giovedì 19 luglio 2012
Piovono ricci (e garagoli)
Stavano lì sul marciapiede di fronte all'edicola, sei o sette ricci rossi, un garagolo e un'attinia o orticola, di quelle che fritte sono buonissime, ma quando le prendi devi metterti i guanti perché se spezzate fuoriesce un liquido urticante davvero fastidioso. Stavano nella loro goretta d'acqua. Anche noi vittime dell'auto di Topolino da costruire in 4 settimane, mentre ritiro il fumetto chiedo all'edicolante che intravedo tra un mucchio di riviste, DVD, giochi e buste per bambini: "O quei ricci?"
"Quali ricci?" risponde lui. Esce dal casottino e li guarda perplesso.
"Boh, li avrà persi qualcuno"
Raccolgo il garagolo, escono la antenne e le zampe. E' ancora vivo! Ed anche i ricci godono di ottima saluta. Forse l'attinia avrebbe bisogno di un massaggio cardiaco, perché la respirazione bocca a bocca proprio non me la sento.
Mi faccio dare un sacchetto. "Bimbi, andiamo a liberarli in mare"
"In mare dove?" mi rispondono stupiti.
"In un mare qualsiasi, siamo pieni di mare qui"
Parcheggio nel primo posto disponibile sul lungomare, e loro lanciano i ricci, uno ad uno, il più lontano possibile.
Io libero il garagolo e l'attinia; ormai siamo amici.
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3 commenti:
Grandi!!!Avete fatto proprio bene!Io salvo anche le moschine che cascano nell' acqua dei vasi... poverannoi! :D
Ora che siete amici, speriamo salvino anche te quando farai il bagno in mare.
Prendere i ricci è un po' come prendere la vita; se li stringi troppo, ti fai male (m'è venuta così).
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