lunedì 2 febbraio 2009

Ombrelli

Ieri mi sono messa a cucinare, giusto perchè avevamo ospiti. Ho improntato il pranzo su pesce e affini, quindi spaghetti alle cozze (datteri neri in livornese, diversi dai “datteri veri” marroni, oblunghi e rintanati in scogli di tufo a qualche metro di profondità, ormai vietati), insalata di polpo, branzino al forno. Mio marito si aggirava dubbioso scoperchiando pentole e annusando padelle. Finché non ha acceso il TG, che ovviamente parlava di crisi, tagli, recessione e povertà.
L’esame di Economia Aziendale all’università per me è stato piuttosto noioso. Tipicamente mi addormentavo su quel librone azzurro, con rivoli di copiosa bava lungo le pagine. Ricordo benissimo il “Just in time” per evitare inutili scorte di magazzino, che applico ancora oggi, quando ho un appuntamento. Ricordo anche la geniale descrizione che dette un amico dell’economia aziendale “Per me è come la pasta al salmone, ma non quando la mangio, quando devo ripulire la pentola”.
Eppure applicando il principio di conservazione della materia, ne deduco che tutta la ricchezza, tutti i soldi, non possono essere spariti. Saranno pur finiti da qualche parte, ci sarà pure uno stronzo che ride davanti al TG in un salotto carico di dobloni guadagnati o rubati dal settore delle telecomunicazioni, dall’industria automobilistica, dal mercato dell’immobile.
Considerando ad esempio il fatto che piove nevica e fa vento dall’inizio dell’inverno, e che quest’anno ho già perso un ombrello e rotti due, insieme sicuramente ad altri milioni di italiani, che i fabbricanti di ombrelli non mi vengano a piangere miseria sull’uscio. La loro sarà adesso un’industria fiorente: al massimo, posso mandargli un curriculum.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Un giorno capiro' perche' tutti quelli che hanno seguito il corso di economia aziendale con Pratali/Frattali si ricordano solo il "Just in Time" (me compreso). La copertina del librone mi pare fosse verdolina ma potrei sbagliarmi con quella dei libri di misure elettroniche del Bozzoni.
Ciao,
Botta

Verosimile ha detto...

Ciao Botta! Invece quello della pasta al salmone era il Malfatti, e lo disse al prof durante l'esame.
Comunque secondo me il libro era blu. Ci si vede.

spina ha detto...

Io non ho mai posseduto un libro di economia aziendale ... del resto non ho mai posseduto un libro durante l'universita' ...
Ma perche' quando vengo a genova e mi inviti mi dici che non hai niente e io trovo le scuse piu' misere per rifiutare il tuo invito? Cosa bisogna fare per meritarsi un branzino al forno?

spina ha detto...

Io non ho mai posseduto un libro di economia aziendale ... del resto non ho mai posseduto un libro durante l'universita' ...
Ma perche' quando vengo a genova e mi inviti mi dici che non hai niente e io trovo le scuse piu' misere per rifiutare il tuo invito? Cosa bisogna fare per meritarsi un branzino al forno?

Verosimile ha detto...

Mia cara, ho due branzini nel freezer. Se vieni li cucinero' per cena, con patate.

Spartacus ha detto...

DOVE SONO FINITI I MIEI SOLDI?
Io non ce l'ho fatta ad arrivare a quell' esame, ciononostante ce l' ho ben chiaro anch'io quel principio da te enunciato:
"Se i miei soldi sono spariti, vuol dire che qualcuno me li ha fregati!"

Questo concetto, insieme ad altri, è descritto ben più efficacemente di quanto lo possa fare io da una coppia di comici britannici, John Bird e John Fortune.

Ti allego qui il link ad uno dei loro sketch, sottotitolati in italiano da un mio vecchio amico.

Per fortuna, qualcuno nel mondo ancora si occupa di satira.

Verosimile ha detto...

Il video e' davvero notevole, sara' che a me, nonostante tutto, piace l'umorismo inglese. Per l'esame di economia, non ti sei perso niente.