meraviglia ed “ohhhh!” del pubblico) e, LAST BUT NOT LEAST, il capo del mio capo che durante un corso, il gomito sulla scrivania e la testa appoggiata sul dorso della mano, ha addirittura superato il funambolismo rimanendo in equilibrio su un angolo vivo per quasi un'ora e con gli occhi chiusi senza mai cadere in avanti né perder gli occhiali in bilico sul naso. Applausismi!

7 commenti:

spina ha detto...

Ho sempre odiato le etichette, il pensare per categorie ... forse e' per questo che la mia vita e' tutto un disordine fisico e mentale, forse per questo trovi un paio di calzini nella cassettiera della mia scrivania, i cacciaviti nel cassetto delle posate, il carica batteria del cellulare nel cassetto delle mutande ... Ora penserai che in realta' sono ordinata nel mio disordine, che metto solo la roba in posti meno "canonici" ... non e' cosi' perche' la settimana scorsa il carica batterie del cellulare era nel cesto della roba da lavare.
Sono anche arrivata a comprarmi 2 paia di scarpe esattamente uguali nel giro di un mese ...


Riguardo allo stato di dormiveglia dei capi, posso dirti che il mio una volta ad un corso ha fatto una domanda ... si e' addormantato mentre gli rispondevano

Verosimile ha detto...

Che numero hai? Potresti regalarmi il paio di scarpe in piu', basta che non siano stivali estivi o infradito invernali

mickey ha detto...

Concordo in pieno sulle etichette. Credo che ormai la nostra societa’ abbia bisogno di etichettare tutto, per ghettizzare e essere piu’ tranquillo quando non fa parte di nessuna delle “caste” maledettamente etichettate.


Sul dormire che dire? Pazienza e’ succeso pure a me…
Spinella, hai un bel coraggio a parlare di sonnolenza :-)

Verosimile ha detto...

Guarda che la Spina in realta' si addormenta per riuscire a perfezionare il suo raccogli - bava, cosa credi?

mickey ha detto...

Be' allora il raccogli - bava diventera' perfetto...

Paolino ha detto...

E per tornare alla minigonna inguinale di cui parli... Beh, l'etichetta che la presunta si prende è ovvia, no?

Verosimile ha detto...

Certo, affetta da "minigonnismo"!