lunedì 12 gennaio 2009

La Roba

Ne abbiamo accumulata di roba durante il Natale.
Prima del 25 dicembre ci siamo accodati all’iper nell’ansia spasmodica di un parcheggio, riempiendo il carrello di generi alimentari e non, di centro tavola da regalare alla vicina, candele, panettoni, pacchetti. Il giorno di Natale la zia che non vedevamo da un anno è arrivata con una cazzata cinese che canta e balla tutto il giorno. Ovviamente prima di venir presa a martellate. Una cugina di discendenza incerta ti ha portato un pensierino. Oh che bello, e dove lo metto? Per non parlare del quantitativo di guanti, sciarpe, bagno schiuma e saponette accumulati negli anni durante le festività.
Se ci sono dei bambini il quantitativo di roba è la precedente, al quadrato.
Mazzarò di Verga aveva tutto nei campi, noi accumuliamo nei nostri piccoli appartamenti cittadini sfruttando ogni anfratto più recondito.

“-Qui di chi è? – sentiva rispondersi:-Di Mazzarò-…..-E qui?- Di Mazzarò-“.

Non contenti aspettiamo con spasmodica trepidazione i saldi per poter comprare dell’altro a prezzi ribassati. Ci mettiamo in coda, bravi e silenziosi come nessun italiano fa mai in nessun altra occasione, di fronte all’ingresso del negozio del momento. E più coda c’è più ci viene voglia di farla per vedere se ne vale davvero la pena. E una volta entrati, vuoi che non compriamo qualcosa dopo tutta quella fila fatta fuori al freddo? E quindi nuove scarpe nuove borse nuove sciarpe come se non ne avessimo a sufficienza. Siamo contenti e soddisfatti di tutta quella roba, usciamo orgogliosi dal negozio con pacchi di roba e guardiamo gli altri in coda; noi con la nostra roba siamo quelli che ce l’hanno fatta!

“Tutta roba di Mazzarò….E se gli domandavano un soldo rispondeva che non l’aveva”

Se non c’è da comprare, ci sentiamo sperduti. La domenica con i negozi chiusi ci sembra sempre di non aver niente di meglio da fare che stare a casa con la nostra roba tutta infilata nei cassetti o in vista sui mobili o dimenticata in qualche scatolone.
Forse questo ci dà sicurezza, forse pensiamo di poterla portare nell’aldilà come il carico dei faraoni nascosto nelle piramidi.

Così come Mazzarò, che …”quando gli dissero che era tempo di lasciare la sua roba, per pensare all’anima, uscì nel cortile come un pazzo, barcollando………e strillava:- Roba mia, vientene con me!-.

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