giovedì 10 ottobre 2013

Il farmacista


Di solito vado alla farmacia vicino casa. Sono disponibili e gentili. Di solito ci danno qualche consiglio. Abbiamo bisogno di loro perché in un momento in cui i medici curanti sono più gettonati di Michael Jackson da vivo e ti dedicano al massimo una consulenza telefonica, in un momento in cui se metti piede nel loro studio hai davanti a te 43 persone che in teoria secondo la tabella di marcia della giornata dovrebbero sostare dal medico 10 minuti ciascuno e tu sai che questo è impossibile, e di queste 43 una buona metà ha qualcosa di virale e contagioso, allora sai cosa c'è passo di farmacia, mi danno anche un'occhiata, se ho bisogno della ricetta la porto dopo. Ecco se c'è quella farmacista un po' bionda, carina, allora va bene. Però se c'è quell'altro...si in farmacia posso anche scegliere. Però se c'è solo quell'altro mi devo accontentare. Quell'altro è scuro, parla poco, ti guarda dondolando e temi ogni volta che dondolando in avanti ti dia una testata, tipo birillo. Se gli fai una domanda tace quei 5 interminabili secondi in cui hai tempo di pensare "Ho detto una cazzata" invece no, poi ti risponde, un po' vago. Tipo "Ma secondo lei quegli spray preventivi per i pidocchi funzionano?"
....
"Mah"
"Capisco, ma sono nocivi?"
...
prende la confezione "Non direi sono a base vegetale"
"Si, ma oltre al vegetale c'è altro di tossico?"
.....
"In molti li usano"
"Si anche l'eroina in molti la usano, però... vabbé non importa grazie lo stesso".

Pago quello che ho preso, mi guarda con quegli occhi liquidi, ma è solo una mia impressione, forse. Tace. Che sia un collezionista di ossa?

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