mercoledì 21 ottobre 2009

Un cesso, tanti modi

È incredibile come ognuno abbia modi diversi per cacare. Una mia collega sostiene di stare anche mezz’ora sul cesso con tanto di Sudoku, quotidiani, riviste. Un altro invece ci legge le etichette, dei pacchi di sigarette, delle confezioni di shampoo, degli assorbenti di sua moglie. Certo è che questo sostare nel cacare indica, più che pigrizia, una buona dose di autostima, auto considerazione, oppure il desidero di coccolarsi da soli. Voglio dire, se il puzzo di merda, sarà pure la tua, ma sempre merda è, non ti induce alla fuga subito dopo l’atto, vuol dire che uno alla fine, con una buona dose di compiacenza, si bea del proprio sito, lo aspira, se ne droga, fino a trovarlo piacevole ed inebriante, e lì se ne sta a decantarne la sostanza.
C’è invece chi, come me, segue il principio della ca’ata veloce e soddisfacente, carta igienica, bidet, e fuga dal bagno. Anche perché mentre la faccio, di solito ci sono i miei figli a bussare all’uscio: “Mamma cosa fai?”, “Niente” rispondo io. E loro giustamente replicano “Come niente?”. Nel frattempo aprono la porta e mentre tu rispondi “Ca’o” loro ti raggiungono incuriositi sul water. Perché si sa, per un bimbo la cacca è produzione, creazione, arte. Farla nel vasino al centro del salotto, o anche chiusi in bagno mentre di fronte hai i Gormiti del vulcano con cui giocare, ha un suo perché. Soprattutto perché la fase successiva alla ca’ata è la contemplazione del proprio prodotto, o di quello del fratello. “Fammi vedere fammi vedere. È bella? Sembra un serpente bicolore! Aspetta aspetta prima di tirare l’acqua!”.
L’unica scappatoia è farla in ufficio. È vero che c’è anche chi riesce a farla solamente a casa propria, e la tiene anche tutta la giornata (egoisti!) per poi scappare in bagno subito dopo aver infilato la chiave nella toppa del portone di casa. Questioni igieniche, ti diranno loro, “potrei farla in ufficio solo dopo aver mummificato il bagno con la carta” continueranno probabilmente.
A dire la verità io non vedo grossi problemi a farla nel bagno dell’ufficio, anzi la ca’ata retribuita mi dà una certa soddisfazione. Basta intervallare le scurregge con qualche colpetto di tosse.

9 commenti:

spina ha detto...

Vedi Vero, la fretta, l'essere sempre di corsa ti toglie piaceri nella vita come quello della cacata. Non puoi non cogliere la filosofia dell'atto. Una parte di te comunque ti lascia e nulla che ti è appartenuto può farti schifo, nemmeno se è merda.
Io sono di quelle che tendono a portarsela a casa proprio perchè per me è quasi un rito, ho biogno dei miei tempi. E comunque, quando mi capita di farla in ufficio, mi porto dietro il cellulare e gioco a tetris, e poi mi fa luce anche quando quella maledetta e frettolosa lampada a tempo si spegne.
So che sei solita farla in ufficio, mi è capitato giusto di entrare in bagno dopo di te pochi giorni fa ... avevo 3 bagni a disposizione, ho scelto quello sbagliato un po' come si fa per le file al casello dell'autostrada.

La collega che sta mezzora sul water

spina ha detto...

Ma quel meraviglioso disegno della cacata è opera tua?

Verosimile ha detto...

Il meraviglioso disegno della ca'ata e' mio! Quella cazzo di luce del bagno dell'ufficio si spegne anche con me, d'ora in avanti mi portero' il cellulare.

mickey ha detto...

Io non riesco a cagare se non leggo, ormai e' un rito. Il massimo e’ il sabato mattina con la gazzetta alla pagina delle probabili formazioni per il fantacalcio. Credo di aver partorito le mie migliori formazioni proprio cagando.
Mia figlia vedendomi al cesso col giornale ha iniziato ad imitarmi ed andare al cesso con giornali e libri per bambini. Adesso ci va, non solo con libri per bambini, ma con intere risme di carta, pennarelli e tutto quello che serve per disegnare. Ma il bello e' che vuole che io stia li con lei e la guardi mentre…dipinge.

Il collega che legge etichette dei pacchi di sigarette

Verosimile ha detto...

Si potrebbe fare un'indagine sui riti della ca'ata. Ognuno avrebbe da dire la sua. Bimbi compresi.

Mastro ha detto...

Il mio gabinetto di casa mi coccola. Ed ha un telecomando con piu' di 20 tasti.
Mi lava mi asciuga, mi deodora, ha la tavoletta preriscaldata, mi riconosce quando arrivo e si apre da solo, valuta quanto ho prodotto e decide quanta acqua usare e si pulisce da solo con un sistema che non ho ancora capito.
ah, e fa anche dei simpatici massaggini al buco del culo e per le femminucce c'ha un opzione apposta che io invidio tanto perche deve essere bellissima, ma non la posso provare.
(e' tutto tristemente vero)

Verosimile ha detto...

Vengo a farla da te!

Piddu ha detto...

E' vero cacare in ufficio ha il suo perche soprattutto perchè ti pagano mentre ca'i. Ma la ca'ata che fai con più soddisfazione, è quella con lo Stramuglio. Il problema e' quando lo Stramuglio ti piglia in macchina mentre guidi, ti fiondi a casa a tutta velocità incurante di autovelox e vecchiette che ti attraversano la stada, il casino è quando arrivi a casa e non sai come scendere di macchina perchè se provi ad aprire la gamba sinistra per scendere te la fai addosso, allora decidi di rotolarti fuori facendo uscire prima la testa poi le spalle e alla fine le gambe rigorosamente chiuse, a quel punto ti fiondi in casa sperando di non cacarti addosso per le scale.

Paolino ha detto...

Ma perché non provate a schiacciare un interruttore, che sicuramente ci sarà, per fare in modo che non scatti lo spegnimento automatico???

Io ai tempi delle scuole usavo la cagata per spezzare lo studio a casa... Vale? Andavo a cagare anche 2/3 volte ogni pomeriggio...

In ufficio capita. Esistono i fogli coprivater e che dio benedica chi li ha inventati.
Mi porto il telefonino e gioco a Brick (sapete quello dei mattoncini e la pallina?).

Mastro, io ti adoro!