martedì 24 gennaio 2012

L’insostenibile colpevolezza dell’essere


Una coltre di fumo che invade cucina e salotto, sul fuoco una palla di polenta sbruciacchiata, ed io che piango. Ho sbagliato la dose dell’acqua, ma posso rimediare. Non piango certo per la polenta.

C’è chi ride cento volte per la stessa battuta del film di Bud e Terence “Emiliano dice tutto”. Io piango per Harry Potter. Quando si sa di Severus Piton e del suo amore per Lilly Potter, un amore senza condizioni, anche se lei è sposata con un altro, ha un figlio ed è morta da anni. Che coraggio, che sentimenti!

Mio marito entra ed ovviamente la sua preoccupazione va alla polenta, ridotta ad un fagiolo scuro, consumata nell’aria di lacrime e fumo. Chi cazzo se ne frega della polenta.

I bimbi mi guardano. Loro si incuriosiscono quando io piango per i film, e se non fosse stato per la polenta non se ne sarebbero accorti.

E poi dal giorno prima combatto con un noto senso di colpevolezza. Sono entrata al lavoro presto al mattino per portarli dal dentista, ho velocizzato il tragitto dall’ufficio a scuola, ho seguito una riunione telefonica al cellulare mentre guidavo verso la scuola materna. Tutto benissimo, arrivo a prendere il piccolo e mi sgancio un attimo perchè la maestra vuole sapere se il piccolo ha seguito inglese l’anno scorso. Dovrebbe saperlo lei no? Insomma porca zozza si l’ha seguito, ma pazienza se lo ripete mica ha memorizzato tutto, se dico Boy risponde Girl, ma è un riflesso condizionato. Mi ricollego andando verso la scuola del grande e sento “Pronto ci sei, cosa ne pensi?”

Ecco lo sapevo mi sgancio e subito mi chiedono qualcosa “Cosa ne penso di che? Scusate, ma sto portando i bimbi dal dentista”.

Sono brava, premurosa, attenta, coscienziosa, FANCULO.



Per il 2012 ho deciso di bandire i sensi di colpa. La polenta, si può rifare.

4 commenti:

Henry Every ha detto...

Ma sensi di colpa di cosa? Di essere solo una persona..? Spero che sia scritto con ironia, altrimenti dovremmo tutti i giorni rimpiangere di non possedere l'ubiquità.

Verosimile ha detto...

Le donne sono attanagliate dai sensi di colpa. Le mamme che lavorano ci sguazzano. Per l'ubiquità, ci stiamo organizzando.

Spartacus ha detto...

E' bello piangere guardando un film, vuol dire che esso è riuscito ad accedere alla nostra stanza segreta.
Per quanto riguarda i sensi di colpa, bisogna distinguere quelli veri da quelli indotti. Immagino lo sguardo disilluso di tuo marito di fronte alla polenta carbonizzata, e capisco come da quello sguardo sia nato un vero senso di colpa, ma ad esso si può rimediare. Per quanto riguarda i sensi di colpa indotti, essi si possono eliminare in partenza eliminando le cause, ad esempio spegnendo il telefonino quando non si è in ufficio. Io lo faccio ormai da un pò di tempo e ti assicuro che mi vengono delle polentate stupende.

P.S.: Come la fai la polenta? Alla maniera del Nord, tipo panettone da tagliare con lo spago, o a quella del Sud, distesa su una spianatoia con le salsicce sparse come ragazze distese al sole su una spiaggia del Mediterraneo?

Verosimile ha detto...

La mia polenta è un misto, in effetti vivo in Centro Italia. Stavolta era piuttosto brignoccolosa.