martedì 2 febbraio 2010

Della zuppa e della motivation



L’attesa del nuovo organigramma in una multinazionale leader nel settore genera sempre molte aspettative e curiosita’. Gli impegati si chiedono chi sara’ il loro nuovo capo e se davvero la ditta per cui lavorano dimostrera’ questa voglia di svolta e reazione alla crisi con fatti concreti. In realta’ quello che di solito avviene e’ un grande rimescolamento della zuppa delle anime, l’aggiunta di qualche personaggio che del minestrone non cambia il sapore e, come avviene in politica, il ripescaggio di rape, sedani e patate da allocare in posizioni pre-esistenti piu’ o meno a caso. Se poi c’e’ qualche posizione mancante, si possono inventare il Capo della Prontezza, il Capo della Consulenza, il Capo della Strategia, il Capo della Facilitazione. Gira gira gira il mestolo, pesca pesca pesca il manager.
Quando ci viene rischiesto uno sforzo ulteriore per superare una situazione di crisi economica ci aspetteremmo grandi cambiamenti anche sul lato manageriale, che so un capo che ha ripetutamente fallito puo’ anche essere non dico licenziato (tiene famiglia), ma messo a lavorare sul serio, in gruppi operativi, o anche a fare fotocopie, con stipendio commisurato all’attivita’ svolta. Eppure non funziona cosi’. Gira gira gira il mestolo, pesca pesca pesca il manager.
A noi poi dicono che gli incrementi di salario non aumentano la motivation. Certo pero’ che neanche certi segnali dei nostri dirigenti. Certo pero’ che neanche disattendere certe promesse, come quella del telelavoro, cosi’ importante per chi viene da lontano. Gira gira gira il mestolo, pesca pesca pesca il manager.
Che poi abbiamo perso la fiducia su chi sta sopra di noi, e sul nostro lavoro. Sara’ vero che se lavoriamo duro salveremo il nostro posto? Non ci saranno dietro decisioni gia’ prese e giochi diversi, tipo quello della borsa, che senza che noi muoviamo un dito ci porta dalle stelle alle stalle. E allora dove possiamo trovare la motivation? Io ci sono riuscita, venerdi’ scorso, e’ stato un unico folgorante attimo. Quell’elefante stava per farla, se ne sono accorti gli addetti ai lavori, forse stava mollando qualche petina, e sono arrivati due signori in livrea senza orlo ai pantaloni, una livrea polverosa. Erano senza guanti ed avevano due grossi catini neri che hanno posto sotto l’elefante, proprio li’, uno per la cacca ed uno per la pipi’. Hanno aspettato, e l’animale li ha riempiti entrambi, uno di merda fumante e uno di pipi’ gialla. “C’e’ qualcuno che fa un lavoro peggiore del mio” ho pensato, e poi “ma forse guadagna di piu’”.
I nostri manager dovrebbero portarci tutti al circo, anche se a volte penso di esserci gia’.

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