venerdì 13 gennaio 2012

Vorrei avere la perseveranza di mio figlio


Ho preso il piccolo all'asilo alle ore 15,30.
"Mamma posso tenere il giacchetto sganciato?"
"Si ok".
Quella del giacchetto è un tormentone che dura da inizio inverno; al piccolo non va bene nessuna giacca nuova o vecchia che ha.
Ore 15,32 "Mamma mi posso levare il giacchetto?"
"No amore, fa freddo e tu hai solo una felpina leggera , vediamo più tardi al sole o se corri con gli altri bimbi"
Io lo so che i bambini non vanno sculacciati nè schiaffeggiati nè pappinati, che non serve è solo umiliante e induce un misto di sfogo e rimorso nel genitore. Ma ecco, ci sono dei momenti, in cui veramente veramente una manata male non ci sta. Siamo andati avanti così fino alle 17,38, con interruzione del martellamento grazie al fatto che al piccolo scappava la cacca. Evviva la cacca, o come dice Benigni "Viva la merda e chi ha voglia di cacare". Perchè per esatte due ore e 8 minuti è stato tutto un susseguirsi di lagna, giacca strascicata per terra, mamma che rimette la giacca al figlio, mamma che si arrabbia col figlio, figlio che tira la borsa alla mamma per levarsi la suddetta giacca, figlio che finge di correre per fare vedere che suda e che si deve togliere la giacca, figlio che usa bassi ricatti tipo "tu vuoi più bene a tato" per togliersi la giacca, figlio che mormora che caldo che fa, insomma figlio che spappola i coglioni. Ti voglio bene, ma mi hai davvero spappolato i coglioni.

Auguro a tutti la stessa perseveranza di mio figlio nel chiedere l'aumento al proprio capo: saremmo tutti miliardari.

3 commenti:

Gemma ha detto...

Quindi alla fine ha vinto lui! ;)

Henry Every ha detto...

Parafrasando una celebre frase direi: la perseveranza, se uno non ce l'ha, non se la può dare...
Cmq, ti auguro la stessa cosa anche a te.

Verosimile ha detto...

Siamo andati a casa, dove si è potuto togliere la giacca ed andare in bagno.
Sicuramente non godo della sua stessa perseveranza