giovedì 11 novembre 2010

Un mercoledì da leoni

Mia mamma si opera al braccio in mattinata. Si è fratturata un paio di settimane fa cadendo dallo scooter (fermo). Io faccio da nonna sitter a mia nonna, di anni 97, che pur essendo piuttosto indipendente sta meglio in compagnia. Ho il permesso del mio capo di lavorare da casa per un paio di giorni. Un atteggiamento davvero illuminato.
Mia nonna la mattina cammina per casa secondo percorsi precisi ed un numero di volte prestabilito. Poi si mette in poltrona e fa ginnastica alle mani ed alle gambe, tira su quei piedi e conta. Stamani è un po’ nervosa per via dell’operazione a sua figlia.
Ho imparato che chi è molto anziano riesce talvolta ad essere indifferente ad accadimenti drammatici, e a piangere per delle sciocchezze. Sono tutti gli eventi trascorsi in anni di vivere che lasciano sulla pelle una scorsa scagliosa, ma attraverso le scaglie, talvolta a caso, esce il tenero. Stamani non ha pace, ovviamente. Di figlio ne ha già perso uno; lui era giovane ed era al lavoro.
Mia nonna mi chiede in continuazione se so qualcosa, ma visto che sono qui con lei...e quando squilla il telefono mi dice che squilla il telefono. Ogni tanto si lamenta, mormora “O cosa s’è fatta? S’è assistemata! O quanto ci mette”, forse piange, poi smette, dondola. Dopo un po’ sento l’irrefrenabile desiderio di comprare uno spinello e farglielo fumare. Anche la Montalcini sostiene che può essere utile in alcuni casi.
Pranziamo, a mia nonna piace il vino rosso, un bel bicchiere a pasto.
Poi chiama mio babbo, l’operazione è finita, mia nonna si tranquillizza, adesso può guardare la TV.
Io continuo a lavorare.
Mia nonna ha ripreso le penne:
“Ma il bimbo quando esce da scuola?”
“Più tardi, lo va a prendere marito”
“Non è ancora uscito?”
“LO VA A PRENDERE MARITO”
“Cosa urli, un son mi’a sorda”
Squilla il cellulare, lo guardo storto e leggo “Asilo”. Se siete mamme sapete benissimo che quando squilla il cellulare e compare la scritto “Asilo” o “Scuola” fate un tuffo e la vostra mente viaggia alla velocità della luce, riuscite a percepirla, questa velocità, e pensate Sièrottoundenteècadutohabattutolatestahalafebbrealta
“Pronto?”
“Sono la maestra del piccolo, ha fatto la cacca brutta già due volte”
“Va bene grazie per aver chiamato arrivo subito”.
Mentre torniamo a casa, il piccolo pesta una merda di cane. Siamo in tema. Ovviamente me ne accorgo solo dopo che la scarpina ha timbrato la poltroncina auto.
Cerco di continuare a lavorare mentre il piccolo caca una puzzosa cioccolata calda nel vasino.
Finisco con una riunione a scuola fino alle 18 e 40. Adesso potrei anche andare a fare surf.

2 commenti:

Paolino ha detto...

Sulle note di Charlie fa Surf dei Baustelle naturalmente...

Verosimile ha detto...

Esatto!