venerdì 11 febbraio 2011

Questione di dignità



È inevitabile in questi giorni parlare della dignità della donna. Parlare di che cosa sia o meno svilente, di che cosa sia o meno dignitoso. C’è qualcosa di male nel fare la velina? Nel ballare? Nel mettersi tacchi e minigonne? Al di là dei gusti personali, che cosa va bene e che cosa va male per una donna oggi? A vedere queste giovani ragazze svendersi così, il dubbio viene.


Siamo spesso influenzati e giudicati dall’apparenza, questo vale sia per gli uomini che per le donne. Da come mi vesto, da come mi pongo, si possono capire ovviamente molte cose di me. Ovviamente non ci si può fermare qui. Ogni persona non è solamente quello che appare, ed è anche quello che appare. Una ragazza laureata può decidere di fare la ballerina, se si accorge che quella è la sua aspirazione, il suo talento, così come aprirsi un negozio di pasta fresca. Non voglio avere pregiudizi su questo, ogni mestiere ha la sua dignità. C’è chi vende il suo tempo, chi le proprie capacità, chi il proprio corpo. Perchè vendere il proprio corpo non è considerato dignitoso? Non c’è un perchè, è un istinto animale, a me, a molti, fa schifo pensare che si possa fare sesso con persone che non ti piacciono solo per soldi, anche se sono tanti, o per carriera, o per potere. Mi fa schifo pensare che una donna si prostituisca e la immagino disposta a farlo solo se costretta. Eppure in qualsiasi lavoro o mestiere a ognuno di noi capita di fare cose che non ci piacciono, e le facciamo lo stesso, per senso del dovere, per la paga mensile. Ma non è lo stesso che prostituirsi. Non è lo stesso che essere solamente quello che si appare. Quindi ragazze, se volete mostrate pure tette e culo, ma non siate solo quelle tette e quel culo. Pensate alle vostra dignità.

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