Il nostro soggiorno ad Ottawa è stato decisivo, per molti fattori. Abbiamo cominciato ad abituarci ai nuovi ritmi ed al fuso orario, i bimbi sono passati dalla sovraeccitaazione alla normale eccitazione, la mia amica ci ha ospitato a casa sua, e ci siamo sentiti praticamente a casa, Ottawa è una città di circa 900.000 abitanti, non molto grande quindi, una dimensione ottimale per come è abituata la nostra famiglia, ed allo stesso tempo con molte attività possibili da fare.
Siamo arrivati nel primo pomeriggio ed abbiamo visitato il Canadian Agriculture Museum, non molto lontanto dalla Little Italy di Ottawa, e raggiungibile in bicicletta dal centro città sfruttando le varie piste ciclabili. È stata una bella visita, abbiamo visto parecchi animali domestici; maiali, galline, cavalli, capre, mucche, tori. C’è anche un piccolo museo delle api ed un museo dei trattori, è possibile salire su alcuni di questi e simulare una rumorosa guida. Inoltre vengono effettuate delle dimostrazioni, noi ad esempio abbiamo visto e aiutato a fare il gelato direttamente dal latte fresco usando una specie di frullino a ghiaccio, ed abbiamo assistito alla mungitura di una capretta, oltre ad attività giornaliere come nutrire le mucche. Praticamente una fattoria didattica. Nel pomeriggio siamo andati a casa della mia amica; dopo circa 10 anni che non ci vedevamo, eravamo molto emozionate. Ha conosciuto marito e i bimbi, ci ha sistemati a casa sua, e siamo andati in centro al By Ward market. In particolare alla Bottega Nicastro, un bellissimo negozio di prodotti italiani il cui attuale proprietario, abbiamo scoperto, è imparentato con un nostro collega.
1 luglio, “Canada Day”. Per me è stata una giornata bellissima. Mi sono sentita parte di un qualcosa che non mi era noto, di una celebrazione e di un’orgoglio nazionale per me mai visti. Il primo luglio viene celebrata la dichiarazione dello stado federale del Canada, che è comunque membro del Commonwealth e quindi in qualche modo dipendente dall’Inghilterra e dalla sua regina. Uno sciame (500.000!) di persone vestite in bianco e rosso ha invaso pacificamente, il primo di luglio, le strade di Ottawa, capitale del Canada e quel giorno visitata anche dal principe con la sua neosposa. Anche i miei bimbi si sono tatuati in faccia e sulle braccia i simboli del Canada, ed in molti, similmente al giorno di Natale, si salutavano con “Happy Canada Day”. Per non parlare delle bandiere, degli spettacoli di girovaghi e dell’allegria generale, condita dal grande senso di orgoglio degli abitanti, provenienti in realtà da tutto il mondo, di essere canadesi. “This is a great country”, dicono, e sapete, bastano appena 3 anni trascorsi qui per diventare cittadini.
La mia amica vive in un grande condominio con piscina, e per i bimbi è stato il massimo, dopo il caldo e la camminata per le vie di Ottawa del Canada Day, ritrovarsi a fare un bagno rinfrescante. Peccato non essere riusciti a vedere gli “scoppioni” (i fuochi di artificio per il piccolo) serali, visto che i bimbi si sono addormentati sul divano appena dopo cena, di fronte a Scooby in inglese.
Il giorno successivo abbiamo trascorso la giornata all’Omega Park, dove abbiamo incontrato una famiglia di italiani trasferitasi qui da una decina di anni e molto preoccupati per la situazione italiana. Ci hanno salutati con un in bocca al lupo a noi che restavamo. Al parco ci sono animali locali in semi libertà. Con la macchina passi per opportuni vialetti, e puoi dare da mangiare (carote) ad alcuni di loro. C’erano alci, cervi, orsi, lupi, castori, bisonti, coyote, aironi, puzzole, procioni, cinghiali, etc. Ai bambini è piaciuto davvero tanto.
Terzo giorno: Civilization Museum. È un bel museo che ripercorre la storia del Canada, anche la parte triste. Quella cioè in cui francesi e britannici, l’uomo bianco insomma, occupa il terreno dei nativi, li uccide, li deporta, li violenta, toglie i piccoli ai genitori, Ecco, in quel caso, più che di civilizzazione, parlerei di barbarie. Abbiamo molto apprezzato le parti dedicate ai bambini, in cui potevano distrarsi con dei lavoretti come il teatrino dei burattini, la costruzione di una barchetta di legno, disegnare una spilla, cucire un ricamo, etc. In questo, abbiamo sicuramente qualcosa da imparare.
Abbiamo finito la giornata nei giardini di fronte al museo. Marito si è lanciato con l’inglese, tanto che quando la mia amica gli ha chiesto il prezzo di alcune solette che lui porta sempre, è andata più o meno così:
“How much is it?”
“7 years!” ha risposto sicuro, anziché 7 euros.
In serata sono arrivati alcuni amici. È stato bello parlare cel Canada ed ho scoperto che ognuno ha il suo Bossi, ovvero un gruppo separatista (la parte del Quebec, di lingua francese) a volte rozzotta.
Ed il loro piatto tipico, il “poutine”, una montagna di patate fritte, formaggio fuso e salsetta, che sinceramente non ho osato assaggiare.
Alcune curiosità: il Canada è il secondo paese produttore di petrolio dopo l’Arabia Saudita. Viene estratto dalla sabbia dell’Alberta secondo un procedimento molto inquinante che porta alla produzione di molti gas serra e quindi al non rispetto del trattato di Kyoto. In Canada il 60% della popolazione (soprattutto nella parte vicino agli U.S., n.d.r.) è obesa o in sovrappeso. L’università è a pagamento, molti studenti in estate lavorano per pagarsi gli studi. La scolarizzazione è molto alta, quasi tutti continuano gli studi dopo la scuola dell’obbligo. La disoccupazione è bassa, circa il 6%. La sanità pubblica è ottima, ma si perde dopo 6 mesi di assenza dal paese. I canali di Ottawa in inverno gelano e si va al lavoro sui pattini da ghiaccio.
Il grande vuole tornare in Canada durante l’inverno.
Quarto giorno: Canadian Nature Museum. Per i miei bimbi è stato il massimo. Ci sono ricostruzioni di scheletri di dinosauri utilizzando per l’85% ossa reali ritrovai in Alberta o in Argentina. Quindi camminavamo vicino al grande T-Rex, o accanto al Triceratopo, o sotto animali marini della preistoria. Impressionante. Come la quantità di animali imbalsamati (poverini). E sapete quanta acqua consumiamo al giorno? Noi europei 200 litri a testa, in Canada 320, in Africa dai 10 ai 20. Dobbiamo darci una regolata.
In serata, visita al parco Gatineau (Hull) e bagno nelle acque del Pink Lake, con tanto di bagnino e bagnina che alle 18 annunciano dalla torretta che la spiaggia resterà incustodita.
Il quinto giorno siamo partiti, tra abbracci e baci, verso le Niagara Falls. Ci aspetta un lungo viaggio, più di 600 Km. “See you soon”.
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