“Oh ciao com’è? Quant’era che un ci si vedeva! Tutto bene? La bimba?”
“Ciao, tutto bene. La bimba il solito, dopo la laurea ha lavorato un po’ gratis. Poi l’hanno presa in un centro veterinario a 600 euro al mese, lavorava due fine settimana al mese ed una notte a settimana. Però è molto soddisfatta dell’attività. Poi è andata 6 mesi in Cambogia, si è presa un’infezione, ma dice il lavoro è stato interessantissimo. Ora si spera entri in una clinica veterinaria in sostituzione di una maternità. E la tua?”
“Tutto bene anche se ormai da qualche anno, dopo la laurea, lavora gratis presso uno studio di avvocati, apprende la professione. Speriamo si sblocchi qualcosa.”
Sono fuori dalle Poste ho il numero 494, dentro stanno servendo il 446, ed ho anche il forte dubbio di aver preso la lettera sbagliata. Nell’uffico delle poste l’aria è irrespirabile per via della calca; per fortuna la vetrata mi permette di vedere da fuori i numeri che scorrono sullo schermo. Molti come me preferiscono attendere all’aria fresca della sera, chiacchierando.
Prego per il famoso miracolo del dileguamente della coda alle poste ed immagino lo stesso dialogo tra dieci anni:
“Oh ciao com’è? Quant’era che un ci si vedeva! Tutto bene? La bimba?”
“Ciao, tutto bene. La bimba il solito...avvicinati te lo dico sottovoce. La bimba alla fine si è laureata purtroppo. Abbiamo provato anche a portarla in un centro per la disintossicazione, ma niente, non c’è stato niente da fare. Le hanno spiegato che è pericoloso, e che anche se volesse avere dei figli o comunque farsi una vita, la laurea in Italia porta grosse controindicazioni. Abbiamo anche provato a convincerla che alla fine bastava il diploma delle superiori, ma niente. Tutta colpa delle cattive compagnie. E la tua?”