giovedì 4 settembre 2008

Rimedio

Torno da più di un mese trascorso in Toscana, mi appresto ad entrare in cucina e annuso un prepotente odore di rancido. Ne cerco con lo sguardo la fonte, ed individuo una cesta di pomodori marci. Più che marci, già forniti di piccoli simpatici teneri bachi bianchi che mi salutano affabilmente. Mi rivolgo a mio marito, che invece era rimasto a casa durante le ultime due settimane. “Ma scusa, non te ne sei accorto?”. “Di che?” esclama lui verginello. “DI QUELLI!” tuono io verso quei bachi indifesi. “ Ah no, me lo dovevi dire” “Dirti cosa? Che in casa, ed in particolare in cucina, teniamo del materiale commestibile e quindi deperibile?”. “Potevi anche toglierli, visto che stavi via così tanto” risponde lui giulivo. “OK”, riprendo fredda, “la prossima volta ti tolgo tutto il cibo di casa, poi voglio vedere!”.

Eppure non è colpa sua, è che gli uomini non vedono cosa guardano, sono immensamente distratti, a parte che non si tratti di tette – topa - culo.
Allora si potrebbe fare così, segnalare con dei cartellini simili a quelli che trovi nei vasi delle piante, tutto ciò di commestibile e marcibile che può interessare, ma invece della scritta “Annaffiare ogni due giorni” scrivere “Occhio che scade” e invece della foto della pianta metterci una topa. Funzionerebbe.

A tutto c’è rimedio.

(La foto e' stata scattata da Renzo a Santa Monica)

1 commento:

spina ha detto...

Be', durante le ferie mio marito ha pensato bene di SOSTITUIRE la vaschetta di gelato Carte d'Or che tenevo gelosamente in freezer per assaporarne un po' per sera, con due dei suoi maledetti pesci.
Non ti dico quando, dopo una dura giornata di spiaggia, torno a casa, mi faccio la doccia, vado sbavante verso il freezer, lo apro e l'ultima cosa che vedo prima di una tanfata che mi annebbia la vista e' l'occhio sgranato del pesce sciabola .....