![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLjHf-LkWMXqn-TsinjAG-ciZ7xetvSRU_iSToznhaA_WeTlE-752kMWnlo-P8mO_j6uVb9SPpPdDVIKTaMob5Yn9Awhzjxd6EZf8SXWHNsU9JEUGFlhTfeLvMP1k8vrS-EExaliDZ9shM/s320/Merd.jpg)
È incredibile come ognuno abbia modi diversi per cacare. Una mia collega sostiene di stare anche mezz’ora sul cesso con tanto di Sudoku, quotidiani, riviste. Un altro invece ci legge le etichette, dei pacchi di sigarette, delle confezioni di shampoo, degli assorbenti di sua moglie. Certo è che questo sostare nel cacare indica, più che pigrizia, una buona dose di autostima, auto considerazione, oppure il desidero di coccolarsi da soli. Voglio dire, se il puzzo di merda, sarà pure la tua, ma sempre merda è, non ti induce alla fuga subito dopo l’atto, vuol dire che uno alla fine, con una buona dose di compiacenza, si bea del proprio sito, lo aspira, se ne droga, fino a trovarlo piacevole ed inebriante, e lì se ne sta a decantarne la sostanza.
C’è invece chi, come me, segue il principio della ca’ata veloce e soddisfacente, carta igienica, bidet, e fuga dal bagno. Anche perché mentre la faccio, di solito ci sono i miei figli a bussare all’uscio: “Mamma cosa fai?”, “Niente” rispondo io. E loro giustamente replicano “Come niente?”. Nel frattempo aprono la porta e mentre tu rispondi “Ca’o” loro ti raggiungono incuriositi sul water. Perché si sa, per un bimbo la cacca è produzione, creazione, arte. Farla nel vasino al centro del salotto, o anche chiusi in bagno mentre di fronte hai i Gormiti del vulcano con cui giocare, ha un suo perché. Soprattutto perché la fase successiva alla ca’ata è la contemplazione del proprio prodotto, o di quello del fratello. “Fammi vedere fammi vedere. È bella? Sembra un serpente bicolore! Aspetta aspetta prima di tirare l’acqua!”.
L’unica scappatoia è farla in ufficio. È vero che c’è anche chi riesce a farla solamente a casa propria, e la tiene anche tutta la giornata (egoisti!) per poi scappare in bagno subito dopo aver infilato la chiave nella toppa del portone di casa. Questioni igieniche, ti diranno loro, “potrei farla in ufficio solo dopo aver mummificato il bagno con la carta” continueranno probabilmente.
A dire la verità io non vedo grossi problemi a farla nel bagno dell’ufficio, anzi la ca’ata retribuita mi dà una certa soddisfazione. Basta intervallare le scurregge con qualche colpetto di tosse.